Torino ieri mattina si è risvegliata attonita.
Attonita e silenziosa.
Tutti avevano in mente un fatto, ma nessuno aveva voglia di parlarne, e a qualcuno non farà nemmeno piacere che io ne scriva ora.
Melania aveva un sorriso che stentava a contenere la sua voglia di vivere, ma questa si è infranta dopo un volo di venticinque metri sul duro asfalto della città dormitorio in cui viveva. Melania non è caduta, probabilmente Melania è stata spinta dalla madre mentre si affacciava a salutare il padre che tornava dal lavoro.
La compassione per Melania è infinita, e quella per la madre, travolta da una crisi depressiva, altrettanto grande, se pur mista a rabbia.
Altro sangue è scorso ieri, e una separazione è finita in tragedia.
Viene spontaneo chiedersi perché la violenza e la follia striscino con sempre maggior facilità nel nostro quotidiano. La risposta non è semplice, ma dopo una lunga riflessione una parola è emersa fra le tante: “ accettazione “.
Genitori che non accettano che i figli crescano diversi da come se li sono immaginati, mariti che non accettano lo sconcerto di una separazione, innamorati che non accettano l’umiliazione di un rifiuto. E la violenza si scatena sui più deboli: donne e bambini.
Perché?
Perché la società c’insegna che il posto al sole è riservato ai vincitori, e quel che conta non siamo noi, ma l’immagine che diamo di noi. Perché la televisione ci vuole realizzati e sorridenti, così simili ai protagonisti delle stupide pubblicità che ci propina. Perché non siamo più in grado di metabolizzare le aspettative vanificate e le riversiamo sui nostri figli. E se neppure loro…
Mancanza di accettazione e depressione… sicuri che non vi sia un rapporto, e che non sia stringente?Molti puntini di sospensione… forse troppi… un semplice spunto…
Attonita e silenziosa.
Tutti avevano in mente un fatto, ma nessuno aveva voglia di parlarne, e a qualcuno non farà nemmeno piacere che io ne scriva ora.
Melania aveva un sorriso che stentava a contenere la sua voglia di vivere, ma questa si è infranta dopo un volo di venticinque metri sul duro asfalto della città dormitorio in cui viveva. Melania non è caduta, probabilmente Melania è stata spinta dalla madre mentre si affacciava a salutare il padre che tornava dal lavoro.
La compassione per Melania è infinita, e quella per la madre, travolta da una crisi depressiva, altrettanto grande, se pur mista a rabbia.
Altro sangue è scorso ieri, e una separazione è finita in tragedia.
Viene spontaneo chiedersi perché la violenza e la follia striscino con sempre maggior facilità nel nostro quotidiano. La risposta non è semplice, ma dopo una lunga riflessione una parola è emersa fra le tante: “ accettazione “.
Genitori che non accettano che i figli crescano diversi da come se li sono immaginati, mariti che non accettano lo sconcerto di una separazione, innamorati che non accettano l’umiliazione di un rifiuto. E la violenza si scatena sui più deboli: donne e bambini.
Perché?
Perché la società c’insegna che il posto al sole è riservato ai vincitori, e quel che conta non siamo noi, ma l’immagine che diamo di noi. Perché la televisione ci vuole realizzati e sorridenti, così simili ai protagonisti delle stupide pubblicità che ci propina. Perché non siamo più in grado di metabolizzare le aspettative vanificate e le riversiamo sui nostri figli. E se neppure loro…
Mancanza di accettazione e depressione… sicuri che non vi sia un rapporto, e che non sia stringente?Molti puntini di sospensione… forse troppi… un semplice spunto…
4 commenti:
Riccardo (posso?):
Hai scritto un post di grande spessore, secondo me.
Che mi ha commosso e fatto pensare.
Un abbraccio.
Mister X di Comicomix
Sei sempre troppo gentile :)
Avevo alcune remore a pubblicare questo post, perchè non è ancora del tutto assodato se i problemi mentali della madre l'abbiano spinta all'omicidio o ad addossarsi la colpa di una morte accidentale.
Ma i casi si susseguono numerosi e paiono un aumento, o forse sono solo io che sto invecchiando...
Ricambio l'abbraccio
Bellissimo post
A volte la cronaca passa senza lasciare traccia, ricordiamo solo quella che ci fa comodo per paura di riconoscere il mostro nel nostro specchio
grazie Tisbe,
molto bella e molto vera la tua frase
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