L'autore di questo vademecum, Luca Oleastri, ha lavorato molti anni nel campo dell'editoria, ed è stato per parecchio un piccolo editore. Il testo di seguito è frutto della sua esperienza personale.
Se volete che qualche casa editrice di un certo livello (quindi in questa sede NON parliamo dei piccoli editori) prenda in considerazione - e non sto parlando di pubblicare - il vostro romanzo da esordiente (per la saggistica e i manuali è un altra storia), bisogna che ALMENO conosciate PERSONALMENTE un "lettore". A costui, spesso uno scrittore + o - famoso (spesso meno), oppure un "ghost writer" o un traduttore di livello, le case editrici inviano in lettura i romanzi degli "esordienti promettenti" a scopo di valutazione. Sono quindi loro che vi creano come "autori" o vi tengono nel vostro anonimato tombale... è chiaro questo concetto? In realtà però questo processo in funziona più frequentemente all'incontrario, ossia il "lettore" segnala alla casa editrice il romanzo di un "esordiente", parlandone "molto bene". E' banale dire che i "segnalati" sono SEMPRE strettamente collegati in qualche maniera al "lettore". Diciamoci la verità, se siete donne giovani libere e piacenti e il "lettore" è un uomo, avvicinarlo durante qualche evento risulterà ovviamente facilitato. Non dico che bisogna andarci a letto, ma l'uso della fascinazione certo non guasterà. Il contrario (con un "lettore" donna) raramente funziona, a meno che non siate un Raul Bova. Sono ancor più facilitati gli scrittori o le scrittrici gay che puntano a un "lettore" di chiara fama gay, in quanto la lobby gay è piuttosto potente anche nel campo dell'editoria. Anche altri tipi di RACCOMANDAZIONI possono fare al caso vostro, sopratutto quella degli editor (ottima!) o di manager di vario livello - questi ultimi sono forse meno efficaci per il vostro scopo: al massimo possono mandare "a forza" il vostro romanzo ad un "lettore" per essere valutato. Ovviamente la valutazione sarà proporzionale al potere del manager e/o dal livello di simpatia od antipatia che il suddetto manager gode rispetto al "lettore", quindi non c'è garanzia di passare il giogo del "lettore". Anche l'amicizia di uno scrittore di discreto successo (di grande successo è MEGLIO) è parecchio funzionale, anzi ottima. Partecipare a premi letterari POTREBBE essere un altro sistema per arrivare a beccare qualche "sponsor" per la grande editoria, ma in questo caso bisogna scegliere i premi letterari interessanti e di livello (non lo sono tutti) e sopratutto ARRIVARE PRIMI. Putroppo per arrivare primi c'è bisogno comunque di uno "sponsor" nella giuria e spesso, nel caso che il premio letterario sia importante lo "sponsor" serve anche solo per essere selezionati per partecipare, quindi questa strategia può rivelarsi più che altro un serpente che si magia la coda. Per farsi scoprire dal grosso editore la presenza sul WEB come autori, anche se pervasiva (forum, siti, blog, etc.), è TOTALMENTE inutile a meno che per qualche motivo non diventiate un "fenomeno WEB" tanto grosso che i media si occupino di voi. SOLO in questo caso potrete accedere al livello "lettore" senza neache troppi sforzi. Se siete già dei personaggi famosi - magari non tantissimo, ma appena famosi - le porte del grande editore potrebbero socchiudersi con più facilità. Se ad esempio siete il cantante di un gruppo indipendente che però ha il video che gira su MTV Pure Morning (il canale di MTV che passa gli indipendenti) e siete in classifica anche al decimo posto, potrebbero prendere in considerazione i vostri scritti, se non altro per avvalersi GRATUITAMENTE della promozione che la vostra casa discografica sta GIA' PAGANDO per il vostro prodotto musicale. Ciò che vi ho descritto è l'unico sistema che funziona a livello GLOBALE per avere la possibilità di essere pubbicati come scrittori esordienti da un grosso editore; altrimenti è la solita lunga gavetta (autopubblicazione, piccolissimo editore, piccolo editore, priemiucci letterari vinti, pubblicazione in antologie, etc.) che vede arrivare al traguardo l' 1% degli aspiranti... CERTO, UN COLPO DI FORTUNA PUO' SEMPRE CAPITARE... POTRESTE ESSERE DEI NOVELLI HEMINGWAY ED EMERGERE IN MANIERA NATURALE... MA FORSE (AI GIORNI NOSTRI) NON BASTEREBBE... Perchè? Perchè pur pubblicati da un piccolo editore dovreste vendere almeno 50.000 copie e diventare un fenomeno di costume, per fare in modo che un grosso editore acquisti (a caro prezzo) il vostro contratto editoriale dal piccolo editore. Per il grosso editore è un business comunque conveniente perchè gioca su un cavallo sicuro. Ad Enrico Brizzi con Jack Frusciante è andata così... MA IN REALTA', CON TUTTA PROBABILITA', LE IDEE CHE VI SIETE FATTI SULLA GRANDE EDITORIA E SU COME FUNZIONA SONO FUFFA! Quindi cercate di non illudervi e lavorate di pubbliche relazioni, sperticandovi in lecchinismo - MA DI LIVELLO SOPRAFFINO - in ogni loccasione buona (fiere del libro, premi letterari, presentazioni, cenacoli letterari, circoli, etc..) con i personaggi che vi potrebbero (sempre POTENZIALMENTE) aiutare. Se potete organizzate voi stessi degli eventi letterari (consiglio almeno la crezione di una associazione culturale ad hoc); avrete così l'occasione di invitare vari personaggi "che contano" da lecchinare come si deve. In tal senso anche l'apertura di una libreria, provvista di un AMPIO SPAZIO PER LE PRESENTAZIONI (saletta o spazio con posti a sedere, amplificazione e se si può anche videoprioettore), POSSIBILMENTE posta in una zona centrale della vostra città è utile. Gli editori cercano sempre degli spazi GRATIS per promozionare la mercanzia e non mancheranno di inviarvi lo scrittore di turno per una presentazione. E' chiaro che più la libreria è centrale, grande e bella più lo scrittore che vi invieranno sarà famoso. In ogni caso non lesinate MAI sul livello dei ristoranti e degli alberghi da offrire ai vostri futuri e possibili "sponsor". Se poi il vostro romanzo è buono è anche meglio, ma non è obbligatorio. Fare lo scrittore sul serio è UN LAVORO DI CARATTERE IMPRENDITORIALE, e siccome il premio finale potrebbe essere grosso, richiede degli investimenti anche cospicui di tempo, di danaro e di grande pazienza... E UNA CERTA FACCIA DI BRONZO. Non basta solo scrivere più o meno bene o avere in serbo la "trama dell'anno". QUESTA E' LA PURA E DURA VERITA', LA PURA E DURA REALTA', QUINDI, A MENO CHE NON PORTIATE A TERMINE CON SUCCESSO LE VOSTRE "PUBBLICHE RELAZIONI", NON FATEVI IL VIAGGIO DELLO SCRITTORE (L'UOMO COMUNE CHE SI FA DA SE') CHE VIENE "SCOPERTO" DALLA GRANDE CASA EDITRICE, PERCHE' E' UNA FANTASIA ATTA AD ALIMENTARE LE PERSONE PURE DI SPIRITO MA SCARSE IN MATERIA DI REALPOLITIK... TUTTO IL RESTO E' SFORZO INUTILE, PURA VELLEITA'... Tenete presente che se raggiungete l'obbiettivo, vi pubblicano e vendete 100.000/200.000 copie, godrete di fama, smetterete di fare il vostro lavoro attuale, guadagnerete un sacco di soldi e per il secondo romanzo vi daranno dai 50 ai 70.000 Euro di ANTICIPO, senza che abbiate ancora scritto una riga!!! Comunque la lotteria è aperta e se non si gioca non si vince... buona fortuna a tutti quindi! OVVIAMENTE... SE SCRIVETE PER IL PIACERE DI FARLO, SE SCRIVETE PER VOI STESSI, SE SIETE SODDISFATTI COSI', SE VI BASTA ESSERE PUBBLICATI DA UN PICCOLO EDITORE O SE SIETE CONTENTI DI AUTOPUBBLICARVI QUI SU LULU (COME LO SONO IO) FOTTETEVENE DI STO VADEMECUM... VIVRETE PIU' SERENI!
Luca Oleastri
PS: Prossimamente un post sui piccoli e i grandi editori (meccaniche commerciali, distribuzione etc.)
3 commenti:
Sottoscriverei molto di quello che dici, ma c'è un problema ulteriore con cui, ad esempio, io sto facendo i conti dopo essere riuscito a pubblicare il mio primo romanzo ("Il contrario di tutto" - Voras Edizioni) con una piccola casa editrice: le grandi librerie che boicottano il libro. Nel senso che non solo si guardano bene da tenerne qualche copia sugli scaffali, ma addirittura inventano balle per non ordinarlo ai lettori che si rivolgono loro per averne una copia. La visibilità è tutto nell'editoria. E di invisibilità una piccola casa editrice (e un esordiente) possono anche morire.
@ gianluca: anzitutto scusa per il ritardo, poi una curiosità: come hai fatto a scovare uno dei primi post pubblicati sul blog? :)
Come avrai letto, le parole non sono mie, ma di un amico che conosce bene il mondo dell'editoria.
Complimenti per la pubblicazione: che sia un editore piccolo o grande è sempre una soddisfazione e un prezioso riscontro della qualità del proprio lavoro.
Personalmente ho sempre puntato in alto, escludendo i piccoli editori, e con scarsi risultati. Questo perchè credo poco alla storia che i gradini, in questo mondo di carta, si salgano uno per volta: chiaro che se uno è giovane il discorso cambia, e anche una pubblicazione con un piccolo editore può essere un'ottima cosa.
Non mi stupisce il boicottaggio delle librerie, che ormai lavorano esclusivamente nella logica del profitto, più o meno facile, e sono lontane anni luce da una sorta di mecenatismo che potrebbe significare qualità del prodotto.
Come avrai visto ho scelto la strada alternativa di internet, rinunciando al profitto, ma con la soddisfazione di arrivare a quasi 3.000 letture. Del resto una raccolta di racconti, peraltro molto vecchia, non aveva alcuna seria possibilità di pubblicazione, e quindi la scelta è stata quasi obbligata. Ho riprovato a battere i sentieri degli editori di buon livello con una raccolta degli articoli del blog, ma i risultati non sono venuti e forse ripeterò l'esperienza di metterlo in internet.
in bocca al lupo... a volte la visibilità arriva quando meno te lo aspetti.
quello che stavo cercando, grazie
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