Nel nostro salotto offriamo un caffè a scrittori emergenti o esordienti. Facciamo accomodare lettori in cerca di alternative all'editoria tradizionale. Ma i posti migliori, quelli vicino al caminetto, sono riservati per le persone che credono come noi che la penna sia la più nobile delle armi bianche.
Accomodatevi... quanto zucchero?
(il postino delle ventuno) - intervista a Barbara, la mamma del bambino autistico vergognosamente discriminato all'ipermercato Carrefour di Assago
su invito dell’amico del blog “In Italia”, che ringrazio di cuore,
riporto il video dell’intervista alla mamma del bimbo leggermente autistico pesantemente discriminato in una manifestazione organizzata dalla Disney presso l’ipermercato Carrefour di Assago:
a Barbara vorrei dire che:
solo il tuo grande coraggio poteva trasformare una storia di discriminazione in una di riscatto, e solo il tuo immenso amore poteva chiamare l’affetto di tanti intorno a tuo figlio, fino a far sbiadire la vergognosa insensibilità degli scarti d’umanità in cui si è imbattuto.
Invito gli amici a lasciare un segno sul blog di questa mamma speciale, e, se volete, a replicare il filmato:
Mi costa una certa fatica commentare. Per ragioni che sai, ho una certa predilezione verso i bambini in genere e verso quelli meno "fortunati" in particolare.
L'idea che possa esserci tanta inciviltà e superficialità (dare dello "scemo" a qualcuno mi piace poco, ma darlo a un bambini è vergognoso) concentrata in pochi individui (persone mi sembrerebbe eccessivo in questo caso) mi fa davvero soffrire.
Tolleranza e sensibilità pari a zero. Non esiste più la capacità di sentirsi coinvolti e solidali, questo è un orribile difetto di questi tempi, io purtroppo che vengo da altra generazione ne resto sconvolta, non mi sembra possibile.... Questa donna è ammirevole e le sono molto vicina. Ciao Ross
Un forte abbraccio a Lei ed al suo splendido Bambino, che possa crescere non incontrando piu' degli IGNORANTI come quelli incontrati al Carrefour. Galileojo
Riccardo che coincidenza, proprio oggi ho scritto anch'io un post sull'autismo con un link al clip di Barbara (ed ho proposto l'articolo ad OKNO). Direi che è ora di sollevare un'ondata sui blog. Mi sento così vicina a questa situazione non solo perché anche mio figlio è nello spettro autistico (sindrome di Asperger), ma anche perché ho dedicato la mia vita allo studio di questa complicata neurodiversità. Accetto e rimbalzo l'invito di Riccardo a parlarne ed a diffondere i dati e le nostre storie. È ora di rompere il silenzio. Un abbraccio
Avevo saputo di questa cosa da altre fonti. La cosa triste è che non ne ho sentito parlare da nessun telegiornale, nemmeno a Studio Aperto che su queste cose solitamente ci sguazza
L'insensibilità delle cosiddette persone "normali" nei confronti delle "diversità", ci pone di fronte alla domanda su cosa si possa intendere con la parola "normale".
Gli istituti Fay hanno aiutato il bimbo di una mia amica a guarire. Oggi parla benissimo. Basta anche sapere dove trovare gente competente e preparata per questi disturbi.
Francamente mi sembra una storiella squallida come ne capitano tutti i giorni, di persone ignoranti e sceme e cafone ce ne sono a bizzeffe , ma anche spettacolarizzare un episodio in fondo cosi banale è inutile, mi riferisco anche alla "profonda indignazione" captata dai commenti...per piacere svagliatevi , chi ha un bambino autistico deve ingoiare questo ed altro e la maleducazione di alcune persone è ripagata dall empatia e dalla stima di altre ma non certo con commentini di indignazione per episodi cosi banali e stupidi. da un lato si puo comprendere la frustrazione della signora, ma dall altro mi sembra che ci non ci sia molto di che scandalizzarsi, chi vive conj gli autistici è abituato ad episodi ben peggiori tutti i giorni.
Mi vergogno, Ric, e approfitto del tuo spazio per chiedere scusa anche a Martina, che già dal 16 settembre aveva postato sull'argomento: ma non le ho lasciato alcun commento. Né l'ho lasciato al suo post di ieri, ancora sull'autismo. Mi vergogno perché, non essendo mamma, non ho mai avuto modo di confrontarmi - neanche indirettamente - con situazioni tanto drammatiche. Perché la mia conoscenza dell'autismo si limita a qualche telefilm (Quincy, forse 30 anni fa), e a qualche film (Rain man, Rosso d'autunno). E non sapevo cosa dire: mi vergogno perché spesso dico la mia anche su argomenti che non mi sono familiari... Perché non su questo? Almeno una parola che esprimesse commozione, che ho pur provato; o sdegno e rabbia, che pure mi hanno infiammato. Forse - ma non è assolutamente una giustificazione - ho avuto paura di dire banalità come se, postando o commentando post, si debba essere sempre necessariamente un aulico scriba. Credo che, meglio del mio vile silenzio, sarebbe stato un banalissimo "mi dispiace"... Lo dico ora, dopo aver visto il video di Barbara, Mutter Courage dei giorni nostri: scusatemi, mi dispiace...
@ comicomix: passando dal forum di Barbara, notavo che il post in cui racconta la storia ha avuto quasi novecento commenti: forse la rete è leggermente meglio di chi teme di perdersi un 3*2... o almeno mi piace pensarlo :)
@ rossaura: forse nella società dell'immagine, la sensibilità viene vissuta come un difetto, e qualsiasi leggera forma di diversità come una provocazione.
Come vedi anche l'interesse attorno al "fatto" dell'informazione accreditata è minima. Poi stasera su OK NO c'è l'assenza delle idee, dovuta al calcio.... mi sento sempre più extraterrestre....
Mi allontano cantando " Extraterrestre portami via Voglio una stella che sia tutta mia, Extraterrestre vienimi a cercare Voglio un pianeta su cui ricominciare ..."
@ galileojo: forse seminando un pizzico di cultura, le possibilità che incontri degli ignoranti potrebbero ridursi... ormai troppi vedono gli altri come gente da mandare in "nomination".
@ martina: il bello del web e che ci s'incrocia seguendo strade diverse. Io ho raccolto l'invito di dare visibilità al video, e nel farlo mi sono reso conto che le mie conoscenze in materia erano davvero nulle e legate a ricordi cinematografici. Grazie al tuo post ora conosco qualcosa in più e mi riprometto di approfondire.
@ tommi: comprendo: sembra quasi che i valori per cui abbiamo lottato per anni ci si stiano sgretolando tra le mani... forse abbiamo costruito solo castelli di sabbia.
@ francesco: stupisce, in effetti, che non sia arrivata nell'unico luogo che ormai, e purtroppo, conta. Forse anche i giornalisti fanno la spesa come noi comuni mortali...
@ anonimo: ben venga qualsiasi aiuto specializzato, ma credo che la cosa di cui hanno più bisogno sia l'amore di chi gli sta accanto e la sensibilità di quelli che incrociano.
@ francesco: il peggio non mi ha mai consolato, tanto meno in storie come questa. Se poi qualcuno ci vuole leggere del qualunquismo o della speculazione faccia pure, ma il rischio è quello di ritrovarsi in campo avverso.
@ bastian cuntrari: ho confessato anch'io che la mia conoscenza del problema è limitata a qualche spunto cinematografico. E forse il problema è proprio questo: conoscere una cosa ci consente di rapportarci con essa. In quell'episodio c'è molta malafede, ma anche tanta ignoranza. E le tue perplessità sono anche le mie: c'è il timore di banalizzare (e come vedi le accuse non sono mancate), ma anche la parola più semplice credo possa diventare la più utile in questi casi.
Certa gente non apprezza quello che ha, nonostante questa gente non abbia problemi rilevanti desidera tutto... Bisognerebbe fermarsi un attimino e apprezzare ciò che si è per un momento...
La diversita' e' ancora una volta derisa e umiliata.Impareremo mai ad apprezzare tutto quello che e' diverso da noi? Ho insegnato a mia figlia, fin da piccola a mettersi nei panni degli altri, e con il passare del tempo ho visto che in lei e'cresciuto il desiderio di non umiliare ne deridere gli altri.Ci vorrebbe una attenzione maggiore nell'educare le nuove generazioni, per spezzare definitivamente la paura del diverso. Buona serata Rick.
Non ho mai capito come fanno le persone, ma soprattutto certe mamme, a non chiedersi istintivamente..'E se fosse mio figlio? Basterebbe questo per comprendere e dare il giusto valore alle persone, alle cose, agli eventi. :(
hai ragione: basterebbe questo! Ma questo per alcuni è poco, per altri è troppo. E forse non è un caso che l'episodio sia accaduto in un tempio del consumo e della nostra frenesia esistenziale...
In questo mondo dove il disagio non è più sentito, se non per cose ci si accadono direttamente, è un perla. In altro sito ho suggerito di dare un esempio ai mercenari della dignità, non andare più a fare la spesa in quel Supermercato. In questo modo si vedrebbe davvero se, le persone che condanno l'atto, sono convinte delle loro idee.
A Barbara. Non posso che chiederti scusa a nome di tutta quella gente che individualista, superficiale ecc. a volte, per la loro stupidità, non si rende conto del gran male che fa al prossimo forse meno fortunato.
Riccardo, io parlo per esperienza e si l'amore e l'affetto serve. Ma non basta. Non basta amare infinitamente per poter far guarire il proprio figlio da questo disturbo o da altri. Altrimenti tutti saremmo sani e perfetti. E sinceramente non vedo quanto sia lodevole questa madre, dato che sta utilizzando tutte le sue energie dietro ad una legge. E non si preoccupa di trovare persone competenti che l'aiutino con la guarigione di suo figlio. Ci vedo anche della speculazione. Coraggiosa? Per aver scritto una lettera? Per aver rilasciato un'intervista? Il coraggio a parer mio e tutt'altra cosa. Ma questo è solo il mio pensiero.
@ anonimo: io rispetto la tua esperienza, ma vorrei sapere come fai ad affermare che Barbara non sta facendo tutto il possibile per trovare le migliori soluzioni per suo figlio. Coraggiosa per aver suscitato un ampio dibattito cui stiamo partecipando, e generosa per aver chiesto che il risarcimento offerto non vada solo in favore di suo figlio, ma in favore di altri che convivono con le sue stesse difficoltà.
è ovvio che rispetto il tuo, ma questo è il mio pensiero
@ fabio r. : grazie Fabio! Sono d'accordo, è un vero peccato, e forse potremmo lasciare che i cani ricomincino a fare i loro bisogni dove capita... m.+ m.- :(
Generosa perchè ha chiesto un risarcimento non solo per suo figlio ma anche per gli altri? E' ridicolo, perchè non credo che nessuna somma potrà mai "risarcire" la discriminazione e quelle future. Ecco perchè ci vedo della speculazione. Ecco perchè dico che invece di correre dietro al dio soldo, non gira centri specializzati e non fà di tutto per aiutare suo figlio. Ma in fondo in questo problema uno ci dovrebbe essere un pò dentro per capirlo.
Cosa molto vergognosa anche la risposta della Carrefour mirata esclusivamente a tranquillizzare i potenziali clienti piuttosto che scusarsi con la signora...
@Bastian Cuntrari: ritira immediatamente le tue scuse ;) Ma scherzi? Tante di quelle volte leggo nel tuo blog post di cui non conosco l'argomento (e si nota dai commenti che lascio :D). E dico: grazie, grazie per avermi fatto conoscere quell'argomento, per avermi spinto ad approfondire! Conosco la tua sensibilità che trasuda anche dal commento che hai appena lasciato. Non ti scusare. Vieni a prendere un caffé nel mio salotto virtuale quando vuoi!
@Anonimo: l'autismo NON E` una malattia e non necessita di guarigione. Da che mi risulta Barbara conosce gli interventi adeguati per il figlio, per aiutorlo ad integrarsi e non certo per guarire. L'autismo è una sindrome diversificata ed enorme. Esiste un'ENORME popolazione di splendidi blog scritti da persone autistiche su Internet, che scrivono in un modo che io non mi sognerei neppure. Barbara sta sensibilizzando persone che non conoscono cosa stia dietro il mutismo o l'eccentricità di una persona austica. Spesso è un universo che non riusciamo neppure ad immaginarci, chiusi nei nostri ristretti standard di normalità.
Intanto per iniziare non parlato di malattia ma di disturbo. E si, da questo disturbo si può guarire, sempre che si trovino persone competenti. Come già detto, parlo per esperienza. Tutto lì.
@Anonimo: cito le tue parole Non basta amare infinitamente per poter far guarire il proprio figlio da questo disturbo o da altri. Altrimenti tutti saremmo sani e perfetti.
guarire sani perfetti
Questa è terminologia medica e discriminatoria. Questo tipo di pensiero imbizzarrisce la comunità autistica che da decenni ormai popola Internet con stupendi blog e web militanti. L'hai chiamato disturbo (sinonimo di malattia) ma hai usato le terminologie mediche, ed hai ovviamente implicato che chi non è autistico (perché l'autismo non si ha ma lo si è, appunto, (è una diversità neurologica da cui non si guarisce come se si avesse l'influenza) è sano e perfetto.
L'intervento di Barbara è volto proprio a combattere questo tipo di terminologia dilagante. Purtroppo non sono solo parole. Dietro le parole stanno concetti, convinzioni, pregiudizi. È ora di cambiare vocabolario, il resto verrà da solo.
Io ho implicato che tutti sappiano che NESSUN essere vivente è perfetto. Se bastasse l'amore allora non saremmo essere imperfetti di natura. Io non discrimino e non ho pregiudizi, dato che ho fatto da babysetter a bimbi autistici e dawn. Ed ho seguisto con loro percorsi sviluppati per aiutarli a superare i loro ostacoli. Adesso parlano o scrivono al pc e sono in grado di comunicare. Dato che anche il nostro cervello è un muscolo, va allenato nella maniera giusta, per far si che superi certi scogli.
Avevo già letto questa notizia su altri blog di amici. Riporterò l'e-mail che ha scritto e il video. Resta l'amarezza data dalla constatazione che la strada per arrivare alla civiltà è ancora molto lunga...
Tecnicamente parlando, il cervello non è un muscolo. Ma chiudo qui questa sterile polemica, che non porta da nessuna parte e certamente non aiuterà Barbara e la sua causa.
Anonimo palesati, invece di rimanere nell'anonimato, così aiuteresti me e tutte le altre madri che si fanno TUTTI I GIORNI senza dire niente in giro, decine di km per portare i figli in centri che li possano aiutare, e, ohibò, non sono ancora riuscite a GUARIRLI perchè troppo impegnate a strumentalizzare l'ennesima cacca che gli è stata tirata addosso. Tu sarai anche stato babysetter, ma se permetti, chiusa la porta del tuo studio, questi problemi a casa non te li porti.
questo sito viene aggiornato alla sanfasò, quindi senza alcuna periodicità, e non rappresenta una testata giornalistica, nè ci terrebbe a rappresentarla. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001. Dei commenti postati risponderanno i loro autori, davanti a Dio sicuramente, davanti agli uomini se non hanno un buon avvocato. In ogni caso, non il sottoscritto. Le immagini presenti sulla Penna che graffia sono state in larga parte prese da Internet e valutate di pubblico dominio. Se gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarmelo e provvederò prontamente alla loro rimozione... quella degli autori, ovviamente!
64 commenti:
la "diversità", qualunque diversità, come già detto migliardi di volte fa paura, non impareremo proprio mai????
Il bambino in questione ha la grande fortuna di avere una mamma cosi' intelligente, eloquente e sensibile.
Mi costa una certa fatica commentare.
Per ragioni che sai, ho una certa predilezione verso i bambini in genere e verso quelli meno "fortunati" in particolare.
L'idea che possa esserci tanta inciviltà e superficialità (dare dello "scemo" a qualcuno mi piace poco, ma darlo a un bambini è vergognoso) concentrata in pochi individui (persone mi sembrerebbe eccessivo in questo caso) mi fa davvero soffrire.
Ti saluto, con il cuore gonfio di malinconia.
C.
Tolleranza e sensibilità pari a zero. Non esiste più la capacità di sentirsi coinvolti e solidali, questo è un orribile difetto di questi tempi, io purtroppo che vengo da altra generazione ne resto sconvolta, non mi sembra possibile....
Questa donna è ammirevole e le sono molto vicina.
Ciao Ross
Un forte abbraccio a Lei ed al suo splendido Bambino, che possa crescere non incontrando piu' degli IGNORANTI come quelli incontrati al Carrefour.
Galileojo
Riccardo che coincidenza, proprio oggi ho scritto anch'io un post sull'autismo con un link al clip di Barbara (ed ho proposto l'articolo ad OKNO).
Direi che è ora di sollevare un'ondata sui blog. Mi sento così vicina a questa situazione non solo perché anche mio figlio è nello spettro autistico (sindrome di Asperger), ma anche perché ho dedicato la mia vita allo studio di questa complicata neurodiversità.
Accetto e rimbalzo l'invito di Riccardo a parlarne ed a diffondere i dati e le nostre storie. È ora di rompere il silenzio.
Un abbraccio
L'argomento mi tocca per ovvie ragioni..
ma in che cazzo di paese viviamo? io prima o poi vado via...
Avevo saputo di questa cosa da altre fonti. La cosa triste è che non ne ho sentito parlare da nessun telegiornale, nemmeno a Studio Aperto che su queste cose solitamente ci sguazza
L'insensibilità delle cosiddette persone "normali" nei confronti delle "diversità", ci pone di fronte alla domanda su cosa si possa intendere con la parola "normale".
Gli istituti Fay hanno aiutato il bimbo di una mia amica a guarire.
Oggi parla benissimo.
Basta anche sapere dove trovare gente competente e preparata per questi disturbi.
Francamente mi sembra una storiella squallida come ne capitano tutti i giorni, di persone ignoranti e sceme e cafone ce ne sono a bizzeffe , ma anche spettacolarizzare un episodio in fondo cosi banale è inutile, mi riferisco anche alla "profonda indignazione" captata dai commenti...per piacere svagliatevi , chi ha un bambino autistico deve ingoiare questo ed altro e la maleducazione di alcune persone è ripagata dall empatia e dalla stima di altre ma non certo con commentini di indignazione per episodi cosi banali e stupidi. da un lato si puo comprendere la frustrazione della signora, ma dall altro mi sembra che ci non ci sia molto di che scandalizzarsi, chi vive conj gli autistici è abituato ad episodi ben peggiori tutti i giorni.
@ zefirina: il trend lascia davvero poche speranze, l'interesse suscitato da questa tristissima storia qualcuna in più.
Mi vergogno, Ric, e approfitto del tuo spazio per chiedere scusa anche a Martina, che già dal 16 settembre aveva postato sull'argomento: ma non le ho lasciato alcun commento. Né l'ho lasciato al suo post di ieri, ancora sull'autismo.
Mi vergogno perché, non essendo mamma,
non ho mai avuto modo di confrontarmi - neanche indirettamente - con situazioni tanto drammatiche. Perché la mia conoscenza dell'autismo si limita a qualche telefilm (Quincy, forse 30 anni fa), e a qualche film (Rain man, Rosso d'autunno).
E non sapevo cosa dire: mi vergogno perché spesso dico la mia anche su argomenti che non mi sono familiari... Perché non su questo? Almeno una parola che esprimesse commozione, che ho pur provato; o sdegno e rabbia, che pure mi hanno infiammato.
Forse - ma non è assolutamente una giustificazione - ho avuto paura di dire banalità come se, postando o commentando post, si debba essere sempre necessariamente un aulico scriba. Credo che, meglio del mio vile silenzio, sarebbe stato un banalissimo "mi dispiace"...
Lo dico ora, dopo aver visto il video di Barbara, Mutter Courage dei giorni nostri: scusatemi, mi dispiace...
@ joe: pare davvero che la vita abbia voluto compensare le difficoltà che gli ha creato.
@ comicomix: passando dal forum di Barbara, notavo che il post in cui racconta la storia ha avuto quasi novecento commenti: forse la rete è leggermente meglio di chi teme di perdersi un 3*2... o almeno mi piace pensarlo :)
@ rossaura: forse nella società dell'immagine, la sensibilità viene vissuta come un difetto, e qualsiasi leggera forma di diversità come una provocazione.
una buona serata, Ross
Come vedi anche l'interesse attorno al "fatto" dell'informazione accreditata è minima. Poi stasera su OK NO c'è l'assenza delle idee, dovuta al calcio.... mi sento sempre più extraterrestre....
Mi allontano cantando " Extraterrestre portami via Voglio una stella che sia tutta mia, Extraterrestre vienimi a cercare Voglio un pianeta su cui ricominciare ..."
Ciao Rick e che ce la mandino buona...
Ross
mi accontenterei anche di un pianeta con una rosa da innaffiare, come il Piccolo Principe... se trovo un'astronave ti faccio sapere :)
p.s. l'assenza era dovuta ad un gradevole film inglese, non a motivi calcistici ;)
@ galileojo: forse seminando un pizzico di cultura, le possibilità che incontri degli ignoranti potrebbero ridursi... ormai troppi vedono gli altri come gente da mandare in "nomination".
@ martina: il bello del web e che ci s'incrocia seguendo strade diverse.
Io ho raccolto l'invito di dare visibilità al video, e nel farlo mi sono reso conto che le mie conoscenze in materia erano davvero nulle e legate a ricordi cinematografici. Grazie al tuo post ora conosco qualcosa in più e mi riprometto di approfondire.
un abbraccio
@ stellavale: comprendo molto bene, e immagino che se accettare certe cose è difficile per molti di noi...
un abbraccio
@ tommi: comprendo: sembra quasi che i valori per cui abbiamo lottato per anni ci si stiano sgretolando tra le mani... forse abbiamo costruito solo castelli di sabbia.
@ crocco1830: i credo che i veri anormali siano molti di quei "normali"... anzi, ormai sono decisamente troppi.
@ francesco: stupisce, in effetti, che non sia arrivata nell'unico luogo che ormai, e purtroppo, conta.
Forse anche i giornalisti fanno la spesa come noi comuni mortali...
@ anonimo: ben venga qualsiasi aiuto specializzato, ma credo che la cosa di cui hanno più bisogno sia l'amore di chi gli sta accanto e la sensibilità di quelli che incrociano.
@ francesco: il peggio non mi ha mai consolato, tanto meno in storie come questa. Se poi qualcuno ci vuole leggere del qualunquismo o della speculazione faccia pure, ma il rischio è quello di ritrovarsi in campo avverso.
@ bastian cuntrari: ho confessato anch'io che la mia conoscenza del problema è limitata a qualche spunto cinematografico. E forse il problema è proprio questo: conoscere una cosa ci consente di rapportarci con essa.
In quell'episodio c'è molta malafede, ma anche tanta ignoranza. E le tue perplessità sono anche le mie: c'è il timore di banalizzare (e come vedi le accuse non sono mancate), ma anche la parola più semplice credo possa diventare la più utile in questi casi.
un abbraccio
già, la rete da una piccola speranza in storie tanto tristi..
indubbiamente la rete è un mezzo: per ora usato leggermente meglio di molti altri, e soprattutto decisamente più democratico.
un saluto con la stessa speranza
Dev'essere doloroso per una madre che già soffre, vedere il proprio figlio umiliato...
Apprezzabile il suo coraggio invece, da grande mamma.
molto doloroso, ma si è dimostrata veramente una "madre coraggio"
Mi piacerebbe sapere se quella mamma che ha detto "finalmente" si è riconosciuta... Chissà!
questa è un'ottima domanda, ma temo darebbe la colpa allo specchio :)
Certa gente non apprezza quello che ha, nonostante questa gente non abbia problemi rilevanti desidera tutto... Bisognerebbe fermarsi un attimino e apprezzare ciò che si è per un momento...
bisognerebbe proprio capire che è arrivato il momento di fermarsi, e riflettere bene sui due verbi "essere" e "avere"
La diversita' e' ancora una volta derisa e umiliata.Impareremo mai ad apprezzare tutto quello che e' diverso da noi? Ho insegnato a mia figlia, fin da piccola a mettersi nei panni degli altri, e con il passare del tempo ho visto che in lei e'cresciuto il desiderio di non umiliare ne deridere gli altri.Ci vorrebbe una attenzione maggiore nell'educare le nuove generazioni, per spezzare definitivamente la paura del diverso. Buona serata Rick.
la violenza per un pacco di biscotti rubato, quella verbale per qualche secondo sottratto... sempre prendere o tenere, mai dare!
ottimo lavoro! ...e una buona serata a te
Non ho mai capito come fanno le persone, ma soprattutto certe mamme, a non chiedersi istintivamente..'E se fosse mio figlio? Basterebbe questo per comprendere e dare il giusto valore alle persone, alle cose, agli eventi. :(
hai ragione: basterebbe questo! Ma questo per alcuni è poco, per altri è troppo. E forse non è un caso che l'episodio sia accaduto in un tempio del consumo e della nostra frenesia esistenziale...
In questo mondo dove il disagio non è più sentito, se non per cose ci si accadono direttamente, è un perla. In altro sito ho suggerito di dare un esempio ai mercenari della dignità, non andare più a fare la spesa in quel Supermercato. In questo modo si vedrebbe davvero se, le persone che condanno l'atto, sono convinte delle loro idee.
E' un giusto suggerimento: l'indignazione costa poco, concretizzarla qualcosa in più.
che disagio...non riesco a dire altro
provare disagio è verificare di possedere ancora una certa sensibilità... teniamocela stretta: sta diventando merce rara e, come tale, preziosa.
A Barbara. Non posso che chiederti scusa a nome di tutta quella gente che individualista, superficiale ecc. a volte, per la loro stupidità, non si rende conto del gran male che fa al prossimo forse meno fortunato.
sì il male è grande, e distruggere i sogni di un bambino forse meriterebbe la famosa macina da mulino!
Riccardo, io parlo per esperienza e si l'amore e l'affetto serve. Ma non basta. Non basta amare infinitamente per poter far guarire il proprio figlio da questo disturbo o da altri. Altrimenti tutti saremmo sani e perfetti. E sinceramente non vedo quanto sia lodevole questa madre, dato che sta utilizzando tutte le sue energie dietro ad una legge. E non si preoccupa di trovare persone competenti che l'aiutino con la guarigione di suo figlio. Ci vedo anche della speculazione. Coraggiosa? Per aver scritto una lettera? Per aver rilasciato un'intervista? Il coraggio a parer mio e tutt'altra cosa.
Ma questo è solo il mio pensiero.
bravo! hai fatto bene a lanciare il video..
più vado avanti e più realizzo che stiamo diventando proprio un paese di merda...
che peccato!
@ anonimo: io rispetto la tua esperienza, ma vorrei sapere come fai ad affermare che Barbara non sta facendo tutto il possibile per trovare le migliori soluzioni per suo figlio.
Coraggiosa per aver suscitato un ampio dibattito cui stiamo partecipando, e generosa per aver chiesto che il risarcimento offerto non vada solo in favore di suo figlio, ma in favore di altri che convivono con le sue stesse difficoltà.
è ovvio che rispetto il tuo, ma questo è il mio pensiero
@ fabio r. : grazie Fabio!
Sono d'accordo, è un vero peccato, e forse potremmo lasciare che i cani ricomincino a fare i loro bisogni dove capita... m.+ m.- :(
Generosa perchè ha chiesto un risarcimento non solo per suo figlio ma anche per gli altri? E' ridicolo, perchè non credo che nessuna somma potrà mai "risarcire" la discriminazione e quelle future. Ecco perchè ci vedo della speculazione. Ecco perchè dico che invece di correre dietro al dio soldo, non gira centri specializzati e non fà di tutto per aiutare suo figlio. Ma in fondo in questo problema uno ci dovrebbe essere un pò dentro per capirlo.
Anonimo, tu non sei a conoscenza della situazione di questa mamma e del suo bambino. Quello che dici sono solamente tue supposizioni.
Cosa molto vergognosa anche la risposta della Carrefour mirata esclusivamente a tranquillizzare i potenziali clienti piuttosto che scusarsi con la signora...
Muri d'incomunicabilità tengono al gelo i nostri cuori.
@Bastian Cuntrari: ritira immediatamente le tue scuse ;) Ma scherzi? Tante di quelle volte leggo nel tuo blog post di cui non conosco l'argomento (e si nota dai commenti che lascio :D). E dico: grazie, grazie per avermi fatto conoscere quell'argomento, per avermi spinto ad approfondire! Conosco la tua sensibilità che trasuda anche dal commento che hai appena lasciato. Non ti scusare. Vieni a prendere un caffé nel mio salotto virtuale quando vuoi!
@Anonimo: l'autismo NON E` una malattia e non necessita di guarigione. Da che mi risulta Barbara conosce gli interventi adeguati per il figlio, per aiutorlo ad integrarsi e non certo per guarire. L'autismo è una sindrome diversificata ed enorme. Esiste un'ENORME popolazione di splendidi blog scritti da persone autistiche su Internet, che scrivono in un modo che io non mi sognerei neppure. Barbara sta sensibilizzando persone che non conoscono cosa stia dietro il mutismo o l'eccentricità di una persona austica. Spesso è un universo che non riusciamo neppure ad immaginarci, chiusi nei nostri ristretti standard di normalità.
Intanto per iniziare non parlato di malattia ma di disturbo. E si, da questo disturbo si può guarire, sempre che si trovino persone competenti. Come già detto, parlo per esperienza. Tutto lì.
@Anonimo: cito le tue parole Non basta amare infinitamente per poter far guarire il proprio figlio da questo disturbo o da altri. Altrimenti tutti saremmo sani e perfetti.
guarire sani perfetti
Questa è terminologia medica e discriminatoria. Questo tipo di pensiero imbizzarrisce la comunità autistica che da decenni ormai popola Internet con stupendi blog e web militanti. L'hai chiamato disturbo (sinonimo di malattia) ma hai usato le terminologie mediche, ed hai ovviamente implicato che chi non è autistico (perché l'autismo non si ha ma lo si è, appunto, (è una diversità neurologica da cui non si guarisce come se si avesse l'influenza) è sano e perfetto.
L'intervento di Barbara è volto proprio a combattere questo tipo di terminologia dilagante. Purtroppo non sono solo parole. Dietro le parole stanno concetti, convinzioni, pregiudizi.
È ora di cambiare vocabolario, il resto verrà da solo.
Io ho implicato che tutti sappiano che NESSUN essere vivente è perfetto. Se bastasse l'amore allora non saremmo essere imperfetti di natura. Io non discrimino e non ho pregiudizi, dato che ho fatto da babysetter a bimbi autistici e dawn. Ed ho seguisto con loro percorsi sviluppati per aiutarli a superare i loro ostacoli. Adesso parlano o scrivono al pc e sono in grado di comunicare. Dato che anche il nostro cervello è un muscolo, va allenato nella maniera giusta, per far si che superi certi scogli.
Avevo già letto questa notizia su altri blog di amici.
Riporterò l'e-mail che ha scritto e il video.
Resta l'amarezza data dalla constatazione che la strada per arrivare alla civiltà è ancora molto lunga...
Tecnicamente parlando, il cervello non è un muscolo.
Ma chiudo qui questa sterile polemica, che non porta da nessuna parte e certamente non aiuterà Barbara e la sua causa.
Anonimo palesati, invece di rimanere nell'anonimato, così aiuteresti me e tutte le altre madri che si fanno TUTTI I GIORNI senza dire niente in giro, decine di km per portare i figli in centri che li possano aiutare, e, ohibò, non sono ancora riuscite a GUARIRLI perchè troppo impegnate a strumentalizzare l'ennesima cacca che gli è stata tirata addosso.
Tu sarai anche stato babysetter, ma se permetti, chiusa la porta del tuo studio, questi problemi a casa non te li porti.
Black cat, io ho detto dove e come. Leggi.
Ho letto, e non ho trovato nulla di interessante. Contento tu...
Perchè leggi solo quello che ti pare.
Posta un commento