quando Jeff Widener si affacciò dal balcone al sesto piano del suo albergo di Pechino, pur sapendo che non sarebbe arrivata a destinazione, lanciò un'imprecazione. Era rivolta a un eroe del ventesimo secolo, forse l’ultimo eroe del ventesimo secolo, ma in quel momento per Jeff era solo un uomo che si frapponeva tra l’obiettivo della sua macchina fotografica e la fila di carri armati tenendo in mano due sacchetti di plastica che, visti i frangenti, apparivano quanto mai ridicoli e fuori luogo.
Il ragazzo non udì l’imprecazione di Jeff, ma Jeff udì quelle del ragazzo: urlava a squarciagola contro i carri che si stavano dirigendo verso Piazza Tien An Men e contro gli studenti che ancora la occupavano. Il ragazzo sembrava fuori si senno. Jeff pensò che dal carro sarebbe partito un colpo e che un altro morto si sarebbe aggiunto alle decine del giorno prima, ma non successe nulla.
Gli eroi dei film quasi sempre scompaiono, di solito a cavallo e verso un sole al tramonto. Anche quello di piazza Tien An Men è sparito, ma a piedi: era un eroe del popolo che aveva gridato ai figli del popolo che non potevano uccidere figli del popolo. Gli eroi veri se ne vanno così: a piedi, al massimo in bicicletta.
E’ convinzione diffusa che sia morto, che sia stato ucciso, ma non ci sono certezze. Nessuno conosce il suo volto e, in mancanza di questo, tutte le ipotesi sono plausibili. Circolò anche un nome, Wang Wellin, diciannove anni figlio di un operaio, ma il giornalista britannico che lo fece confessò di non essere mai stato in Cina e che il nome era saltato fuori dopo un giro di telefonate. Altri sostengono fosse un contadino. Un funzionario di stato americano disse che l’amministrazione conosceva il suo nome, ma la cosa non ebbe seguito. Un giornalista pensò di chiederlo direttamente al presidente cinese, ma Jang Zemin rispose: “ Io penso lui non ucciso “, e aggiunse che le ricerche negli obitori e nelle prigioni non avevano dato risultati. Le associazioni per i diritti umani ritengono plausibile il suo internamento in un campo di rieducazione, e non escludono che nel centinaio di detenuti che a distanza di diciannove anni non sono ancora stati liberati, possa esserci anche l’eroe delle buste di plastica. Spuntarono anche un paio di millantatori, ma a differenza di Anastasia, l’impostura ebbe vita breve e non portò a sviluppi cinematografici.
Non uso volentieri la citazione “Beato il paese che non ha bisogno di eroi”. E’ frusta come un vecchio paio di jeans. Ma mai come in questo momento ci sono due terre che hanno bisogno di eroi: quella di cui parlavamo e la nostra cara vecchia Europa che, incapace a reagire allo strapotere economico cinese, s’interroga se disertare la cerimonia d’apertura delle prossime Olimpiadi o limitarsi a presenziare con le scarpe non lucidate.
Alle Olimpiadi di Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos due atleti di colore statunitensi che vinsero l'oro e il bronzo nei 200 piani, persero le medaglie per aver dato vita alla più famosa protesta dei Giochi Olimpici. Salirono sul podio scalzi e ascoltarono l'inno nazionale con la testa china e la mano avvolta in un guanto nero alzata verso il cielo e stretta in un pugno in segno di protesta contro le discriminazioni razziali.
Non so voi, ma anch’io ho bisogno di un eroe: il mio salirà sul podio a Pechino tenendo in mano due sacchetti di plastica.
Il ragazzo non udì l’imprecazione di Jeff, ma Jeff udì quelle del ragazzo: urlava a squarciagola contro i carri che si stavano dirigendo verso Piazza Tien An Men e contro gli studenti che ancora la occupavano. Il ragazzo sembrava fuori si senno. Jeff pensò che dal carro sarebbe partito un colpo e che un altro morto si sarebbe aggiunto alle decine del giorno prima, ma non successe nulla.
Gli eroi dei film quasi sempre scompaiono, di solito a cavallo e verso un sole al tramonto. Anche quello di piazza Tien An Men è sparito, ma a piedi: era un eroe del popolo che aveva gridato ai figli del popolo che non potevano uccidere figli del popolo. Gli eroi veri se ne vanno così: a piedi, al massimo in bicicletta.
E’ convinzione diffusa che sia morto, che sia stato ucciso, ma non ci sono certezze. Nessuno conosce il suo volto e, in mancanza di questo, tutte le ipotesi sono plausibili. Circolò anche un nome, Wang Wellin, diciannove anni figlio di un operaio, ma il giornalista britannico che lo fece confessò di non essere mai stato in Cina e che il nome era saltato fuori dopo un giro di telefonate. Altri sostengono fosse un contadino. Un funzionario di stato americano disse che l’amministrazione conosceva il suo nome, ma la cosa non ebbe seguito. Un giornalista pensò di chiederlo direttamente al presidente cinese, ma Jang Zemin rispose: “ Io penso lui non ucciso “, e aggiunse che le ricerche negli obitori e nelle prigioni non avevano dato risultati. Le associazioni per i diritti umani ritengono plausibile il suo internamento in un campo di rieducazione, e non escludono che nel centinaio di detenuti che a distanza di diciannove anni non sono ancora stati liberati, possa esserci anche l’eroe delle buste di plastica. Spuntarono anche un paio di millantatori, ma a differenza di Anastasia, l’impostura ebbe vita breve e non portò a sviluppi cinematografici.
Non uso volentieri la citazione “Beato il paese che non ha bisogno di eroi”. E’ frusta come un vecchio paio di jeans. Ma mai come in questo momento ci sono due terre che hanno bisogno di eroi: quella di cui parlavamo e la nostra cara vecchia Europa che, incapace a reagire allo strapotere economico cinese, s’interroga se disertare la cerimonia d’apertura delle prossime Olimpiadi o limitarsi a presenziare con le scarpe non lucidate.
Alle Olimpiadi di Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos due atleti di colore statunitensi che vinsero l'oro e il bronzo nei 200 piani, persero le medaglie per aver dato vita alla più famosa protesta dei Giochi Olimpici. Salirono sul podio scalzi e ascoltarono l'inno nazionale con la testa china e la mano avvolta in un guanto nero alzata verso il cielo e stretta in un pugno in segno di protesta contro le discriminazioni razziali.
Non so voi, ma anch’io ho bisogno di un eroe: il mio salirà sul podio a Pechino tenendo in mano due sacchetti di plastica.
44 commenti:
Questa sarebbe una forma di protesta che condivido, mentre sul boicottaggio sai come la penso...
@ franca: la foto resterebbe nella storia e due sacchetti di plastica si nascondono facilmente... chissà...
@ davide: e non sappiamo ancora quanti prigionieri di Tien An Men siano ancora detenuti... e sono passati quasi vent'anni :(
E c'e' pure chi afferma che non e' morto nessuno....
@ joe: la madre dei negazionisti è sempre incinta
Caro Rick, però il tuo post mi ha intristito un po'. Sinceramente ho sempre condiviso la frase di Brecht, ed ora più che mai.
Credi che la coscienza di un popolo venga creata dagli eroi? Noi siamo un popolo pieno, nella sua storia, di individui che hanno compiuto gesti estremi, eroici. E rimasti a sè stanti.
Appunto beati i popoli che non hanno bisogno di eroi e che sono in grado di crearsi una coscienza collettiva.
Un caro saluto, Audrey
la frase di Brecht è bellissima e totalmente condivisibile. Ha solo il difetto, ultimamente, di essere molto citata. Gli eroi in senso tradizionale non mi piacciono molto, almeno quelli che finiscono sulle banconote, e forse proprio per il fatto che ci finiscano. Mi piacciono invece molto gli "eroi" di un dio minore, come Smith e Carlos, e come l'eroe dei sacchetti, che è eroe a tal punto popolare, da non avere neppure un volto, ma in grado incarnare quella coscienza collettiva cui giustamente fai riferimento.
un abbraccio, Riccardo
Oddio non mi ero mai accorta che gli eroi fossero finiti sulle banconote :-D
Dubito che la Queen Elizabeth sia una gran eroina :-)
col figlio che si ritrova, e tanto per restare su Brecht, è sicuramente "Madre Coraggio" ;)
Il post e' bellissimo . Speri in un eroe che salga sul podio con due sacchetti in mano,io spero che nessuno si presenti. Se cio' avvenisse spero almeno che all'interno ci sia tutto il rigurgito della nostra opposizione ad un governo dittatoriale, ma che per convenienza preferiamo considerarlo democratico. Guarda caso siamo noi di sinistra pronti a criticarlo, mentre la destra tace.Chissa mai chi avrà convenienza a leggittimare questo governo cinese?
il boicottaggio resta la mia prima opzione, anche se so di far arrabbiare l'amico Michele che mi commenta dalla Cina, ma un podio un po' particolare non mi dispiacerebbe in subordine. Chi si ricorderebbe del podio dei 200 a Città del Messico se non fosse per la mano "guantata"? Quanto alla sudditanza economica io continuo a nutrire grosse perplessità: noi abbiamo bisogno di loro, ma loro hanno un assoluto bisogno di noi. Mi pare che stiamo impugnando il coltello dalla parte della lama, e siamo convinti che siano i cinesi ad avercelo dalla parte del manico?!
proprio perche' hanno bisogno di noi e il caso che tutti anzi tutta la comunita' europea faccia sentire la sua voce, e non esili cinguettii che lasciano il tempo che trovano
assolutamente d'accordo, ma molto pessimista
Guarda che non si puo' mollare, bisogna continuare ad alzare il tiro, se molliamo chi prendera' il nostro posto?
io manderei direttamente i sacchetti di plastica,solo che i cinesi li utilizzerebbero per farci qualcosa e cé li rispediscono indietro sottoforma di merce,quindi li pagheremmo 2 volte! gli eroi comunque sono finiti al loro posto ci sono i Simpson :-(
gli eroi sono finiti, e anche a uomini coraggiosi non siamo messi molto bene.
p.s. non dare certe idee al premier, che è capace di mandargli i sacchetti pieni e risolvere l'emergenza rifiuti e la questione Alitalia trasformando gli aerei in cargo ;)
Beh pensandoci bene, nel nostro paese gli eroi sono quasi tutti con la borsa della spesa, mezza vuota tra l'altro, e l'ereoismo sta ad arrivare a fine mese con una borsa della spesa....
La coscienza collettiva non abita più qui, anzi non abita più in molte parti del mondo.
Bello il post, sempre più una penna con unghie affilate.
Saluti Ross
e bellissimo il commento!
Per molti sacrificio ed eroismo è proprio provare a riempirlo quel sacchetto della spesa, per altri lottare per non trovarsene migliaia sotto casa...
un caro saluto
Verissimo!
La borsa della spesa ha molte facce :-( e tutte un pò tristi....
Ciao Ross
ah ho postato un racconto della serie la leggerezza della gioventù, serie che credo di aver inventato e di essere l'unica che ha aderito.... ma come sempre se è un piacere è un piacere :-)
Splendido post, Riccardo.
E quanta voglia, quanta necessità" ho, anch'io, di un eroe senza volto!
Mi piace pensare che quel giovane sia ancora vivo, che abbia avuto una vita "normale", con moglie e uno splendido figlio: si chiama Ling, ha 18 anni ed è un atleta.
Nessuno lo sa, ma se le Olimpiadi di Pechino non verranno boicottate (cosa che invece io auspico fortissimamente...), vincerà i 200 metri.
E salirà sul podio con i due sacchetti di plastica che suo padre ha gelosamente custodito per tutti questi anni...
Non costa niente sognare, vero?
Ti abbraccio.
Lo aspetto anch'io questo eroe, con o senza sacchetti, vedrà lui. Ciao.
ho letto oggi che gli studendi arrestati 19anni fa ancora sono in carcere
oh come sempre leggo dopo i commenti altrui, e anche tu rick avevi fatto notare questa storia dei detenuti
(evidentemnte sono supponente, suppongo che il mio sia un pensiero unico, per fortuna mi sbaglio quasi sempre)
@ bastian cuntrari: ma che bel finale. Per sognare bisogna aver mantenuto un cuore a colori, e in questi tempi grigi, non è cosa facile.
i miei complimenti e un abbraccio
@ alberto: se potrà, non mancherà. Siamo in molti ad augurarci che possa.
@ zefirina: sapessi quante volte capita anche a me: inserisco una risposta e scendendo nei commenti la ritrovo. In ogni caso, dopo diciannove anni, possiamo ribadirla un'infinità di volte, e saremo sempre in debito con quelli che hanno pagato un prezzo così alto.
un abbraccio
Diciannove anni fa a Tiananmen la storia si è scontrata con i suoi stessi figli.
Questioni di contraddizione per un paese abituato da secoli ad avere stravolgimenti lungo il proprio cammino.
In tanti avevano sperato in una maggiore apertura (peraltro già dimostrata) da parte dei leader cinesi. In tanti oggi vivono rassegnati facendosene (VIGLIACCAMENTE, dicono loro) una ragione.
Cosa sarebbe stata la democrazia in un momento come quello?
Cosa sarebbe stata la Cina di oggi se le aperture della politica di Deng avessero - d'un tratto - sfociato nel pluralismo?
In tanti ci pensano e ci riflettono e al di là di quello che il mondo dice viene voglia davvero di pensarla nell'altro modo.
La strada verso la democrazia non passa necessariamente attraverso il nostro modello occidentale. Probabilmente è di un'oligarchia (quasi)militare che la Cina ha bisogno per andare avanti con le riforme, con lo sviluppo, con il benessere.
C'è da sperare solo in questo: il raggiungimento della democrazia attraverso altre strade.
Un pò come quando si manca l'uscita dell'autostrada e si tira dritti verso quella dopo.
Certo, viene da impallidire quando - difendendo il male minore - si dimentica quasi la storia, chi ha sparato, chi è morto per quelle idee, chi ne sta scontando ancora oggi le pene, chi ci ha lottato, chi ci ha creduto e chi le ha nascoste.. questi ultimi raschiando via nella notte il sangue sparso sulla piazza, blindata, usando semplici spazzolini.
Tutti figli della stessa nazione.
Discorso di zhao Ziyang agli studenti
a proposito di buste di plastica.. quasi mi dimenticavo!
Sarà una coincidenza che proprio per le Olimpiadi dal Primo Giugno le buste di plastica saranno bandite dal mercato??
L'altro giorno ho dovuto pagare per comprare una busta di yuta, riutilizzabile ed ecologica.
Se lo saranno inventati per questo motivo tutto 'sto rispetto per l'ambiente?
un saluto
@ michele: credo che ci vorrà del tempo, ma anche la Cina arriverà alla democrazia. La dovrà trovare, e dovrà trovare la forza di cercarla: non credo che la democrazia si possa esportare o imporre, ma le critiche possono accelerare questo processo.
Quella delle buste di plastica è eccezionale: in effetti il testo lo avevo scritto qualche giorno fa, e credo dovrò rivedere il firewall :)
A parte gli scherzi, mi sembra una decisione apprezzabile e che sarebbe giusto imitare.
non ho idea di che ora sia dalle tue parti, e mi vedo costretto a cavarmela con un saluto generico :)
...mi fai arrossire...
Smack!
Incredibilmente Gordon Brown prese posizione a favore del Tibet qualche tempo fa... vedremo cosa faranno gli atleti. Alla fine della fieera, sta a loro la responsabilità della protesta.
Il tuo post mi ha commosso...
Ero piccina ma ricordo benissimo le immagini di piazza Tienanmen..
Nonostante ero piccolo, quelle immagini mi sono rimaste impresse nella memoria...
Ho pianto.
E mentre leggevo le tue parole rivedevo e immagini impresse nella mia mente, poi ho pensato a Gandhi che disse:
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
E nel silenzio della mia stanza, me ne sto lì, a guardar fuori immobile.
Con affetto, Tiziana
@ bastian cuntrari: visto che si parlava di colori... purtroppo il rosso non è più tanto di moda :)
un abbraccio e un buon fine settimana
@ martina: hanno a disposizione la platea più grande che possa esistere... speriamo che qualcuno ne voglia approfittare.
buon fine settimana
@ isline: se il singolo che fronteggia il potere è ancora in grado di commuovere, c'è ancora qualche speranza... per noi e per loro.
grazie, e buon fine settimana
@ flo: il potere evocativo dell'immagine è sorprendente... quello di alcune immagini è straordinario.
buon fine settimana
@ lupo sordo: come si diceva, la memoria preferisce l'immagine alle parole. E quelle destinate ad accompagnarci nella nostra vita, non hanno bisogno di didascalie.
buon fine settimana
@ tizy: ricordo le immagini di Ghandi intento a cucirsi le sue povere tuniche: un uomo che ha saputo insegnare a tutti quale sia il terribile potere distruttivo della non violenza.
Se un uomo senza volto è in grado di commuoverci, a sua volta è in grado di farci riflettere su quale sia la forza del pensiero quando i suoi semi si posano su un' "anima grande ".
grazie di cuore, un buon fine settimana e un abbraccio
secondo tuo post che mi viene segnalato nel giro di un paio di giorni. entrambi stupendi. a questo proposito ti invito a visitare il mio blog e, se lo ritieni il caso, ti propongo uno scambio link.
fammi sapere,
tommi
@ tommi: già visitato, e visto che mi è piaciuto molto, ti avevo già aggiunto al mio blogroll ;)
grazie, e una buona settimana
scusa, non avevo letto attentamente il tuo precedente commento.
scambio link ricambiato!
a presto e grazie!
tommi
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