“la penna”, si sa, è una vecchia zitella un po’ acida, e, come tale, ama parlar male di qualcuno. Oggi la obblighiamo a fare un’eccezione, e parliamo bene di un uomo pubblico che, “incredibile dictu”, è stato in grado di mantenere i suoi impegni… sì, in Italia, lo giuro!
Questo uomo è il Procuratore della Repubblica Raffaele Guariniello, che come promesso, in poco più di cinque mesi, dopo aver ereditato un’inchiesta scomoda come una sedia di Le Corbusier e bollente come il fuoco che alla Thyssen si è preso la vita di sette operai, ha presentato al GIP le richieste di rinvio a giudizio per la strage, dopo aver raccolto oltre duecentomila pagine di atti dell’inchiesta.
Subito dopo la tragedia da questo blog era stata auspicata un’imputazione per omicidio volontario, e a tutti era sembrata follia. Dopo l’intervento di Carlo Federico Grosso, che ipotizzava la stessa accusa, in qualcuno si era accesa una flebile speranza, che si era andata poi rafforzando con le indiscrezioni filtrate dalla Procura.
Ora, Guariniello, coadiuvato dai p.m. Laura Longo e Francesca Traverso, ha chiesto di processare Harald Espenhahm per omicidio volontario con dolo eventuale, avendo omesso di approntare misure antinfortunistiche del valore di un milione di euro, per far risparmiare l’azienda in vista del trasferimento della produzione a Terni. Altri cinque dirigenti risponderanno invece di omicidio colposo, con colpa cosciente. Espenhahm rischia ora una condanna a ventuno anni di reclusione con qualche possibilità di riduzione della pena da parte del giudice.
Raffaele Guariniello confida nella possibilità di approdare in aula già prima dell’estate, per aprire un processo che se confermerà le ipotesi di reato, sarà sicuramente più efficace di qualche centinaia di leggi sulla sicurezza sul lavoro.
Vista la complessità e il valore degli interessi in gioco, diffido e temo sorprese, e voglio dare un consiglio al Procuratore aggiunto: “ Don Raffaè, si fidi di me, quando va in ufficio, si porti da casa pennini e inchiostro, nel caso dovesse scrivere qualche lettera di carattere personale… mi creda, è molto, molto meglio! “
Questo uomo è il Procuratore della Repubblica Raffaele Guariniello, che come promesso, in poco più di cinque mesi, dopo aver ereditato un’inchiesta scomoda come una sedia di Le Corbusier e bollente come il fuoco che alla Thyssen si è preso la vita di sette operai, ha presentato al GIP le richieste di rinvio a giudizio per la strage, dopo aver raccolto oltre duecentomila pagine di atti dell’inchiesta.
Subito dopo la tragedia da questo blog era stata auspicata un’imputazione per omicidio volontario, e a tutti era sembrata follia. Dopo l’intervento di Carlo Federico Grosso, che ipotizzava la stessa accusa, in qualcuno si era accesa una flebile speranza, che si era andata poi rafforzando con le indiscrezioni filtrate dalla Procura.
Ora, Guariniello, coadiuvato dai p.m. Laura Longo e Francesca Traverso, ha chiesto di processare Harald Espenhahm per omicidio volontario con dolo eventuale, avendo omesso di approntare misure antinfortunistiche del valore di un milione di euro, per far risparmiare l’azienda in vista del trasferimento della produzione a Terni. Altri cinque dirigenti risponderanno invece di omicidio colposo, con colpa cosciente. Espenhahm rischia ora una condanna a ventuno anni di reclusione con qualche possibilità di riduzione della pena da parte del giudice.
Raffaele Guariniello confida nella possibilità di approdare in aula già prima dell’estate, per aprire un processo che se confermerà le ipotesi di reato, sarà sicuramente più efficace di qualche centinaia di leggi sulla sicurezza sul lavoro.
Vista la complessità e il valore degli interessi in gioco, diffido e temo sorprese, e voglio dare un consiglio al Procuratore aggiunto: “ Don Raffaè, si fidi di me, quando va in ufficio, si porti da casa pennini e inchiostro, nel caso dovesse scrivere qualche lettera di carattere personale… mi creda, è molto, molto meglio! “
18 commenti:
Agghiacciante questa famiglia Thyssen.
Non sperate giustizia. Come sempre non ci sara'.
Guariniello sta facendo molto anche contro un'altra famiglia, gli Schmidheiny che erano padroni dell'Eternit portatrice di morte con l'amianto.
@ joe: credo che tutti abbiamo ottimi motivi per nutrire il nostro scetticismo, ma bisogna riconoscere che Guarniello ha fatto un buon lavoro. Un'accusa di omicidio volontario per dei morti sul lavoro, non è cosa semplice.
buon weekend
@ il russo: altra vicenda dalle proporzioni terrificanti, di cui fuori della nostra regione si conosce pochissimo.
buon fine settimana
Espenhahm rischia ora una condanna a ventuno anni di reclusione con qualche possibilità di riduzione della pena da parte del giudice.
in Italia questi rischi esistono solo per "i poveracci che rubano una mela a causa della fame (vera)". 21 anni diventano 12, che diventano 6, che diventano 3 anni di obbligo di firma... e in galera non ci vai. L'Italia dei cachi, purtroppo!
Un caro saluto Rick, buona serata.
sono sempre stato un sostenitore del tuo terribile e realistico calcolo, ma partendo da 21 un paio d'anni di carcere se li dovrebbe fare anche mettendo in conto patteggiamento, rito abbreviato, ricchi premi e cottillon. Del resto Raffaele ha fatto davvero il possibile, e forse anche l'impossibile.
Io comunque continuo a dormire con un occhio aperto.
buona serata a te
e meno male che non c'è più la "mastella-terapia-indultista"... occhi aperti, sempre.
Ciao!
e il Processo Marghera? [www.e-gazette.it] e il Processo Enichem di Manfredonia ? [www.newsfood.com]
indubbiamente, specie dopo aver visto gli esempi che hai riportato, un certo scetticismo è inevitabile, ma bisogna riconoscere a Guariniello che quello che poteva fare l'ha fatto e anche piuttosto bene:credo che siano rarissimi i precedenti per omicidio volontario in casi di morte sul lavoro, e mai su vicende di questa risonanza.
Guariniello è una delle poche cose che mi rende orgoglioso di stare a Torino..
in effetti mi diceva un amico nel blog che sta facendo molto anche per la vicenda dell' "Eternit" di Casale Monferrato, che in silenzio si è fatta quasi duemila morti per amianto.
Il problema non e' lo zelante Guariniello, bensi' un antiquato codice trasformato in un gran pacciugo da un infinita' di leggi, regolamenti,amendamenti, prescrizioni ecc....Buttate via questo garbuglio, adottate un nuovo codice di tipo inglese e tutto cambiera' come per miracolo.
il problema è la lungaggine dei processi, di qualsiasi tipo, la brucorazia ottusa e qualche "leggina" che spunta sempre fuori ad personam
Per fortuna che ogni tanto (molto raramente) qualcuno ci riconcilia con il nostro paese, altrimenti detto la terra dei cachi...
@ joe: se me li metti sull'avviso, capace che ci troviamo il codice nei cassetti degli alberghi al posto della Bibbia :)
@ zefirina: e se qualcuno fa eccezione, una bella incompatibilità ambientale è assicurata ;)
@ franca: le regole vogliono le loro eccezioni... l'importante è che non esagerino... :)
Ti scrivo per la prima volta.
Abbiamo bisogno di tanti Guariniello
in Italia, ma purtroppo sono pochi come Lui che fanno ciò che dicono.
Riccardo perchè non fai un articolo
mirato sull'amianto ?
Quanti metri quadrati ci sono nelle coperture delle abitazioni e dei capannoni industriali,
nei rivestimenti dei pavimenti, nelle murature, nelle colle ecc.
Gli italiani non sanno nemmeno che tutte le tubazioni dell'acqua potabile sono in amianto.
Gli italiani non sanno che quanto c'è vento le fibre di amianto staccate dalle lastre di copertura finiscono nell'ambiente circostante.
Non sono solo a rischio le zone dove veniva estratto e lavorato l'amianto, vedi Casale Monferrato e Balangero, ma le nostre città dove è stato installato ovunque.
Scrivi per cortesia, te lo già chiesto a voce... e tu lo sai !!
Ho inviato e-mail su questo problema a tutti i ministri dell'ambiente di entrambe gli schieramenti negli utlimi anni.
Nessuna risposta.
Provaci tu, considerato che sai scrivere e graffiare con precisione.
Con affetto BUBU
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