qualche mese addietro, in molti abbiamo cullato un sogno. Un sogno diventato sempre più reale, fino a mischiarsi con la realtà, come nei minuti che precedono il risveglio. Il sogno è quello di un’America profondamente diversa, di un’America che possa andare in giro per il mondo disarmata e fiera della sua democrazia, invece che tronfia del suo strapotere economico.
Dopo le ultime uscite della Clinton che, per non gettare le armi ha ricordato ad Obama, che il vincitore oltre a prendere voti dev’essere in grado di non fare altrettanto con le pallottole, la nomination democratica pare scontata, ma gli esperti sono concordi nel dare Obama perdente alle presidenziali. Il senatore di colore, capace di sedurre giovani, intellettuali, secondo molti nulla potrà contro i fantasmi della paura e della recessione che terrorizzano famiglie impoverite da salari decrescenti e crisi finanziarie, o contro chi ritiene che le armi siano il solo mezzo per garantire la propria incolumità personale e la sicurezza del proprio paese a livello internazionale. Ai più attenti questo scenario d’oltreoceano sicuramente avrà ricordato cose più vicine, e visti i voti che la paura è stata in grado di racimolare dalle nostre parti, faranno loro l’analisi.
Io invece voglio continuare a nutrire il sogno. Da sempre tacciato di "antiamericanismo", voglio credere in un’America che, al settanta per cento, ha abbandonato George Bush, fino a farlo diventare il presidente più disapprovato della sua lunga storia. In definitiva, credo che molti americani abbiano capito, e, come me, non siano disposti a risvegliarsi nelle braccia di un clone di Bush che si sbraccia per far finta di non esserlo.
Un’ultima nota per la cara Hillary: ormai prossima alla sconfitta, ci ha fatto sapere che tra qualche anno ci rifilerà la figlia come candidata. Ma agli italiani ‘sta storia dei figli che risolvono i problemi non suona proprio nuovissima…
Dopo le ultime uscite della Clinton che, per non gettare le armi ha ricordato ad Obama, che il vincitore oltre a prendere voti dev’essere in grado di non fare altrettanto con le pallottole, la nomination democratica pare scontata, ma gli esperti sono concordi nel dare Obama perdente alle presidenziali. Il senatore di colore, capace di sedurre giovani, intellettuali, secondo molti nulla potrà contro i fantasmi della paura e della recessione che terrorizzano famiglie impoverite da salari decrescenti e crisi finanziarie, o contro chi ritiene che le armi siano il solo mezzo per garantire la propria incolumità personale e la sicurezza del proprio paese a livello internazionale. Ai più attenti questo scenario d’oltreoceano sicuramente avrà ricordato cose più vicine, e visti i voti che la paura è stata in grado di racimolare dalle nostre parti, faranno loro l’analisi.
Io invece voglio continuare a nutrire il sogno. Da sempre tacciato di "antiamericanismo", voglio credere in un’America che, al settanta per cento, ha abbandonato George Bush, fino a farlo diventare il presidente più disapprovato della sua lunga storia. In definitiva, credo che molti americani abbiano capito, e, come me, non siano disposti a risvegliarsi nelle braccia di un clone di Bush che si sbraccia per far finta di non esserlo.
Un’ultima nota per la cara Hillary: ormai prossima alla sconfitta, ci ha fatto sapere che tra qualche anno ci rifilerà la figlia come candidata. Ma agli italiani ‘sta storia dei figli che risolvono i problemi non suona proprio nuovissima…
47 commenti:
"Il sogno è quello di un’America profondamente diversa, di un’America che possa andare in giro per il mondo disarmata e fiera della sua democrazia, invece che tronfia del suo strapotere economico"
In inglese abbiamo un'espressione che definisce la mia risposta: "Not until hell freezes over".
Va bene che in America la politica la fanno le dinastie, ma dopo marito e moglie anche la figlia vogliono rifilarci?
La Clinton ha fatto diversi errori in questa campagna elettorale e gaffe clamorose come quella che tu stesso hai citato oggi. Io sono più cauto su speranze e aspettative... Obama (che tra l'altro è il favorito di Uolter, e questo mi preoccupa..)sarà poi "così tanto meglio" della ex "presidentessa" Statunitense? Snceramente non penso che una sola persona possa invertire un modus "pensandi" che dura ormai da troppo tempo. Le sette sorelle e le altre lobbies economiche che diranno? Sono comunque d'accordo con le tue considerazioni che, ripeto, trovo tuttavia più ottimistiche delle mie. Saluti carissimi.f.
Continua pure a sperare e a illuderti, caro Richard, su un'America buona, democratica e un po' bambocciona. Non hanno fatto altro che guerre, per oltre cent'anni (il loro imperialismo è ufficialmente cominciato nel 1898, con l'invenzione del solito "incidente", poi reiterato con successo fino ai giorni nostri). Hanno fatto molti più milioni di morti loro (con i loro "embargo", bombardamenti selvaggi, esportazioni della democrazia) dei nazifascisti, che i loro "media " di merda continuano a proporci come paradigma del "Male Assoluto". Hillary, Obama e Mc Cain sono solo teste di legno, squallidi attori falliti. E quale di questi estemporanei personaggi sia più (e peggio) manovrato dalle loro "lobbies" (accattivante eufemismo per "mafie"), non è certo a noi, pezzenti ascoltatori di telegiornali e lettori di giornali, che è dato sapere e tanto meno decidere. Fa' un salto in Iraq o in Afghanistan, o a Gaza e Hebron, poi parla e scrivi con alata ispirazione sulla "democrazia". In attesa della tua sferzante risposta (la penna che graffia), affettuosità. FG.
Culla pure un sogno, che non riesco a cullare io, credo che la paura sposti le montagne, credi come ha dichiarato Fini che l'America non è pronta per avere una donna o un nero come presidente e credo che McCain li rassicuri di più, almeno di più tutti quelli che hanno potere che non intendono cambiare le regole del gioco, le multinazionali che hanno un enorme potere economico e politico, è vero l'America vive una profonda crisi che è poi la crisi del sistema liberista, consumistico che ha così largamente diffuso, ma questi grandi interessi devono essere difesi e favoriti, poco importa che una parte della nazione è impoverita e al limite della sussistenza.
Forse sono pessimista o forse sono solo realista, certo che anche per loro i tempi sono cambiati, ma credo che è un paese che può avere reattività, visto che esporta troppe "cose" e queste cose costano davvero poco, e se costano alla fine per loro diventa un guadagno.... :-(
Non so se Obama sia la persona giusta per realizzare il sogno di cui parli ma è senza dubbio un sogno che condivido e che vorrei estendere al mondo intero, non solo all'America.
Come vedi esistono ancora sognatori e son felice di averne trovato un altro.
@ joe: il mio scarsissimo inglese non mi aiuta: significa "nemmeno per sogno"?
Se è così comprendo lo scetticismo, e in parte lo condivido, ma sono convinto che Obama saprà far meglio di quanto non ci si potrebbe attendere da un presidente americano.
@ franca: temo che l'unica sarà sterilizzarli come fanno loro con consumatori di droghe e alcolisti... visto che il prezzo è 200 dollari, li metto io e che non se ne parli più!
@ davide: a saperlo, gli si mandava il Berlusca che faceva il gesto del mitra ;)
@ newkid: anzitutto, che piacere sentirti.
Devo dire che il fronte degli scettici ha le bisacce piene di ottime e condivisibili ragioni, ma, a pelle, sento che Obama sarà meglio di quanto ci si possa attendere... e del resto, ormai, l'alternativa è quella di continuare con il farwest...
@ anonimo: la risposta non sarà sferzante. Molte delle cose che giustamente sostieni, le trovi anche nel mio blog. Come dicevo non firmo una cambiale in bianco ad Obama, ma ritengo che ci possa riservare qualche sorpresa. E se mi sbaglio, ho già la cenere pronta :)
@ rossaura: cara amica, per una volta all'anno che faccio l'ottimista, mi fate trovare tutti lungo. A parte gli scherzi, molto di giusto in quel che dici, ma i sogni costano poco anche alla quarta settimana :)
@ aquilablu: forse è un sogno minimalista, ma sempre meglio degli incubi cui siamo abituati. Hai ragione sul fatto che forse non sia la persona giusta, ma di quelli che possono ambire a quel traguardo, è tra le meno sbagliate.
grazie della visita
Traduzione: "Soltanto quando l'inferno sara' tutto congelato."
Quindi mai......Avevi comunque capito il significato.
Obama e' senz'altro meglio degli altri due guerrafondai, ma e' stato colto a dire cose non vere e, come hanno detto altri posters, sara' assai difficile che le fortissime lobbies che controllano gli USA accettino una direzione diversa. Se si ostinera' allora la Clinton potra' veramente avere ragione con le sue velate predizioni :-((
mi piacerebbe il parere di qualcuno sul fatto che ce la possa fare...
sembra di si :)
intendi anche contro McCain?
Paolo Galimberti gli pronostica la fine di Weltroni, ed è quasi peggio di quella che gli pronostica la Clinton ;)
con McCain sarà dura, però dipende come si arriva a Novembre cioè l'economia, il prezzo del petrolio, dalla voglia degli americani di voler cambiare. (ho lasciato anche un commento sul tuo blog)
ti ringrazio molto. Difficile sicuro, ma Gallup che da a George un 69 per cento di disapprovazione qualche speranza ce la offre. Anzi più che a noi la offre agli americani.
Rick, dal mio punto di vista, Obama sarà sempre un incubo.
[www.tgcom.mediaset.it]
ti capisco, ma mi sembra di aver letto in questi giorni anche dichiarazioni di segno opposto. E poi io credo che la trama del tessuto la vedremo solo a giochi fatti, e spesso nella vita si tratta di scegliere...
Il tuo pensiero può essere condivisibile per un certo numero di persone. Io credo che non sono molti gli italiani che, nel dormiveglia si scontrano con Ilari, Bush e Obama. la vita da noi è già abbastanza complicata, ma credo anche in Francia , Germania ed Inghilterra, per citare qualche paese che conta in Europa. Tu dirai, ma è tutto collegato, perchè il nostro destino può subire delle influenze, negative o positive, a seconda di come una persona vive la propria filosofia di vita. Non può essere il primo pensiero, e non posso io prevedere catastrofi mondiali o miglioramenti significativi sullo scenario mondiale. Credo che il primo pensiero sia la famiglia, la propria vita, che magari ti può sembrrare egoistica, il tempo, e cosa riesco a fare durante la giornata. Con questo non voglio sminuire il pensiero di chi ha queste aperture, mi limito solo a dire che la vita nostra, nella singola persona, può essere anche mediocre e magari riduttiva, ma più reale e vicina al nostro modo di essere.
ma forse sono pochi gli italiani che si rendono conto che quelle elezioni possono incidere sulla loro vita ben più di quelle che ci siamo lasciate alle spalle... giusto o sbagliato che sia. Io amo la mia famiglia, ma sono certo che la mia famiglia ricambi il mio affetto anche perchè della nostra famiglia fa parte un bambino (ormai ragazzo) del Mozambico.
a me farebbe molto piacere che passasse obama. Penso che al di la delle capacità personali, la presenza di un nero sarebbe un fatto storico. Ho paura che l'avversario più forte potrebbe essere non il repubblicano, ma la fronda interna ai democratici. Speriamo bene!
il protrarsi delle primarie certamente non aiuta. Ma anche per me, come per te, se si arrivasse al primo presidente di colore sarebbe un passo storico, al di là di quella che poi sarà in concreto la sua politica. Un sogno che è costato moltissime vite, celebri o meno, e che è necessariamente il sogno di tutti quelli che credono che un uomo è un uomo, semplicemente un uomo, al di là del colore della pelle, della religione o del sesso.
mie cugine (una vive a NY e una in Texas),sentite pochi giorni fá,dicono che ha l´80% di possibilitá di farcela ;-) sperm ben!
credo poco agli esperti, specie quando cantano in coro... e sarei per un cauto ottimismo. Hai delle cugine molto simpatiche, salutamele quando le senti ;)
non sono statistiche di esperti,ma voci dal basso(popolo) non mancheró di salutartele,purtroppo le sentiró spesso,purtroppo perché mia mamma é la loro Madrina di battesimo ed é appena uscita dall´ospedale causa ICTUS :(
scusami se ho scherzato, e un augurio di cuore per tua madre.
non hai nulla da scusarti,e grazie comunque :)
Qualcosa di positivo sarebbe visibile, con l'elezione di Obama; sarebbe la sconfitta dei guerrafondai razzisti Americani. Teniamo presente, che sino a 30 40 anni fà, tutti coloro che si opposero al potere razzista, da Martin Luter King, ai Kennedy, furono assassinati, ma da allora, la popolazione Americana è cambiata, sia come mentalità, che come maggioranza di razze, non più di origini europee, lo dimostra il favore nei confronti di Obama; Poi, il senso del denaro, che anno gli Americani, li porterà alla riduzione delle spese militari, per recuperare risorse alla loro economia interna.
un'ottima analisi, che mi sembra di poter condividere senza nessuna aggiunta.
Da filo-americana (non della politica, beninteso, ma della storia che ha portato alla nascita della nazione) sono anch'io una sognatrice ottimista.
Non di rado il risultato delle urne, negli USA, ha spiazzato i politologi: alla fine del proprio 2° mandato presidenziale, Teddy Roosevelt cedette la candidatura all'altro candidato repubblicano, Taft, che aveva comunque promesso di proseguire nel solco tracciato dal predecessore, fortemente riformista e populista. Ma non mantenne la promessa, rivelandosi uno dei presidenti più opachi mai espressi dagli States.
Deluso, Roosevelt (il "maledetto cowboy", a detta di un proprio collega di partito) gli dichiarò guerra aperta al Congresso Repubblicano (1912) fondando un terzo partito, precedente unico nella storia del bipartitismo americano, il "Bull Moose Party", il Partito dell'Alce Toro (?).
I repubblicani DOC la considerarono un'avventura risibile e donchisciottesca, ma Teddy li fregò alla grande, ottenendo uno strepitoso 27% dei voti: non gli bastò per un terzo mandato alla Casa Bianca, ma sconvolse ogni previsione.
Be', spero si possa fare il bis con Obama: i tempi sembrerebbero maturi.
Un abbraccio.
Io non sono filoamericano, ma riconosco che gli USA sono un grande Paese i cui abitanti hanno uno spiccato senso della democrazia, almeno per quanta riguarda casa loro.
Le particolarità dell'impero USA fanno sì che le differenze tra i candidati siano molto sfumate, ma l'immensità della leva americana moltiplica all'infinito anche le più piccole differenze.
Obama è il primo candidato alle presidenziali che si esprime in maniera diversa dopo Robert Kennedy, e credo sia legittimo nutrire delle speranze sul fatto che qualcosa possa cambiare se verrà eletto, qualcosa di più di qualche modifica al sistema previdenziale americano.
Ma non mi faccio troppo illusioni: è nella logica dell'Impero cercare di petrpetuare soprattutto se stesso.
Sono contento che Hillary Clinton sia alla frutta: mi faceva paura, più dello stesso Mc Cain. E' totalmente priva di scrupoli e ambiziosa in maniera inverosimile.
Sono anch'io scettica e condivido il commento iniziale di Joe (molto canadese, consentimi ;)).
Però lasciatemi dire che peggio di quel che ha combinato Bush, non può fare. Gli americani sono demoralizzati e schifati dal quell'uomo. Non solo ha combinato un caos totale in medio oriente, ma ha trascinato l'economia statunitense sottoterra.
Oltretutto, condivido con Riccardo che l'elezione USA ci coinvolge tutti perché il presidente degli stati uniti è e comunque rimane la persona più potente sul pianeta. Mi sarebbe paiciuta una donna, ma Hillary ha combinato un papocchio e non la sostengo più ormai da qualche tempo. Obama è un uomo "nuovo", qualunque sia il suo colore. L'avete mai sentito parlare (in lingua originale, ovviamente)? Ha una splendida retorica, i suoi discorsi sono davvero accattivanti. Non ha l'esperienza dei Clinton ma ha tutti i requisiti (ed il cervello) per diventare un buon presidente.
Con l'eloquenza che si ritrova, farà polpette di McCain durante i face-to-face televisivi (che spesso in america decidono le elezioni) però non dimentichiamoci che il repubblicano è stato torturato in VietNam e questa cosa gli attirerà parecchi voti.
Ribadisco: qualsiasi cosa sarà meglio di Bush. Obama sarebbe un trionfo.
@ bastian cuntrari: interessante la storia di Roosvelt, che non conoscevo. L'America ha molte facce, forse non avrà mai quella che vorremo, ma quelle migliori mi è sembrato di scorgerle al seguito di Obama.
un abbraccio
@ angelo: analisi molto corretta, anche se credo che dopo l'elezione si vedrà il vero volto del presidente: in campagna deve essere tutto e il contrario di tutto, una volta eletto potrà scegliere cosa essere.
Condivido in toto il giudizio su Hillary: nulla di più pericoloso che un'opportunista senza scrupoli su quello che, purtroppo, è il trono del mondo.
@ martina: Obama è il "nuovo" indipendentemente dal suo colore, ed è "nuovo" proprio per il suo colore.
Ricordo l'episodio di quando uno dei primi sostenitori di Obama entrò alla Casa Bianca con una spillina che portava il suo nome, e Bush, che allora non sapeva chi fosse, si girò verso un suo consigliere e gli chiese con che coraggio uno si fosse presentato lì col distintivo di Osama.
Io sono moderatamente più ottimista.
In primo luogo perchè la linea Bush, anche se ammorbidita, non darebbe nessun frutto agli USA.
Inoltre, proprio Obama è per aiuare a superare questo disagio e questa povertà.
Inoltre potrebbe davvero rappresentare quel link necessario per una definitiva integrazione razziale negli States, integrazione che non è ancora del tutto perfezionata...
E poi, last but note least, lo staff di Obama ed Obama stesso hanno dimostrato, sia pure con qualche scivolone a volte, di saper essere dei buoni strateghi e quindi sapranno adattarsi al meglio all'avversario repubblicano e, mantenendo la genuinità delle sue idee, Obama saprà colpire i punti deboli del suo avversario finale.
Io ho ancora un'estate piena per sognare.... voglio aspettare a svegliarmi non prima di Novembre, e magari scoprendo che la realtà è cmq bellissima...
ERRATA CORRIGE: non "note" ma "not least"
Speriamo davvero che l'America cambi. Devo dire che mi piace la mentalità americana. Un pò meno altre cose. Buona giornata Riccardo.
Speriamo. Forza Obama, forza...
Martina, ho dovuto dirlo, specialmente dopo i due metri e mezzo di neve che ho dovuto spalare l'inverno passato....
Riccardo, quasi tutti avete scritto di sperare: spes ultima dea.
Temo che la crudelta' della politica, le 850 basi militari nel mondo e "God bless America" possano mettere il bastone tra le ruote anche a chi ha gli ideali piu' nobili.
@ daniele: grazie! ... un po' d'ottimismo, specie se ben argomentato, di questi tempi credo possa far bene a tutti. E dopo sette anni che si grida "al lupo, al lupo", molti hanno iniziato a capire dove sia la tana del lupo.
@ francesco: credo che i tempi siano maturi, diversamente anche le primarie democratiche avrebbero avuto un esito diverso.
una buona giornata a te
@ stellavale: una Casa Bianca un po' meno bianca, e un po' più pulita... speriamo ;)
p.s. speriamo anche che la pianti di piovere :)
@ joe: sai com'è, la Speme, ultima dea, fugge i sepolcri... anche quelli preparati da altri ;)
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