per tutti i bambini arriva l’età in cui, realizzato che una volta cresciuti le attività ludiche dovranno cedere il passo a quelle lavorative, optano per un mestiere che li attrae. Ricordo che mio figlio, intorno agli otto anni, a chi glielo chiedeva, rispondeva serio che da grande avrebbe fatto il paleontologo. Poi stufo di vedere espressioni perplesse o costretto a dettagliate spiegazioni in merito, ha propeso per il dentista, non so se per questioni di reddito o di semplicità esplicativa.
Quindi sconsigliando il paleontologo per i motivi di cui sopra e non volendo inflazionare l’attività odontoiatrica, come lavoro del futuro consiglierei un mestiere innovativo: lo scioperante.
Naturalmente questo nuovo mestiere da dove poteva venire, se non dagli Stati Uniti? Apprendiamo infatti che i carpentieri, per nulla disposti a rinunciare ad una paga di 28 dollari l’ora, che comunque ritengono inadeguata, hanno reclutato i senza tetto, cui passano 8 dollari l’ora per scioperare al posto loro. Questi arrivano puntuali, radunano le loro povere cose, si travestono da carpentieri, e iniziano, con scarsa convinzione a ritmare slogan e a muoversi lentamente ingobbiti da pesanti cartelli.
Molti di noi, che abbiano più o meno la mia età, sono cresciuti con i ricordi degli sceneggiati in bianco e nero di mammaRai ispirati ai romanzi di Cronin, e delle lotte sindacali dei minatori del Galles, tormentati tra la giusta lotta per condizioni di lavoro e paghe più degne, e le mogli che ridotte allo strenuo li ponevano di fronte alla fame dei loro figli. A questi abbiamo poi aggiunto le letture di Zolà e il “Metello” di Pratolini, finendo per avere un’idea romantica dello sciopero come mezzo per arginare le ingiustizie sociali e ridare dignità al lavoratore.
Naturalmente, questo romanticismo dello sciopero oggi deve fare i conti con una realtà che come salsedine sembra in grado d’intaccare e corrodere ogni cosa. I giornali ci forniscono settimanalmente i calendari degli scioperi, e questi hanno perso la forza e la determinazione che chi abiti in una città operaia come me ricorda nei grandi cortei dei metalmeccanici di una trentina di anni fa.
Ecco quindi il New Deal.
Tenendo conto che settimanalmente ormai le rivendicazioni sindacali coinvolgono almeno un milione di persone, e che in quanto a disoccupanti, in questo paese non c’è che l’imbarazzo della scelta, voilà, ecco a voi un milione di nuovi posti di lavoro come scioperanti.
Perplessità tipo: se lo scopo di uno sciopero e di un corteo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, chi potrà sentirsi toccato dalle sorti lavorative di una categoria sapendo che quelli che manifestato appartengono ad un'altra? E se questa mania di appoggiarsi a fornitori esterni anche in materia di lotta sindacale dovesse prendere piede e qualcuno avesse l’alzata d’ingegno di organizzare lo sciopero del pubblico impiego italiano per le vie si Bucarest, in un ottica di contenimento dei costi? Per poi magari finire con il paradosso degli scioperanti che scioperano per conto altrui, che, ritenendosi sottopagati, scioperino contro gli scioperanti-datori di lavoro, e magari questi ultimi per risparmiare accettino di sfilare in corteo in loro favore, ma contro se stessi?
Complicato?
Quindi sconsigliando il paleontologo per i motivi di cui sopra e non volendo inflazionare l’attività odontoiatrica, come lavoro del futuro consiglierei un mestiere innovativo: lo scioperante.
Naturalmente questo nuovo mestiere da dove poteva venire, se non dagli Stati Uniti? Apprendiamo infatti che i carpentieri, per nulla disposti a rinunciare ad una paga di 28 dollari l’ora, che comunque ritengono inadeguata, hanno reclutato i senza tetto, cui passano 8 dollari l’ora per scioperare al posto loro. Questi arrivano puntuali, radunano le loro povere cose, si travestono da carpentieri, e iniziano, con scarsa convinzione a ritmare slogan e a muoversi lentamente ingobbiti da pesanti cartelli.
Molti di noi, che abbiano più o meno la mia età, sono cresciuti con i ricordi degli sceneggiati in bianco e nero di mammaRai ispirati ai romanzi di Cronin, e delle lotte sindacali dei minatori del Galles, tormentati tra la giusta lotta per condizioni di lavoro e paghe più degne, e le mogli che ridotte allo strenuo li ponevano di fronte alla fame dei loro figli. A questi abbiamo poi aggiunto le letture di Zolà e il “Metello” di Pratolini, finendo per avere un’idea romantica dello sciopero come mezzo per arginare le ingiustizie sociali e ridare dignità al lavoratore.
Naturalmente, questo romanticismo dello sciopero oggi deve fare i conti con una realtà che come salsedine sembra in grado d’intaccare e corrodere ogni cosa. I giornali ci forniscono settimanalmente i calendari degli scioperi, e questi hanno perso la forza e la determinazione che chi abiti in una città operaia come me ricorda nei grandi cortei dei metalmeccanici di una trentina di anni fa.
Ecco quindi il New Deal.
Tenendo conto che settimanalmente ormai le rivendicazioni sindacali coinvolgono almeno un milione di persone, e che in quanto a disoccupanti, in questo paese non c’è che l’imbarazzo della scelta, voilà, ecco a voi un milione di nuovi posti di lavoro come scioperanti.
Perplessità tipo: se lo scopo di uno sciopero e di un corteo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, chi potrà sentirsi toccato dalle sorti lavorative di una categoria sapendo che quelli che manifestato appartengono ad un'altra? E se questa mania di appoggiarsi a fornitori esterni anche in materia di lotta sindacale dovesse prendere piede e qualcuno avesse l’alzata d’ingegno di organizzare lo sciopero del pubblico impiego italiano per le vie si Bucarest, in un ottica di contenimento dei costi? Per poi magari finire con il paradosso degli scioperanti che scioperano per conto altrui, che, ritenendosi sottopagati, scioperino contro gli scioperanti-datori di lavoro, e magari questi ultimi per risparmiare accettino di sfilare in corteo in loro favore, ma contro se stessi?
Complicato?
E’ un mondo difficile!
21 commenti:
Mi piacerebbe cambiare lavoro...quasi quasi... ;-)
Un sorriso scioperato ;-)
Mister X di COmicomix
se sembra normale che un senza casa si travesta da carpentiere, cosa oltremodo divertente (cosa mai carpenterà uno che è senza casa?) per scioperare, io mi arrendo.
Se tutto questo è normale, io scelgo l'Aventino. E per restare sulla Toscana, che ben conosco e amo da sempre, sceglierò una collocazione in cima ad una creta senese, anche se immagino di andare incontro a qualche problemino con l'adsl.
Una buona domenica.
bello veramente bello. Mi sorge un dubbio,ma se nel frattempo i carpentieri lavorano che effeto ha lo sciopero?
Ti butto una proposta: e fare la comparsa per berlusca? firmare petizioni, manifestare contro prodi gridare viva silvio ecc... data la megalomania altro che 1000000 di posti
non ci crederai, lo so, ma pare che gli homeless abbiano davvero micacciato lo sciopero ritenendo troppo poco 30 dollari per quattro ore di lavoro, e i carpentieri gli abbiano risposto che erano quasi un dollaro più del minimo sindacale.
Quanto alla domanda che giustamente poni, può mica farla tu agli americani? ...a me, chissà mai perchè, non rispondono più da tempo.
Ottima anche la proposta di fare da controfigura a Silvio... sai mica se ci siano in commercio anche scarpe miracolose che abbassino la statura? ...soprattutto quella morale
:)
neanche a me rispodono.
Se ci sono, dico le scarpe, sicuramente lui le usa
non te lo consiglio: sai qual'è il dramma dello scioperante a pagamento? ...il fatto di non dover scioperare, per poter scioperare.
Devo dire che anche l'Umbria non mi dispiacerebbe affatto... quanto al freddo, da queste parti, ieri sera eravamo a -6.
un sorriso... o forse sto solo battendo i denti?
ma dove abiti al polo?
siamo sempre stati in rapporti di amicizia, e mi chiedi se abito al "Polo" ?!
ero dalle parti di Elisa di Rivombrosa, neeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
scusami!!!!
non lo faccio più
bei posti però ricchi di storia e buone cosa da mangiare e bere
anche voi ve la cavate benino, se non mi sbaglio...
vivo in una terra molto bella, abbiamo laghi (tre) montagne colline ( quelle delle bollicine ) la campagna, ci manca solo il mare. Peccato che chi ci abita non la sa godere, pensa solo a lavorare, accumulare quattrini e incazzarsi con tutti.
se ti legge il Cavaliere Paperon de Paperoni della Brinza,sai quanti cortei e manifestazioni può fare con i suoi soldini? e poi dire che il popolo dello stivale è sempre e solo con lui?
Caro Adriano, arrivi tardi, sto digitando dal mio gazebo. A caratteri cubitali c'è scritto " 1 euro ", e la gente arriva e mi chiede per cosa. E io gli rispondo, quando passate dal Berlusca, mica fate tanto i difficili! :)
una buona domenica
Arrivate tardi tutti e due, il cavaliere paga la gente per essere rappresentato fin dal suo ingresso in politica, e lo fa facendo credere che va a rappresentarli, mentre invece rappresenta solo se stesso!!!!!
hai ragione: arrivo tardi. In ogni caso sono disponibile, a tariffe modiche, per qualsiasi forma di sciopero o serrata. E in ultima analisi, anche il ruolo di capro espiatorio, se ben retribuito, visto che dovrò pagare i diritti a Pennac, non lo scarto a priori.
Attendo fiducioso...
mi dispiace;sono diffidente
prima di crederti voglio vedere la ricrescita dei capelli!
:)
se mi faccio imprestare una parrucca dai "Cugini di Campagna", può andare?
va bene!potresti mettere anche la bandana per essere affidabile
:)
vada anche per la bandana, ma ora basta, se no mi trovo Lapo in casa
attento perche' il fratello di Lapo si e' riprodotto e ti ritrovi anche lui e il piccolo Oceano
non so se ieri sera hai visto la mia concittadina Litizzetto che li prendeva per i fondelli per il nome Oceano... è stata straordinaria!
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