Buffalo Bill si fermava in bivacco, non in Autogrill



Facciamo tutto il possibile per non essere fraintesi.
Una rilevante parte degli “ultras” si ciba di stupidità e violenza da anni. Con esse i nostri eroi fanno colazione, pranzo, cena… ecco spiegato il motivo per cui si saranno fermati in autogrill. Prima di riunirsi in gruppo depositano il cervello dove capita, portando peraltro a termine l’operazione con sforzi irrisori. La dimostrazione l’abbiamo avuta non tanto con quello che è successo nell’area di servizio, ma col fatto di aver trasformato, fino a notte inoltrata, diverse città in repliche in scala di altrettante Baghdad.
Ma…
Ma se - e prego notare che scrivo “se” - verrà confermato che al momento degli spari che hanno ucciso il povero Gabriele Sandri, la rissa scoppiata tra opposti mentecatti era cessata. Se verrà confermata l’esplosione di due colpi da parte dell’agente della polstrada, e soprattutto il fatto che questi siano avvenuti a una distanza di una cinquantina di metri, allora l’idea del “tragico errore” dovrà per forza cedere il passo a quella di pericolosa inefficienza e incompetenza: ricordo che in tanti anni di onorata carriera in turneè col circo “Pace e Bene”, non risulta che William Frederick Cody , al secolo “Buffalo Bill”, abbia mai impallinato uno spettatore. Non ci sarà invece la necessità di conferme intorno al ruolo di vittima senza responsabilità, visto che il povero Gabriele rimanendo ucciso sul sedile della propria auto, non ha offerto la possibilità di additargli un concorso di colpa per quanto accaduto.
Se il “topo più Amato dagli italiani” invita, questa volta, ad accertare le responsabilità senza reticenze - gli chiederemo poi come sia andata le altre volte - il sottoscritto invita, questa volta, la polizia ad evitare di stringersi in corporazione, di rinvangare i fatti di Catania e di comprendere che l’interesse dei bravi medici è quello di individuare gli incompetenti, isolarli e togliergli dalle mani il bisturi.
La frase più stupida, tra le molte sentite ieri, era quella che sosteneva che il calcio doveva fermarsi: l’uso (peraltro scorretto) dell’imperfetto, naturalmente sottintendeva il fatto che sarebbe bastata una giornata di contrizione perché ci si potesse gettare la cosa alle spalle. A quelli che correttamente si domandano, invece, se il calcio dovrà fermarsi, rispondo di no. Non sarebbe giusto penalizzare milioni di persone che hanno una passione (condivisibile o meno che sia), che non si sono mai macchiati di atti di violenza, e che, proprio perché poco avvezzi ad essa, non hanno concrete possibilità di isolare gli imbecilli e impedire loro di giocare alla guerra. Si cerchino piuttosto i responsabili, li si condanni penalmente con straordinaria durezza e gli si inibisca l’accesso a qualsivoglia luogo pubblico per anni.
Queste considerazioni vengono da una persona interessata ad altri sport, molto tiepida in fatto di italica pedata e che, al massimo, nutre una simpatia per i colori del Barcellona (cosa che rende oltremodo difficoltoso il fatto di misurarsi in duelli rusticani con i sostenitori del Real).
Molte cose ci sarebbero ancora da dire, ma lo spazio è tiranno… le lascio a voi…

22 commenti:

Anonimo ha detto...

sempre equilibrato ma tagliente. bel post, completamente condivisibile.

fermare il calcio sarebbe servito solo a una certa parte per dire "ma qualcosa abbiamo effettivamente fatto" per poi dimenticarsene il giorno dopo.

poi quanto tutto questo sara' finito (dopodomani) faro' un inutile post sul chiudere gli stadi del tutto e al posto della tenera erbetta coltivarci patate...

riccardo gavioso ha detto...

ti ringrazio molto, e aspetto il tuo post.

Tra l'altro, con i prezzi che ha la verdura, l'idea non mi sembra del tutto malvagia: vendi le patate, risparmi i costi sociali delle disfide di Barletta, una dozzina di giornalisti come servi della gleba...

Uyulala ha detto...

Condivido completamente quanto dici. I "se" vanno posti per evitare ingiustizie, non per evitare le responsabilità.
Ci vogliono riflessioni lucide in casi come questi. Grazie

riccardo gavioso ha detto...

mi spaventa molto un paese in cui si può morire per una sosta in autogrill: e se in quella macchina ci fosse stato un bambino?
Ti ringrazio molto!

riccardo gavioso ha detto...

Il commento va molto bene: mentre gli ultimi studi storici hanno assolto il Conte dall'accusa di cannibalismo, mi pare che per questo paese ultimamente non potremmo fare altrettanto.
Una buona giornata.

Linea Gotica ha detto...

Do alcune spiegazioni tecniche: le pistole in dotazione alla polizia sono Beretta 92FS calibro 9 semiautomatiche. Hanno un tiro utile di circa 30-40 metri, oltre quella distanza se prendi qualcuno non sei fenomeno, hai culo (o sfiga...). Il poliziotto in questione ha sbagliato due volte: è proibito sparare in aria, il colpo di pistola va esploso solo in caso di estrema necessità, e indirizzato verso chi ti offende (in modo proporzionale, ovvero se l'altro ti spara puoi rispondere al fuoco). Ci sono tante cose che sarebbero da discutere, conosco molto bene quel regolamento, ce lo fecero imparare a memoria (tanto il demente a cui parte il colpo c'è sempre...).
Il poliziotto che ha sbagliato 2 volte, deve pagare (se corri con una semiautomatica in mano, carica, la cosa più probabile che possa succederti è che parta il colpo). Dicono che lui fosse a 70 metri, aldilà della carregiata.
Il poliziotto, 30enne, evidentemente non aveva molta esperienza (non credo alla tesi del farwest..).

Detto questo, ieri l'Italia ha vissuto una giornata di Guerra Civile in varie città d'Italia, da parte di numerosissimi delinquenti (non 4 gatti), che aspettavano solo il pretesto per farlo. Ieri si sono vissute scene da anni di piombo. Lo Stato dovrà rispondere fermamente a ciò, la deriva criminale che sta attanagliando parte della nostra società, non è più tollerabile!

riccardo gavioso ha detto...

hai perfettamente espresso quelle che sono le mie considerazioni e che ho inserito altrove in commento ad un altro post. Ti ringrazio per averle approfondite tecnicamente, e condivido appieno che si spara in aria solo in caso di pericolo reale e imminente.
Il riferimento al Far West era inerente al fatto che come non bastasse la possibilità di fermarti per un "camogli" e finire in mezzo a una rissa, con un po' di sfortuna ti puoi anche beccare una pallottola.
Ribadisco anche che il mio non è un attacco alle forze dell'ordine, ma al comportamento di un singolo... sempre che lo svolgimento dei fatti sia confermato. E naturalmente tutta l'indignazione per la guerriglia urbana che ne è seguita!

Grazie della visita.

Anonimo ha detto...

ciao Riccardo. Dici cose come sempre sensate ma mi permetto di dissentire con te su un punto. Almeno in parte. Forse non dico che fermare il calcio possa essere una mossa vincente, ma visto il momento critico e l'ostinatezza di questi "tipi" che non so come descrivere (vandali, criminali, disadattati o altro..) quando accade un fatto di una certa rilevanza proverei a punire la tifoseria che viene individuata come violenta, punendo la società per cui fanno il tifo. Credi che avrebbero altre occasioni per fare quello che fanno? Il problema è da affrontare alla radice. Sicuramente un problema sociale, culturale, ma come scrivo nel mio post "quando c'è un mal di testa va preso l'analgesico...poi in un secondo m0omento si fanno gli esami per conoscere la l'origine del disturbo". Una sospensione intanto la metterei in pratica. Non sono mica tanto sicuro che questi ultras siano poi così pochi a discapito di molti "onesti e corretti".... Forse sbaglio ma mi corre l'obbligo di esprimere il mio pensiero. Il confronto accresce sempre anche da punti di vista diversi.-Un saluto.f.

riccardo gavioso ha detto...

tutto quello che dici è molto condivisibile e non escludo che una sosta possa rendersi necessaria per far sbollire gli animi. Ma una sosta di una o due settimane non è tale da rubare il giocattolo-pretesto ai teppisti, e uno stop molto lungo, che poi si tradurrebbe in annullamento, rompe il giocattolo all'appassionato o al tifoso, e non lo trovo giusto.
Ribadisco che non sono appassionato di calcio, e qualsiasi decisione drastica non sposterebbe di una virgola la mia vita.
Naturalmente questo non è un blog bulgaro, e il dissenso è stimolante e gradito.
Grazie per la visita.

(p.s. ho diversi amici bulgari, che mi autorizzano a prenderli un po' per i fondelli)

Anonimo ha detto...

Mi soffermo, oltre che sulla solita analisi, su una tua risopsta ad un commento di Uyulala, nel blog:
"mi spaventa molto un paese in cui si può morire per una sosta in autogrill: e se in quella macchina ci fosse stato un bambino?"

Anche a me. la morte è un'evento che ci sta, nella vita.
Ma non in questo modo cretino per un motivo cretino.
Un saluto
Mister X di Comicomix

Anonimo ha detto...

Condivido Uyulala. Sono invece un pò più incerto sul fatto di imporre o meno uno stop a questa "macchina" che secondo me ha più responsabili di quello che può sembrare. Sicuramente punirei la tifoseria violenta sanzionando la squadra per cui tifano. Il momento è drammatico e un freno va pure posto. Ovvio che non sarebbe la soluzione definitiva perchè il problema è sociologico e culturale. Ha radici profonde che vanno studiate costruendo una risposta adeguata. Ma il mondo del calcio ha le sue colpe. Cosi come non credo nei puri e casti in confronto a pochi vandali violenti. Quest'atmosfera sta contagiando molte piu persone di quanto si possa pensare...

riccardo gavioso ha detto...

non ci crederete, ma questo è un commento a quanto accaduto:

il filosofo Emanuele Severino, interviene su ''Il Messaggero'': " in Italia e' tempo di pensare alla riforma del diritto. ''Ripeto da tempo - sottolinea - che come la politica finanziaria della destra incrementa l'evasione fiscale cosi' gli indulti e le amnistie della sinistra incrementano la violenza e il crimine".

Basaglia... Basaglia...

Anonimo ha detto...

concordo in pieno col tuo ragionamento che è molto logico.

riccardo gavioso ha detto...

ti ringrazio, Valeria, ma forse lo era troppo: e in questo momento tutto sembra prevalere fuorchè la logica.

riccardo gavioso ha detto...

sembra, come temevo, che la cosa stia prendendo una gran brutta piega:

Anonimo ha detto...

E' tutto il clima che si è creato
a preoccupare, ne avete di dirmi che i rom non c'entrano, è il clima da caccia alle streghe, di paura, di tensione. E' in arrivo la tempesta. Cosa ha spinto il poliziotto a sparare ad altezza d'uomo con di fronte persone disarmate?
Se avete letto i commenti ieri quì su okno qualcuno diceva io sto con la polizia, come dare mandato al coprifuoco.
I tifosi, che dividerei in tre categorie:
1) i tifosi "normali": quelli che vanno allo stadio, esultano, si rammaricano, si incazzano, ma che hanno presente il limite e tornano a casa tranquillamente
2) Gli imbecilli: quelli che si incazzano, si sentono forti del gruppo e si sfogano scontrandosi con gli altri imbecilli dell'altra squadra
3) i delinquenti: quelli che il calcio è la pretesa per far scoppiare disordini, per incitare e gasare gli imbecilli, quelli che la partita manco la vedono
I tifosi, dicevo, quelli di categoria 3 intendo, hanno trovato la giustificazione per la guerriglia urbana, e sono egualmente colpevoli. E i reati in entrami i casi sono volontari.

Spero che non si faccia come al solito tanto rumore, posizioni drastiche, da dimenticare appena c'è un nuovo episodio cui concentrare l'attenzione per distoglierla dai problemi quotidiani.

riccardo gavioso ha detto...

la tua classificazione è molto acuta, ma il clima rimane da derby. Quest'articolo ha faticato molto, e mi incuriosisce capire perchè:

- pur con le premesse che mi parevano chiare, non è piaciuta la stigmatizzazione del comportamento del poliziotto? ...lo accetto, anche se le ultime notizie non sembrano portare acqua al suo mulino.

- non è piaciuto il fatto di non essermi schierato per la sospensione del campionato?
riporto una mia considerazione dal blog: "una sosta di una o due settimane non è tale da rubare il giocattolo-pretesto ai teppisti, e uno stop molto lungo, che poi si tradurrebbe in annullamento, rompe il giocattolo all'appassionato o al tifoso, e non lo trovo giusto.
Ribadisco che non sono appassionato di calcio, e qualsiasi decisione drastica non sposterebbe di una virgola la mia vita."

tutto questo, naturalmente solo per capire...

un saluto

Anonimo ha detto...

Mentre scrivevo di botto mi rendevo conto che potevo essere frainteso. Chiarisco: Il tuo post lo sottoscrivo al 100%, ritengo anch'io che penalizzando tutti si alimentano e si legalizzano gl imbecilli non ho la minima critica da farti anzi come al solito sei graffiante e pertinente.
Facevo riferimento a commenti trovati in tanti post sull'argomento per sottolineare che questa è la risposta della società se si soffia sul fuoco. Gli imbecilli sono sempre pronti, basta dargli un pretesto e partono.
RIPETO VI QUOTO AL 100%

riccardo gavioso ha detto...

ti ringrazio, ma eri stato chiarissimo.
Facevo riferimento al fatto che il post ha un po' vivacchiato senz'infamia ne lode.

Anonimo ha detto...

OK il mio modestissimo parere è che si è parlato molto dell'argomento e il tuo post è più di riflessione, mentre in genere la gente vuole sfogarsi. Hai usato troppa testa e poca pancia, il che non è male ma, come in politica, vince chi la spara più grossa

riccardo gavioso ha detto...

grazie della consulenza, se metto le mani sui torroncini di Mastella non mi dimenticherò :)
un saluto

Anonimo ha detto...

sento già il sapore;)
un salutone

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