Il nemico numero uno di Bush non ha la barba, a differenza dei guerriglieri afgani e iracheni. Questo però non ci porti a sminuirne la figura, dal momento che i sondaggi dei giornali americani ci confermano che sta facendo più danni lui all’amministrazione repubblicana che la guerra in Iraq o tutti i democratici messi assieme. Dimenticavo, il nemico numero uno non ha la barba, non per scelta ideologica o tribale, ma per il semplice motivo che ha dodici anni è molto difficile che questo accada.
Graeme Frost, è il tipico dodicenne americano che abbiamo visto in centinaia di film cimentarsi col baseball o inseguire aerei perduti, ma si dedica a cose indubbiamente più serie e precoci per la sua età. Greame combatte per salvare la vita di quattro milioni di bambini americani, oltre che la sua. Una scelta in qualche modo forzata visto che Graeme, dopo uno spaventoso incidente stradale che ha coinvolto anche la sua sorellina, è rimasto in coma per una settimana e ha dovuto affrontare un lungo programma di riabilitazione. Ha ancora bisogno di terapie, pur avendo avuto salva la vita grazie a un programma di assistenza medica per i bambini indigenti chiamato Chip. Programma che ha versato i quattrocentomila dollari di cure mediche necessarie, e che il reddito annuale del padre, meno di un decimo, non sarebbe mai stato in grado di coprire.
Ora, voi vi chiederete come sia possibile abbattere, o anche soltanto far traballare, l’uomo più potente del mondo. Domanda lecita, visto che milioni di persone ci stanno provando in tutto il mondo, finora con scarsi risultati. La risposta è semplice: lo si può sconfiggere con una domanda semplice.
Graeme ha chiesto al presidente perché lo vuole morto. Domanda oltremodo lecita, visto che fino a quel momento Graeme non aveva fatto nulla a George W. Bush. Più precisamente ha chiesto al presidente perché voglia assolutamente mettere il veto al rifinanziamento della legge d’assistenza ai bambini indigenti, già votata e approvata dal Congresso anche con una settantina di voti repubblicani. Graeme non ha avuto bisogno di aspettare la risposta: è giovane, ma ha già ben impresso in mente come nel suo paese, in definitiva, il problema siano sempre i soldi. E non tanto la spesa che il programma di assistenza comporta, che pur rilevante, annualmente costa come un paio di settimane di guerra in Iraq, ma i mancati utili della potentissima lobby delle compagnie assicurative. In ogni caso, e per dovere di cronaca, la brillante risposta del profeta del liberismo è stata: “ Irresponsabile “… e naturalmente non era autocritica.
A questo punto la penna scalpita. Non si accontenta di graffiare, vuole trapassare il foglio di carta, e non si rassegna al fatto che il nostro sarcasmo andrebbe ad affastellarsi su un mucchio che di ora in ora si fa più imponente e autorevole.
Accontentiamola.
Per chi ricorda un vecchio e bellissimo film che ci parlava di nidi e di cuculi, potremo dire che ormai gli americani devono essere completamente lobby-tomizzati. Per restare in tema, potremo aggiungere che evidentemente in un paese in cui girano liberi duecento serial killer, se mai non aveste la fortuna d’incontrarne uno, ci penserà l’assistenza sanitaria a prendersi cura del vostro corpo. E per chi ha ricordi cinematografici più datati, limitarci a citare: “ Gioventù bruciata “.
La penna, al pari delle compagnie assicuratrici americane, è ingorda.
Ochei.Diciamo che abbiamo scritto tutto questo come appendice a una guida turistica per viaggi negli “ States “: se sfortunatamente incappate in un incidente, su una delle mitiche road, e notate che i soccorritori si danno un gran daffare per trovare il portafoglio del malcapitato, non stanno cercando la patente e il gruppo sanguineo. Se proprio li volete aiutare, dategli una mano a scoprire dov’è finita la carta di credito.
Graeme Frost, è il tipico dodicenne americano che abbiamo visto in centinaia di film cimentarsi col baseball o inseguire aerei perduti, ma si dedica a cose indubbiamente più serie e precoci per la sua età. Greame combatte per salvare la vita di quattro milioni di bambini americani, oltre che la sua. Una scelta in qualche modo forzata visto che Graeme, dopo uno spaventoso incidente stradale che ha coinvolto anche la sua sorellina, è rimasto in coma per una settimana e ha dovuto affrontare un lungo programma di riabilitazione. Ha ancora bisogno di terapie, pur avendo avuto salva la vita grazie a un programma di assistenza medica per i bambini indigenti chiamato Chip. Programma che ha versato i quattrocentomila dollari di cure mediche necessarie, e che il reddito annuale del padre, meno di un decimo, non sarebbe mai stato in grado di coprire.
Ora, voi vi chiederete come sia possibile abbattere, o anche soltanto far traballare, l’uomo più potente del mondo. Domanda lecita, visto che milioni di persone ci stanno provando in tutto il mondo, finora con scarsi risultati. La risposta è semplice: lo si può sconfiggere con una domanda semplice.
Graeme ha chiesto al presidente perché lo vuole morto. Domanda oltremodo lecita, visto che fino a quel momento Graeme non aveva fatto nulla a George W. Bush. Più precisamente ha chiesto al presidente perché voglia assolutamente mettere il veto al rifinanziamento della legge d’assistenza ai bambini indigenti, già votata e approvata dal Congresso anche con una settantina di voti repubblicani. Graeme non ha avuto bisogno di aspettare la risposta: è giovane, ma ha già ben impresso in mente come nel suo paese, in definitiva, il problema siano sempre i soldi. E non tanto la spesa che il programma di assistenza comporta, che pur rilevante, annualmente costa come un paio di settimane di guerra in Iraq, ma i mancati utili della potentissima lobby delle compagnie assicurative. In ogni caso, e per dovere di cronaca, la brillante risposta del profeta del liberismo è stata: “ Irresponsabile “… e naturalmente non era autocritica.
A questo punto la penna scalpita. Non si accontenta di graffiare, vuole trapassare il foglio di carta, e non si rassegna al fatto che il nostro sarcasmo andrebbe ad affastellarsi su un mucchio che di ora in ora si fa più imponente e autorevole.
Accontentiamola.
Per chi ricorda un vecchio e bellissimo film che ci parlava di nidi e di cuculi, potremo dire che ormai gli americani devono essere completamente lobby-tomizzati. Per restare in tema, potremo aggiungere che evidentemente in un paese in cui girano liberi duecento serial killer, se mai non aveste la fortuna d’incontrarne uno, ci penserà l’assistenza sanitaria a prendersi cura del vostro corpo. E per chi ha ricordi cinematografici più datati, limitarci a citare: “ Gioventù bruciata “.
La penna, al pari delle compagnie assicuratrici americane, è ingorda.
Ochei.Diciamo che abbiamo scritto tutto questo come appendice a una guida turistica per viaggi negli “ States “: se sfortunatamente incappate in un incidente, su una delle mitiche road, e notate che i soccorritori si danno un gran daffare per trovare il portafoglio del malcapitato, non stanno cercando la patente e il gruppo sanguineo. Se proprio li volete aiutare, dategli una mano a scoprire dov’è finita la carta di credito.
4 commenti:
La notizia la conoscevo da qualche giorno, ma hai fatto bene a postarla qua, Riccardo: è toccante e significativa.
Leggendo il tuo titolo inizialmente avevo pensato scherzosamente:
Meno male, non è Fidel Castro!
Poi ho letto l'articolo.......
I soldi tolti alla sanità pubblica statunitense servono per finanziare la prossima campagna d'invasione che vedrà come protagonista l'Iran.
Ne volete un esempio? guardate che posto occupa nella classifica dei più ricercati il barbuto e guardate per quale motivo è ricercato dall'fbi:
fbi
Stefano, con Bush che lo gufa un giorno sì e l'altro pure, secondo me Fidel campa altri cento anni
Westwood, non ho alcun dubbio che sia così, infatti è stato calcolato che l'assistenza verrebbe a costare come un paio di settimane di guerra...
motivo? ...tiro ad indovinare: evasione fiscale...
interessante il link: mi ero illuso di esserci anch'io, ma evidentemente mi servono ancora un paio di articoli
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