Pensate che la Legione Straniera sia un ricordo di tempi andati, e la associate ad individui che volevano fuggire da un amore respinto, o da quello troppo stringente della giustizia del proprio paese. Il legionario, in fondo, era la naturale evoluzione del soldato di ventura medievale, e tutte le cose che appartenevano a quel periodo ritenete che siano state cancellate dalla storia.
Mi spiace deludervi, ma le cose non stanno esattamente così: La Legione esiste ancora, ma sta perdendo fatturato per colpa di nuove realtà che si sono prepotentemente affacciate sul mercato.
Dei mercenari impegnati in Iraq si è a lungo parlato anche nel nostro paese, ma se quasi la metà degli americani ne ignora l’esistenza, quanti italiani sono nella stessa condizione?
Negli Stati Uniti ha avuto un notevole riscontro di vendite un libro intitolato “ Blackwater “ di Jeremy Scahill. L’autore, un giornalista che seguiva le vicende del conflitto in Iraq, nel 2004 si trovava presso la città di Fallujah, dove ha assistito a un feroce contrattacco delle forze Usa atto a vendicare la morte di quattro contractors rimasti vittime di un’imboscata: i militari sferrarono un attacco d’inaudita violenza, rasero al suolo la città, e diverse centinaia di vittime civili furono la conseguenza dell’azione. L’autore si chiese chi mai fossero quei contractors, e cosa avesse spinto i militari a un’azione di ritorsione così massiccia e spietata.
Iniziò quindi ad indagare e raccogliere materiale, e ben presto arrivò alla “Blackwater”. La “ Blackwater “ è una società fondata da un certo Eric Price, una delle persone più abbienti che mai si siano arruolate nella marina degli Stati Uniti. Il padre, fervente calvinista, aveva diverse attività e fece fortuna col brevetto dell’aletta parasole fornita di lucine che è da tempo su tutte le nostre automobili. Eric dimostrò la stessa intraprendenza con la creazione di una compagnia mercenaria pronta a offrire supporto militare alla mania di privatizzazione di qualsiasi forma d’attività propria dell’amministrazione Bush.
I mercenari di Price andarono a ruba, e a un effettivo di circa centomila uomini che operano militarmente in Iraq, ormai dobbiamo aggiungere altrettanti contractors alle dipendenze di compagnie private. Assicurano diversi vantaggi: i loro morti e feriti non finiscono nel triste computo ufficiale, il loro numero consente di raddoppiare surrettiziamente le forze in campo, i loro misfatti restano praticamente impuniti e sottratti sia alla giustizia irachena che a quella militare.
Quanto alle persone che prestano la loro opera per “ Blackwater “, una metà sono ragazzi convinti di servire il proprio paese e fare la loro parte, mentre l’altra metà sono veri è propri avventurieri attratti da una paga sette volte superiore a quella di un normale militare e che può arrivare a mille dollari al giorno. L’equipaggiamento è decisamente migliore di quello standard e tra i compiti principali dei mercenari c’è quello di difendere e scortare gli alti ufficiali statunitensi in Iraq: mansione oltremodo delicata visto che devono assicurare l’incolumità delle persone in assoluto più odiate tra quelle che si muovono sul campo.
La “ Blackwater “inoltre è libera di svolgere la sua azione di reclutamento anche oltre confine: molti dei suoi soldati vengono da paesi come il Cile e Honduras dove la quasi totalità della popolazione si è dichiarata contraria alla guerra in Iraq. Così mentre queste nazioni decidevano di ritirare le forze in campo, i loro soldati rientravano in Iraq dalla finestra grazie a “ Blackwater “.
Ma l’impero di Price, cresciuto sulla violenza, ora rischia di sgretolarsi proprio a causa di questa.
Una sparatoria avvenuta al centro di Baghdad ha lasciato sul terreno diciassette vittime civili, e molti testimoni affermano che la furia dei contractors “ si è scatenata improvvisa e senza che nessuna provocazione o minaccia la potesse in qualche modo giustificare. Il governo iracheno ha chiesto la loro immediata espulsione dal paese e un risarcimento di 95 milioni di euro. Se il primo ministro Al Maliki dovesse confermarne la messa al bando, la “ Blackwater ” verrebbe a perdere d’un sol colpo contratti per la sicurezza valutati oltre 800 milioni di euro.
Quanto ai dettagli sull’organizzazione, ai rapporti tra questa e l’amministrazione repubblicana, e ai personaggi di dubbia moralità che sono ai vertici amministrativi e legali dell’azienda, debbo rimandarvi al libro di Scahill per non allungare oltremodo il discorso.
Ci tengo però a lasciarvi con una piccola riflessione: quante volte alle mie parole critiche sull’amministrazione americana mi sono sentito contrapporre la famosa economia che va a gonfie vele e il presunto benessere della superpotenza per antonomasia. A chi fosse intenzionato a fare altrettanto, voglio ricordare che del fatturato globale a stelle e strisce sono parti non trascurabili i venditori di morte come “Blackwater” , o i compratori di morte come le società assicuratrici specializzate a rilevare in contanti le polizze vita dalle famiglie in gravi difficoltà economiche per rivenderle agli edge found.Fari affari d’oro con la morte, specie di questi tempi, non è che richieda poi tutto questo fiuto per gli affari… personalmente preferisco business meno redditizi, ma soci decisamente meno lugubri.
Mi spiace deludervi, ma le cose non stanno esattamente così: La Legione esiste ancora, ma sta perdendo fatturato per colpa di nuove realtà che si sono prepotentemente affacciate sul mercato.
Dei mercenari impegnati in Iraq si è a lungo parlato anche nel nostro paese, ma se quasi la metà degli americani ne ignora l’esistenza, quanti italiani sono nella stessa condizione?
Negli Stati Uniti ha avuto un notevole riscontro di vendite un libro intitolato “ Blackwater “ di Jeremy Scahill. L’autore, un giornalista che seguiva le vicende del conflitto in Iraq, nel 2004 si trovava presso la città di Fallujah, dove ha assistito a un feroce contrattacco delle forze Usa atto a vendicare la morte di quattro contractors rimasti vittime di un’imboscata: i militari sferrarono un attacco d’inaudita violenza, rasero al suolo la città, e diverse centinaia di vittime civili furono la conseguenza dell’azione. L’autore si chiese chi mai fossero quei contractors, e cosa avesse spinto i militari a un’azione di ritorsione così massiccia e spietata.
Iniziò quindi ad indagare e raccogliere materiale, e ben presto arrivò alla “Blackwater”. La “ Blackwater “ è una società fondata da un certo Eric Price, una delle persone più abbienti che mai si siano arruolate nella marina degli Stati Uniti. Il padre, fervente calvinista, aveva diverse attività e fece fortuna col brevetto dell’aletta parasole fornita di lucine che è da tempo su tutte le nostre automobili. Eric dimostrò la stessa intraprendenza con la creazione di una compagnia mercenaria pronta a offrire supporto militare alla mania di privatizzazione di qualsiasi forma d’attività propria dell’amministrazione Bush.
I mercenari di Price andarono a ruba, e a un effettivo di circa centomila uomini che operano militarmente in Iraq, ormai dobbiamo aggiungere altrettanti contractors alle dipendenze di compagnie private. Assicurano diversi vantaggi: i loro morti e feriti non finiscono nel triste computo ufficiale, il loro numero consente di raddoppiare surrettiziamente le forze in campo, i loro misfatti restano praticamente impuniti e sottratti sia alla giustizia irachena che a quella militare.
Quanto alle persone che prestano la loro opera per “ Blackwater “, una metà sono ragazzi convinti di servire il proprio paese e fare la loro parte, mentre l’altra metà sono veri è propri avventurieri attratti da una paga sette volte superiore a quella di un normale militare e che può arrivare a mille dollari al giorno. L’equipaggiamento è decisamente migliore di quello standard e tra i compiti principali dei mercenari c’è quello di difendere e scortare gli alti ufficiali statunitensi in Iraq: mansione oltremodo delicata visto che devono assicurare l’incolumità delle persone in assoluto più odiate tra quelle che si muovono sul campo.
La “ Blackwater “inoltre è libera di svolgere la sua azione di reclutamento anche oltre confine: molti dei suoi soldati vengono da paesi come il Cile e Honduras dove la quasi totalità della popolazione si è dichiarata contraria alla guerra in Iraq. Così mentre queste nazioni decidevano di ritirare le forze in campo, i loro soldati rientravano in Iraq dalla finestra grazie a “ Blackwater “.
Ma l’impero di Price, cresciuto sulla violenza, ora rischia di sgretolarsi proprio a causa di questa.
Una sparatoria avvenuta al centro di Baghdad ha lasciato sul terreno diciassette vittime civili, e molti testimoni affermano che la furia dei contractors “ si è scatenata improvvisa e senza che nessuna provocazione o minaccia la potesse in qualche modo giustificare. Il governo iracheno ha chiesto la loro immediata espulsione dal paese e un risarcimento di 95 milioni di euro. Se il primo ministro Al Maliki dovesse confermarne la messa al bando, la “ Blackwater ” verrebbe a perdere d’un sol colpo contratti per la sicurezza valutati oltre 800 milioni di euro.
Quanto ai dettagli sull’organizzazione, ai rapporti tra questa e l’amministrazione repubblicana, e ai personaggi di dubbia moralità che sono ai vertici amministrativi e legali dell’azienda, debbo rimandarvi al libro di Scahill per non allungare oltremodo il discorso.
Ci tengo però a lasciarvi con una piccola riflessione: quante volte alle mie parole critiche sull’amministrazione americana mi sono sentito contrapporre la famosa economia che va a gonfie vele e il presunto benessere della superpotenza per antonomasia. A chi fosse intenzionato a fare altrettanto, voglio ricordare che del fatturato globale a stelle e strisce sono parti non trascurabili i venditori di morte come “Blackwater” , o i compratori di morte come le società assicuratrici specializzate a rilevare in contanti le polizze vita dalle famiglie in gravi difficoltà economiche per rivenderle agli edge found.Fari affari d’oro con la morte, specie di questi tempi, non è che richieda poi tutto questo fiuto per gli affari… personalmente preferisco business meno redditizi, ma soci decisamente meno lugubri.
3 commenti:
E l'economia americana non mi sembra che vada poi così a gonfie vele...
E in ogni caso, nonostante sia la mia materia, essa è mezzo e non fine.
Hai descritto cose che fanno bollire il sangue, altro che economia...
Un sorriso indignato
Mister X di Comicomix
in effetti hai ragione, anche a me non sembra vada poi così bene, ma evidentemente molti si sono convinti del contrario, e credo facciano riferimento agli stipendi piuttosto elevati rispetto ai nostri.
Per il resto ,sono passati quasi mille anni e siamo ancora qui a discutere della diaria dei soltati di ventura...
il sorriso è sconfortato
purtroppo il DIO DENARO è come una di quelle divinità Maya che richiedono molto sangue per essere placate... e il sangue continua a scendere lungo la piramide delle diseguaglianze sociali.
Un abbraccio anche a te, Lisa.
Posta un commento