il Silvio e l’Emilio in Cina sarebbero durati pochissimo


in Cina sono circa 70 i reati per cui si può essere condannati a morte. Oltre quelli più gravi, si può finire davanti al plotone d’esecuzione anche per omicidio colposo, gioco d’azzardo, bigamia, teppismo, aggressione, pirateria informatica e tutta una serie di reati finanziari e contro lo stato: corruzione, concussione, appropriazione indebita, evasione fiscale, falsa fatturazione, frode finanziaria o assicurativa. A questo punto inevitabile pensare che i governi italiani avrebbero un ricambio rapidissimo, e altrettanto celere sarebbe l’alternarsi degli amministratori delegati ai vertici dei vari “carrozzoni” statali.

Ma non divaghiamo.

Visto che il campionario è piuttosto vasto, e in grado di soddisfare molti clienti, il numero di questi è molto consistente, e varia dai 3.500 casi documentati da Amnesty International ai 10 mila secondo fonti non ufficiali. Il metodo preferito e quello della fucilazione, ma nell’ultimo decennio è stata affiancata l’iniezione letale, ritenuta più umana. Come tutte le novità ha avuto un buon successo, al punto che sono stati attrezzati diversi furgoni “Iveco” (naturalmente siamo in prima fila in questa Avon del trapasso assistito) che si spostano sul territorio della repubblica per eseguire le esecuzioni. Spesso l’annuncio della condanna viene fatta in luogo pubblico e i colpevoli devono stare a testa china e reggere appeso al collo un cartello che riporta il reato per cui sono stati condannati. A volte, sono pubbliche anche le esecuzioni, e le scolaresche, come gita premio hanno l’onore di assistervi, e di iniziare a capire in quale eden gli toccherà vivere. Merendina prima o dopo? …chissà …e chissà se una volta tornati in aula gli toccherà fare anche il disegno o il temino?
Pur trattandosi del massimo della pena, dall’Italia i cinesi hanno maturato la propensione alla giustizia creativa. Per esempio il codice vieta l’esecuzione capitale delle donne incinte, ma se la detenuta si rifiuta di “cooperare” con la giustizia, l’aborto viene imposto dal giudice in virtù del fatto che il codice non può diventare ancora di salvezza per evitare la giusta punizione.
Dal punto di vista commerciale le condanne a morte possono essere un ottimo business e, anche se il governo continua a negare, si istruiscono i boia in modo da danneggiare il meno possibile gli oggetti delle loro amorevoli attenzioni, in modo che gli organi possano essere espiantati e destinati ai maggiorenti locali o a ricchi uomini d’affari stranieri. E, visto che ci occupiamo dei risvolti commerciali, è invece incerto se il costo della pallottola sia ancora addebitato ai parenti.

Questo brevissimo excursus ha un senso, visto che ve lo state domandando.

La stampa internazionale, e ancor meglio quella nazionale, è stata bravissima a seguire le vicende dei disordini in Tibet e i tentativi di scippo della fiaccola olimpica, molto meno nel seguire i primi risvolti giudiziari della vicenda che si sono appena conclusi con tre ergastoli, e, tenendo conto che il numero degli arrestati è di circa duemila persone, altri ne seguiranno in un silenzio ancor più accondiscendente. E c’è da scommettere che a differenza di quelli nostrani, questi non saranno ergastoli virtuali.

Ma ora torniamo ad occuparci di Olindo e Rosa, in attesa che il Corona ne inventi un’altra delle sue.

24 commenti:

il Russo ha detto...

Sa: facciamo una bella colletta per pagargli l'aereo a tutti e due?

riccardo gavioso ha detto...

@ il russo: con quello che abbiamo tirato fuori per Alitalia, li spediamo gratis in business class ;)

Anonimo ha detto...

Ma il Tibet è l'utlimo modello dei furgoncini Fiat, giusto?

Un sorriso amaro

Crocco1830 ha detto...

... e avrebbero anche la possibilità di scegliersi il reato per il quale venire condannati.

riccardo gavioso ha detto...

@ comicomix: giusto!

e pur di vendere i furgoncini, accettiamo di tutto:

- mamma, domani vado con la scuola a vedere una bella esecuzione - ti preparo qualcosa per il viaggio - grazie mamma! - ricordati di coprirti bene... magari piove...

[www.repubblica.it]

un saluto altrettanto amaro

riccardo gavioso ha detto...

@ crocco1830: questa è eccezionale... tanto di cappello, e un saluto

Anonimo ha detto...

:-)

riccardo gavioso ha detto...

devo dire che l'idea delle Olimpiadi alla Cina mi piace... per le gare di tiro non avrebbero potuto trovare location migliore ;)

Anonimo ha detto...

DECISAMENTE!!!!!!! :-)

Anonimo ha detto...

Come e' stato detto ieri sera la pena per i reati finanziari e' la Presidenza del Consiglio. Voi siete i soliti comunisti pronti a pagare il biglietto per spedirli in Cina. Dov'e' la colletta....?????

riccardo gavioso ha detto...

con quello che abbiamo pagato per Alitalia sai quanti ne potremmo spedire in Cina. Poi voglio vederli a fare i furbini con i giudici...

in ogni caso il titolo è stupido, ma il problema molto serio

Anonimo ha detto...

Quando si parla di diritti umani, il tema e' sempre scottante e serio, se invece parliamo dei nostri politicanti & c. quelli hanno gia' avuto la Presidenza.

riccardo gavioso ha detto...

quando si parla di scolaresche portate a vedere esecuzioni pubbliche, l'indignazione dovrebbe essere generale, ma evidentemente la Cina gode di una sorta di salvacondotto finanziario e di una certa rassegnazione generale.

Anonimo ha detto...

concordo

Joe ha detto...

Ricordo di aver letto che in Cina, ai condannati a morte con un colpo di pistola alla nuca, vengono legati il fondo dei pantaloni per evitare che
la consueta defecazione dei condannati terrorizzati, sporchi il terreno di esecuzione. Non capisco perche' i cinesi abbiano sempre chiamato barbari tutti gli altri popoli. La Cina e' sempre stata un paese di lacrime.

riccardo gavioso ha detto...

@ annuska: grazie annuska e un buon fine settimana

riccardo gavioso ha detto...

@ joe: un triste professionalità è innegabile... d'altra parte non è che si allenino poco :(

un buon fine settimana

loverock ha detto...

Cina Cina, un grande futuro per il mondo ma llo stesso tempo una mentalità ancora poco aperta. La mia impressione è che stiano facendo il passo più lungo della gamba. Ma che volete che vi dica, fatti loro. Noi d'altronde non possiamo andare a legiferare in terra altrui, possiamo solo constatare tristemente la realtà dei fatti.Comunque volevo farti sapere che ho cambiato indirizzo al blog, e sto cercando di fargli un pò di pubblicità per non perdere troppe visite rispetto al vecchio blog. Ora se vuoi mi trovi su www.absurdityisnothing.com se ti va di passare o ancora meglio di aggiungermi tra i tuoi link ne sarei molto contento, tu sei gia tra i miei link,se vuoi ho anche uno spazio banner in fondo alla pagina, devo riempirlo :). Buon weekend!

Anonimo ha detto...

D’altronde per come vanno le cose lì, si capisce aimè pure l’ergastolo...certo che la tua divagazione...tu forse m’intendi data la vicina nosta età...:capitanooo! ma li dobbiamo proprio boicottareee...Ricambio più che volentieri la tua cortesia e ti linko anch’io. Conosco appena il tuo blog ma abbastanza per voler tornare ad approfondire...

Anonimo ha detto...

p.s. - Io per ora sono contrario al boicottaggio, dico perché qui se vuoi dare un’occhiata: http://unozero.splinder.com/post/16705378/OLIMPIADI%3A+CHE+FARE%3F
Certo che ‘sti cinesi non buttano niente, riciclano pure gli organi! Dice il saggio "da male nasce bene/mors tua vita mea" e saggio non mente.E dice pure "dissidente meglio fuori dalle balle"...

Vale ha detto...

La pena di morte no ma un bell'esilio......

riccardo gavioso ha detto...

@ loverock: in effetti la Cina, viste le dimensioni, sta diventando un enorme problema... e come non bastasse, ci pensiamo noi a dilatarlo ulteriormente.

provvedo ad aggiornare il link, e scusa per il ritardo

riccardo gavioso ha detto...

@ d'io: amarena Fabbri ;)

grazie per il link, e scusa per il ritardo

riccardo gavioso ha detto...

@ stellavale: magari l'isoletta di Papillon? ...perchè se lo mandiamo a Sant'Elena, capace che si monta ancor più la testa ;)

Creative Commons License Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

disclaimer

questo sito viene aggiornato alla sanfasò, quindi senza alcuna periodicità, e non rappresenta una testata giornalistica, nè ci terrebbe a rappresentarla. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
Dei commenti postati risponderanno i loro autori, davanti a Dio sicuramente, davanti agli uomini se non hanno un buon avvocato. In ogni caso, non il sottoscritto.
Le immagini presenti sulla Penna che graffia sono state in larga parte prese da Internet e valutate di pubblico dominio. Se gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarmelo e provvederò prontamente alla loro rimozione... quella degli autori, ovviamente!