so che questo articolo troverà pochi sostenitori, ma la mia penna ha firmato un patto coi lettori, come quelli che propongono i partiti in campagna elettorale, solo che lei intende mantenerlo: scrivere sempre quel che pensa.
Gabriele aveva ventinove anni e abitava in un paesino della Val Maira, faceva l’autista della Mondialpol ed era contento e fiero di un lavoro che aveva faticosamente trovato. Era uscito per una serata con amici, e certo non pensava che, che dopo cena sarebbe stato ucciso. Invece Gabriele è stato ucciso dall’ottusità di un sistema. Cenando Gabriele aveva bevuto un paio di bicchieri di vino, quantità che non lo rendeva certo ubriaco e pericoloso, ma tale da non superare il rigidissimo esame dell’etilometro. A nulla è valso implorare gli agenti, nel timore di perdere un posto di lavoro così faticosamente trovato, e a nulla devono essere servite le parole dei genitori che lo hanno riportato a casa, solo per ritrovarselo per terra in una pozza di sangue dopo che Gabriele si era ucciso con la pistola che era il simbolo del lavoro per cui si è tolto la vita.
Il sistema è così.
Chissà quanta gente è passata dalla strada dov’è passato Gabriele dopo essersi impasticcata, dopo aver sniffato piste di cocaina, completamente intontiti da ore di musica a volume iperbolico… ma per loro tutto bene, prego si accomodi, grazie e buon viaggio… eh sì, “buon viaggio”. E quelli che ubriachi lo erano veramente, quelli che hanno fatto scempio di quattro ragazzi, sappiamo bene dove siano in questo momento. Un bel sistema, non c’è che dire: tanto inflessibile quando si tratta di far cassetta – perché di questo si tratta - quanto lassista e tollerante quando si tratta di prendere a pensione.
Qualcuno sta già pensando che le mie parole possano minare la sicurezza stradale, sta già pensando di rinfacciarmi tutti i morti che ogni hanno riempiono di fiori i lati delle nostre strade. Se siete sicuri che la morte di Gabriele c’entri qualcosa con la sicurezza stradale fate pure, ho le spalle larghe. Ma ricordatevi che Gabriele avrebbe potuto fare la stessa fine anche pasteggiando con l’acqua delle sue montagne e percorrendo un raccordo autostradale a 90 chilometri l’ora, o una statale a due corsie a 70, passando per un paesino in cui il geniale sindaco, emulo della finanza creativa di suoi più celebri compagni di partito, ha trovato il modo di far quadrare il bilancio. Poteva fare la stessa fine anche il padre di Gabriele, mentre “volava” verso l’ospedale di Cuneo nel vano tentativo di salvare la vita del figlio.
In ogni caso esiste la coscienza, e dovrebbero averla anche quelli che hanno dimostrato così poco buon senso. Spero che sia inflessibile come il loro modo di applicare la legge. Ma non ci faccio affidamento, visto che alla domanda su quanto avesse bevuto Gabriele, se la sono cavati rispondendo: “più del consentito, e tanto basta!”Un pensiero per Gabriele Aimar, e per una famiglia travolta dalla schizofrenia di un sistema.
Gabriele aveva ventinove anni e abitava in un paesino della Val Maira, faceva l’autista della Mondialpol ed era contento e fiero di un lavoro che aveva faticosamente trovato. Era uscito per una serata con amici, e certo non pensava che, che dopo cena sarebbe stato ucciso. Invece Gabriele è stato ucciso dall’ottusità di un sistema. Cenando Gabriele aveva bevuto un paio di bicchieri di vino, quantità che non lo rendeva certo ubriaco e pericoloso, ma tale da non superare il rigidissimo esame dell’etilometro. A nulla è valso implorare gli agenti, nel timore di perdere un posto di lavoro così faticosamente trovato, e a nulla devono essere servite le parole dei genitori che lo hanno riportato a casa, solo per ritrovarselo per terra in una pozza di sangue dopo che Gabriele si era ucciso con la pistola che era il simbolo del lavoro per cui si è tolto la vita.
Il sistema è così.
Chissà quanta gente è passata dalla strada dov’è passato Gabriele dopo essersi impasticcata, dopo aver sniffato piste di cocaina, completamente intontiti da ore di musica a volume iperbolico… ma per loro tutto bene, prego si accomodi, grazie e buon viaggio… eh sì, “buon viaggio”. E quelli che ubriachi lo erano veramente, quelli che hanno fatto scempio di quattro ragazzi, sappiamo bene dove siano in questo momento. Un bel sistema, non c’è che dire: tanto inflessibile quando si tratta di far cassetta – perché di questo si tratta - quanto lassista e tollerante quando si tratta di prendere a pensione.
Qualcuno sta già pensando che le mie parole possano minare la sicurezza stradale, sta già pensando di rinfacciarmi tutti i morti che ogni hanno riempiono di fiori i lati delle nostre strade. Se siete sicuri che la morte di Gabriele c’entri qualcosa con la sicurezza stradale fate pure, ho le spalle larghe. Ma ricordatevi che Gabriele avrebbe potuto fare la stessa fine anche pasteggiando con l’acqua delle sue montagne e percorrendo un raccordo autostradale a 90 chilometri l’ora, o una statale a due corsie a 70, passando per un paesino in cui il geniale sindaco, emulo della finanza creativa di suoi più celebri compagni di partito, ha trovato il modo di far quadrare il bilancio. Poteva fare la stessa fine anche il padre di Gabriele, mentre “volava” verso l’ospedale di Cuneo nel vano tentativo di salvare la vita del figlio.
In ogni caso esiste la coscienza, e dovrebbero averla anche quelli che hanno dimostrato così poco buon senso. Spero che sia inflessibile come il loro modo di applicare la legge. Ma non ci faccio affidamento, visto che alla domanda su quanto avesse bevuto Gabriele, se la sono cavati rispondendo: “più del consentito, e tanto basta!”Un pensiero per Gabriele Aimar, e per una famiglia travolta dalla schizofrenia di un sistema.
25 commenti:
La legge del buonsenso non è più in vigore da un pezzo, se mai lo è stata.
Che stroia triste, Ric....
Mi hai graffiato la carne.
Mister X di COmicomix
P.s. Sto lavorando, spero stasera di mandarti una mail...
mi lascia un pò dubbioso questo post... si pùo per una tragedia così allentare le maglie cosi lente di controlli inesistenti? oppure sarebbe più gisuto lasciare al poliziotto carabiniere o chicchessia un margine di decisione?
Grazie per la visita e l'aggiunta al blogroll abbiamo già ricambiato :-)
http://tuttomiseria.blog.excite.it
sì, davvero una storia triste. Conosco bene quei posti, sono pieni di bravi ragazzi come Gabriele: casa, lavoro, famiglia. Può sembrare strano uccidersi per una patente, in quei posti è molto meno strano.
p.s. fai pure con calma, brevettiamo lo "slowrite"?
@ the english man: io credo che andrebbe anche valutata la guida. Se prendi uno che viaggia a 170, abbaglianti attaccati, o che tira cinque marce all'uscita della discoteca, è un conto. E questo rientra nel margine di decisione cui fai giustamente riferimento. Poi c'è il problema della quantità: il limite è esageratamente basso e mette sullo stesso piano Amethovic e un bravo ragazzo che è andato a fare una cena con gli amici.
In ogni caso ho premesso che l'argomento è suscettibile di varie interpretazioni.
grazie per il link, e per la visita
Cara Lisa,
hai ragione un lavoro mal fatto. E un lavoro mal fatto finisce col giocare col lavoro delle persone che, a volte, è anche la vita delle persone. E con la vita della gente non si scherza.
un abbraccio anche a te, e una buona settimana
Sono davvero sconvolta. Mi sono immedesimata nella sua disperazione di fronte agli agenti, quando ha invano tentato di farsi ascoltare.
Un pensiero per lui.
Un saluto a te.
Cristina a ka agentealcairo
Grazie, parole sagge che non colmano un vuoto ma non hanno neanche il sapore della retorica che certo verrà.
Alla faccia dei due bicchieri di vino... il Corriere dice che il suo tasso era di 1,8 ppm (il limite è 0,5)
@ cristina: ci sono tanti modi per affrontare le situazioni, e la mia resta un opionione. Ma i fatti sono fatti: Amethovic, anche lasciando perdere le pubblicità, è stato fotografato mentre prende il sole al mare, dubito che Gabriele riesca a fare altrettanto da sotto terra.
Scusa la durezza del commento, e ti ringrazio molto per la partecipazione.
un saluto
@ giadatea: ti ringrazio molto, ma come vedi non sono condivise da tutti.
grazie per la visita
@ anonimo: mi sembra che il tasso dovrebbero conoscerlo solo le forze di polizia, e ultimamente il Corriere di idiozie ne scrive una al giorno. In ogni caso, anche fosse così, resta il fatto che Gabriele non ha ucciso nessuno. Amethovic, anche lasciando perdere le pubblicità, è stato fotografato mentre prende il sole al mare, dubito che Gabriele riesca a fare altrettanto da sotto terra.
prevenzione o repressione?
l'eventuale interpretazione degli agenti della polstrada, sarebbe certamente demolita in tribunale da qualsiasi avvocato, facendo sì che l'esito etilometrico sia l'unico metro di misura.
chiunque abbia bevuto troppo e chiunque rischi il ritiro della patente, ha di certo argomenti e problemi che dovrebbero impedire di procedere.
forze è il sistema da rivedere: 1 anno senza patente con un tasso di 1.80 g/l non è una misura così preventiva, ma bensì repressiva come questo triste lutto ci dice.
Se proprio si fosse voluto sanzionare per un tasso alcolemico comunque non da ubriachezza, non avrebbe avuto più senso l'obbligo ad alcune ore di servizio in un pronto soccorso, magari di sabato notte?
Un altro fatto evidenziato è che troppo spesso il ritiro della patente diventa come gli arresti domiciliari: i trasporti pubblici spesso non consentono una normale vita da pendolare. Infatti la vittima aveva concluso: "E anche se trovassi un altro posto, a Cuneo come ci vado?".
La colpa della tragedia, secondo me, non è dei poliziotti, ma di chi ha votato la legislazione cervellotica che essi sono costretti ad applicare.
@ anonimo: interpretazione la intendevo nel valutare se la velocità e il comportamento della vettura sia tale da creare effettivo pericolo, da parte delle forze dell'ordine. Un sistema che uccide o crea disagi profondi, credo anch'io sia profondamente da rivedere.
grazie della visita
@ anonimo: davvero ottima la tua proposta che riguarda il servizio in un pronto soccorso: meno invasiva e sicuramente più utile. Concordo anche sulla colpa da addebitare al legislatore, piuttosto che alle forze dell'ordine.
grazie per la visita
non è il documento che è duro, è il mondo in cui viviamo che lo è, duro e spietato. Tu lo hai saputo raccontare e lo fai sempre con grande sensibilità.
ti ringrazio di cuore
Davanti a una tale tragedia non posso non commentare, e mi scuso in anticipo se mi dilungherò un po'.
The english man riferisce di controlli inesistenti... forse nella zona dove vive lui. Io vivo in provincia di Torino e vi posso assicurare che nella mia piccola cittadina i controlli sono sistematici e talvolta addirittura feroci. Capita spesso di essere fermati due o tre sere di seguito, dalle stesse pattuglie che nulla hanno in mente se non l'obiettivo di falciare come fieno a primavera quante più patenti possibili. Mi piace uscire con gli amici e bere una birra in compagnia, senza per questo sentirmi in diritto di sfrecciare in macchina per le strade facendo ritorno a casa. Ma, da qualche tempo a questa parte, bere una birra sembra che equivalga a delinquere, così mi sono convertitto a quella analcolica con tanti saluti al gusto della birra. Tempo fa sono stato fermato (il posto di blocco era composto da 4 PATTUGLIE, se non è accanimento questo...) e sottoposto al test. Il carabiniere, una volta constatato il risultato, 0.00, nel lasciarmi andare si è anche permesso una battuta vagamente sarcastica, come fosse risentito per non essere riuscito a fregarmi. É sacrosanto che non si possa guidare in stato di ubriachezza, e non voglio entrare nel merito della legge, che è sicuramente discutibile per i limiti imposti, troppo bassi secondo me, ma in linea teorica giusta. L'assurdità sta nella sua applicazione, che non prevede discrezionalità, e nel potere dato in mano a chi deve farla rispettare che, con tutto il rispetto per le forze dell'ordine, troppo spesso non si comporta da pubblico ufficiale al nostro servizio, ma come uno sheriffo da far west. I risultati sono questi. Come si cataloga una morte assurda come questa? Morte per ottusità di pubblico ufficiale?
Un saluto, Luca.
P.S. Riccardo vai avanti così, il tuo blog è splendido.
caro Luca,
scrivo anch'io da Torino, e la situazione che descrivi molto bene è quella reale delle nostre strade. In effetti, di andare a cena fuori passa la voglia: non bastassero i prezzi, rischi seriamente la patente e di essere trattato alla stregua di un delinquente.
Il limite è sicuramente troppo basso, ed è necessario un distinguo tra chi dopo aver bevuto torna a casa a 70 all'ora e chi tenta di emulare Ayrton Senna. In ogni caso, la mia impressione è che il sistema sia vessatorio e con finalità di lucro, più che di prevenzione.
grazie di cuore dei complimenti e della visita
É esattamente così, caro Riccardo.
Altrimenti non avrebbero avuto senso quelle quattro pattuglie in cui mi sono imbattuto, strategicamente disposte a fermare chiunque fosse passato per quel tratto di strada. Passa davvero la voglia. Io ho dovuto comprare un etilometro tascabile, che mi ha dato la stima di cosa possa bere e quando possa rimettermi alla guida (se non vuoi fare mattina bere analcolico è l'unica soluzione), dopo che ho visto cadere nelle maglie degli "sheriffi" amici che avevano bevuto un solo caffè corretto o un paio di bicchieri di vino dopo una cena a casa dei genitori, e giuro che è la verità. La sensazione che tutto ciò sia rivolto a fini di lucro è ormai una certezza, e il discorso vale anche per gli autovelox, come hai scritto benissimo in un altro post. Siamo messi davvero male, e intanto la propaganda del sistema ci vende ogni giorno su giornali e televisioni ciò che vuole, tanto che negli ultimi tempi il nostro paese sembra diventato un rifugio di pazzi ubriaconi che quando si mettono al volante causano stragi di innocenti.
A presto, Luca.
In questa storia certi particolari non sono chiari. Penso che ciò dipenda dal fatto che al solito le normative quando vengono emesse sono sempre superficiali ed improvvisate. Togliere la patente è una sanzione amministrativa piuttosto seria e non dovrebbe essere fatta se non in caso di accertata ebbrezza, in altri termini oltre la famosa prova del palloncino bisognerebbe verificare anche con l'analisi dei valori nel sangue. Io sono astemia e non approvo l'uso di alcool, ma è anche vero che un conto è un autista alcolista ed uno che ha assunto una relativa dose di alcool. Purtroppo chi scrive le norme non è persona veramente competente. Ho lavorato in un SERT per circa 6 mesi. Ho preso le difese di un ragazzo che era stato segnalato come "tossico" durante la visita per arruolarsi in Marina. La sua colpa: aveva assunto uno sciroppo a base di codeina... La storia si risolse bene, ma litigai con certi medici militari. Ci sono sempre gli inflessibili applicatori di norme dettate da incompetenti.
Caro Luca,
ti ringrazio molto: avevo proprio la curiosità di sapere quali erano le quantità di alcool che ti fanno superare il limite, e da quel che mi dici sono anche minori di quanto immaginassi.
Provo a metterla sul ridere, per quanto amaro: se proprio gira male, una carriera in discoteca non te la nega nessuno.
una buona serata
@ anonimo: il buon senso nell'applicazione delle norme è cosa rara, ancor più rara se di mezzo ci metti stellette o altre uniformi. Sono laureato in giurisprudenza e so bene che per quanto perfetta, una norma ha sempre bisogno dell'uomo per funzionare con equità... e qui, di norme perfette ne vedo ben poche.
Quando ero giovane ho corso in auto, e ti posso garantire che quando vado a cena e bevo un paio di bicchieri, torno indietro con una prudenza maggiore del solito.
grazie della visita
Riccardo, per carità...
dalle discoteche resto ben lontano, anche perchè non ho più l'età di un ragazino.
Scherzi a parte, parlando di quantità: con una birra media (da 0,40 l.) a gradazione leggera, non si arriva al limite ma quasi. Se a questa si aggiunge una piccola (quindi altri 0,20) lo si supera già. Con due Corona da 0,33 che sono poco più che bere acqua, siamo intorno a un valore di 0,44.
C'è poi da considerare se si è a stomaco vuoto o meno, peso e corporatura di ognuno, quanto tempo dopo aver smesso di bere ci si mette alla guida e tutta una serie di altre variabili. Il mio amico fregato da un caffè corretto aveva ancora i vapori della correzione in bocca, non era certo ubriaco. Comunque su internet c'è una serie infinita di link come questo, basta digitare etilometro on line:
http://www.stradanove.it/crash/etilometro/index.htm
per farsi un'idea di come comportarsi quando si esce a cena fuori, e un'altrettanta serie di etilometri portatili come quello che segue, che è il più affidabile. Diffidare di quelli più economici, non sono attendibili perchè hanno tolleranze troppo grandi.
http://www.alco-control.it/
Luca.
ti ringrazio molto per i link preziosi che mi hai lasciato. In effetti i parametri sono molti: ricordo una litigata in un autogrill francese dopo aver messo sul vassoio del self-service un quartino di vino, come quello davanti a me. La cassiera me l'ha levato, perchè avevo preso un panino, e il vino lo potevi prendere solo con un piatto vero e proprio.
un saluto
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