come potete vedere la Lega Nord, sezione di Mirano, ci invita a superare l’inevitabile depressione di fineferie trastullandoci a torturare qualche immigrato clandestino. Tra gli aspiranti kapò, oltre ad un centinaio di altri circoli della stessa Lega, paiono esserci un ministro e un deputato della “Repubblica” alla quale, ormai troppo spesso, mi vergogno di appartenere.
La “Repubblica”, di cui si diceva, come sappiamo, è guidata dal nano “fraintesolo”, Gran Maestro (tessera numero 1816) nell’arte del “fai gettare il sasso e nascondi la mano”:inevitabile quindi una pioggia di smentite che si spera in grado di mitigare l’afa di questo irrespirabile fine agosto. Ma questo è uno di quei rari casi in cui non ha molta importanza se una notizia sia vera o meno: il fatto che sia altamente plausibile è più che sufficiente.
Del resto, non mi stupisce questa ennesima dimostrazione di totale assenza di attività cerebrale degli ideatori del logo e dei loro accolti, e mi limito a invocare una legge che in simili casi consenta un espianto di organi in vivo: non tanto per mettermi a livello degli espiantati, quanto per risolvere uno dei tanti annosi problemi che affliggono la nostra Sanità.
Il vero punto focale della questione, invece, restano le “sdegnate” reazioni.
Uolter, informato da un’amica, che non ci è dato sapere se di nome, quantomeno d’arte, faccia “Veronica”, promette di darsi da fare affinchè il logo sia prontamente cancellato. E visto che i nostri pennivendoli definiscono “dura” la reazione, devo concludere che l’apologia di reato e di genocidio e l’istigazione all’odio razziale si siano a loro volta dati alla clandestinità e abbiano perso diritto di cittadinanza nel nostro Codice Penale.
Ecco il motivo per cui, approfittando di questa “latitatio legis”, ribadisco il titolo di questo articolo e vi invito a sottoscriverlo.