se la morte rende così bene, perché non quotarla in borsa?



mai come in questi tempi abbiamo visto speculare sulla morte.
I morti rendono bene, sia che si tratti di lustrare carriere di docenti che si rodono nella polvere dell’anonimato, sia che si tratti di vendere libri e giornali, o di portare voti al mulino dei partiti che, come ben sappiamo, sapranno macinarne denaro contante. Anche i vivi spesso rendono bene, ma il loro sfruttamento è più problematico, mentre i morti non sono soliti dissentire, dissociarsi e soprattutto reclamare la loro parte.
Prendete un genocidio, piccolo o grande che sia, e provate ad appoggiarlo per terra. Vedrete subito accorrere file di operose formiche da tutte le parti. Quelle che vorrebbero seppellirlo sotto terra e quelle che tenteranno di portarselo nel formicaio per passare l’inverno, e se, come me, volete semplicemente che rimanga sulla strada della storia come monito per chi dovesse passare di lì, non avrete vita facile.
Prendete il genocidio per antonomasia, la Shoah, è osservate come qualcuno ha saputo trarne profitto, e come da altri si tenti ancora di sostenere che siano fandonie inventate dai primi. Noterete che la memoria dell’Olocausto è attaccata dai negazionisti con sempre maggiore veemenza. Non posso ritornare sull’argomento e v’invito a leggere questo
post, ma quello che mi preme sottolineare è come sotto quella squallida bandiera militino schieramenti totalmente opposti. Che le tesi dei negazionisti abbiano trovato sostenitori nelle frange più estreme della destra non mi pare meriti particolari approfondimenti: la madre degli imbecilli non è mai andata oltre l’Ogino-Knuas come metodo anticoncezionale. Più interessante capire per quali motivi abbia fatto proseliti anche in alcune frange dell’estrema sinistra.
Il loro ragionamento è molto semplice, e non credo v’aspettaste qualcosa di sofisticato: non accontentandosi della delirante tesi per cui le vittime sono diventati carnefici del popolo palestinese, hanno pensato che se facevano sparire le vittime, non sarebbero rimasti che i carnefici.
Geniale!
Anche se una certa dogmaticità di pensiero non li ha aiutati a comprendere che per loro natura le vittime restano vittime, o al massimo volano nel vento, come ci ricorda un
amico, e quindi, con tutta la buona volontà, sono impossibilitate a trasformarsi in carnefici. Al massimo potremmo parlare di nuove vittime, i palestinesi, e di nuovi carnefici, gli esponenti del governo israeliano e chi li sostiene.
Che gli estremi si tocchino è luogo comune, e l’unico elemento di novità è rappresentato dal fatto di aver dimostrato come la forza d’attrazione sia esercitata dalla umana stupidità, unita o disgiunta dalla malafede.In ogni caso chiudo con una proposta innovativa: se la morte rende così bene, perché non quotarla in borsa?

16 commenti:

Lisa72 ha detto...

Le azioni andrebbero alle stelle! :(
Un abbraccio, Lisa

Anonimo ha detto...

le vittime non diventano mai carnefici ma, come dici molto bene, caso mai le vittime cambiano carta d'identità.
E si aggiungono, appunto.
In questo gioco di merda (passami il termine) non esistono sottrazzioni, e una vita gialla contro una vita rossa non fa zero, ma due vite perse.
Se non fosse per problemi di coscienza, o di cuore, basterebbe l'aritmetica.
Un abbraccio mattutino
C.

riccardo gavioso ha detto...

@ lisa: sai, cara amica, temo che la morte in borsa offra un'ampio paniere di titoli... in effetti avrei dovuto pensare più ad un fondo d'investimento.

un abbraccio

riccardo gavioso ha detto...

io vorrei davvero poterla finire con lo scrivere certi articoli su cose che dovrebbero essere ampiamente assodate... vorrei davvero bastasse l'aritmetica...

ricambio l'abbraccio

Anonimo ha detto...

Invece devi insistere, amico mio.
Insistere, persistere, resistere.
Graffiando un po'.
Serve, credimi, serve.
Sono certo che, a furia di graffiare, i tanti che lo fanno, ognuno a modo suo, qualcosa resterà
^_^

riccardo gavioso ha detto...

tra l'altro ci terrei a specificare che il fatto che il negazionismo faccia proseliti nei due estremi politici opposti, non è un parto della mia fantasia, ma è riportato nei testi di tutti gli studiosi del fenomeno.

come vedi, inisito :)

Anonimo ha detto...

Le persone sono alla costante, spasmodica, ricerca di qualcosa che possa dare conferma e certezza alle proprie idee.

Cercare di aprire la mente, il voler approfondire e cercare di capirne di più, è uno sforzo immane che non tutti sono disposti a fare.

Eppure, io rimango intimamente convinta che sia proprio questo il semplicissimo segreto per poter migliorare le cose.

Un affettuoso saluto per te.

riccardo gavioso ha detto...

fai riferimento all'apertura mentale, ed è un riferimento perfetto. Rinunciare all'appartenenza, o viverla in maniera critica, finisce spesso per metterti in una situazione d'accerchiamento. Per fortuna che ci sono persone in grado di comprendere.

un caro saluto anche a te

Anonimo ha detto...

Tornando al titolo,faccio notare che le impresi funebri sono quotate in borsa,così come quelle dell'industria bellica con tanto di ragione sociale che non può essere per ovvi motivi MORTE !
Dov'è la novità?
La morte è l'unica cosa certa che abbiamo e su cui speculano le religioni in primis,e di conseguenza creando queste dei "nemici" sono da sempre a braccetto con il potere temporale che sfrutta per tornaconto.
Chi si trova nel mezzo sono tanti poveri disgraziati considerati carne da macello da poter sfruttare anche dopo la morte e campare di "rendita" come nel caso di Israele.
Il giorno della memoria lo devono osservare 365 giorni su 365 i politicanti perchè sono loro che promuovono,fomentano e dichiarano le guerre ed il popolo abbocca! Evidentemente i politicanti sono affetti da Alzheimer !!!!!!!!

riccardo gavioso ha detto...

saggio suggerimento i 365 giorni della memoria per i politicanti... e a uno non ne basterebbero 730!

ma, a questo punto, rivendico una menzione particolare per Pavel Ivanovic Cicikov, protagonista de "Le anime morte" di Gogol... un grande antesignano.

un saluto

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Non si può, sospenderebbero il titolo ogni giorno per eccesso di rialzo e la borsa si paralizzerebbe....

Scusa il sarcasmo. Oramai stiamo assistendo all'Assurdo che scavalca il buon senso e tutto può accadere.

riccardo gavioso ha detto...

@ daniele: il commento è meraviglioso. Ormai da te ci aspettiamo molto, ma riesci sempre a stupirci ;)
Davvero, tutto ormai può accadere :(

una buona settimana

adeline ha detto...

Non è facile arrestare la morte in un attimo ben preciso,in una coscienza reale,come esseri umai abbiamo la tendenza a dimenticarcene,l'Olocausto? troppo lontano nel tempo....le guerre intestinali nei vari continenti?....Troppo lontane...La guerra in ex Jugoslavia?....Troppo diversi da noi...c'è qualcosa che non va,la morte tocca sempre qualcun altro,quindi non sarebbe difficile quotarla in borsa.(Mettendo da parte la politica,che è solo uno strumento sociale,spesso male amministrato)

riccardo gavioso ha detto...

purtroppo la storia c'insegna che la memoria è l'unico argine in grado d'incanalare l'aggressività umana, e dietro la volontà di dimenticare certi fatti, negarli o sminuirli, c'è l'intento di replicarli.

grazie della visita

Franca ha detto...

In ogni caso sarebbe un business...

riccardo gavioso ha detto...

@ franca: in effetti il titolo andrebbe corretto in: "perchè non quotarla direttamente in borsa?"... di businness sulla morte c'è solo l'imbarazzo della scelta.

una buona giornata

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