
ebbene mi vergogno.
E mi vergogno profondamente di questa foto.
Mi vergogno dei molti che avranno liquidato con sprezzo la questione dicendo che probabilmente nel suo paese era abituata a dormire per terra e nella polvere. Mi vergogno dei tanti che l’hanno vista, e del fatto che nessuno si sia sentito in dovere di appoggiarle una mano sulla spalla come si è soliti fare quando si vede un essere umano che soffre o si abbandona alla disperazione. Mi vergogno dei troppi che l’hanno sfruttata su una strada e sulla strada l’hanno ributtata come un mozzicone di sigaretta. E mi vergogno di quelli che pensano di poter risolvere il problema degli sfruttati buttando in cella gli sfruttati invece degli sfruttatori. Di quelli che continuano a mungere la terra da cui proviene quella povera ragazza ottenendo di riempirsi le tasche di soldi, e i marciapiedi di gingilli a cui restituire una parte irrisoria di quei soldi maledetti.
E mi vergogno, anche e soprattutto, di coloro che mi appiccicheranno l’etichetta di buonista, che addosso a me suona stonata come quella di persona sensibile addosso a quelli che lo faranno, mentre è una semplice questione di giustizia.
E vi invito a lasciare un segno in fondo a questo post, che resti a piccola compensazione di un gesto di umanità che nessuno si è sentito in dovere di compiere.