
non che la vostra fosse una gran maschera: certo non era una maschera della tragedia greca ricca di pathos e neppure una pregevole maschera veneziana di lacca cinese e oro. Al massimo riusciva ad assomigliare a una di quelle che vengono date ai bambini, da ritagliare con le forbici e con le alette da ripiegare. Pur sempre maschera, comunque, che una volta caduta vi ha rivelato per quello che siete: dei tragicomici buffoni.
E badate bene, non pagliacci o clown. Quella è un’arte nobile. Quella è l’arte di suscitare la gioia e il riso con una lacrima dipinta sulla biacca. Voi non piangete e non fate ridere, voi fate soltanto piangere. E siete lontani anni luce dall’essere artisti da strada… al massimo, e con molto impegno, potete ambire ad essere artisti da fogna.
Buffoni.
Quegli esseri spregevoli che si beavano della vicinanza al potere, pronti a suscitare il riso volgare con capriole, buffi paludamenti, e più spesso prendendo bastonate dal padrone.
Buffoni.
Cinquecento buffoni che si alzano a turno e fanno la capriola all’ingiustizia patita dalla Nostra Clemente Signora delle Concussioni. Cinquecento giullari pronti ad applaudire con le babucce per fare sentire più forte la solidarietà al suo degno consorte. E se a sinistra si poteva pensare all’ennesimo tentativo di alzare il ponte levatoio, quale motivazione poteva spingere quelli della parte opposta, se non la volontà di dimostrare che diabolici magistrati stavano di nuovo ignorando le giuste prerogative del lignaggio, come era accaduto loro in passato. In un attimo tutti ad assistere al miracolo della “ Corte dei miracoli “ che, dopo aver fatto le prove con la legge elettorale, si ritrova unita nel reclamare il diritto di occuparsi dei propri feudi e d’inventar gabole e gabelle a dispetto del diritto… a quando la rivendicazione dello “ius primae noctis”?
Finiti sul coniugale, mi torna in mente un discorso fatto con un amico qualche giorno orsono. Scherzavamo sul detto che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, e non sospettavamo che saremo finiti a ringraziare le signore Dini e Mastella per averci fornito la prova di quanto piccoli e meschini sono i nostri politici… ma non montatevi la testa Signore, il sospetto l’avevamo da tempo.
E visto che parliamo di solidarietà, la mia, per quel nulla che può valere, va a Mariano Maffei, procuratore capo di Santa Maria Capua a Vetere. Avete notato che nessun messo si è premurato di svegliare il Consiglio Superiore della Magistratura e nessun boia è corso ad oliare i suoi attrezzi: considerata la zona, sembra chiaro a tutti che non sarà nemmeno il caso di scomodare l’incompatibilità ambientale, e una rimozione come rifiuto del sistema per chi ha avuto cotanto ardire, sarà il provvedimento più consono.
nel caso il tenore dell’articolo vi sembrasse un pochino morbido, non avete che da farmelo sapere e provvederemo a modificarlo