"Luna di miele ad Auschwitz"


scegliere un saggio come contributo al Giorno della Memoria può far sorgere alcune perplessità.
L’intento di chi ha fatto del giorno della liberazione di Auschwitz una ricorrenza, era quello di preservare l’impatto emotivo di ciò che è accaduto e, come un secchio d’acqua in un incendio, ricevere la memoria di quei fatti dalle mani di chi ci ha preceduto per passarla a chi sta dietro di noi. Più forte è il pathos di quel che saremo in grado di trasmette alle future generazioni, più queste saranno portate a riflettere su come, un piccolo passo dopo l’altro, sia più facile di quel che sembra scivolare nel baratro dell’orrore, e saranno portate a tenersi lontane da quel tragico ciglio.
Poesia e narrativa ci hanno donato pagine di un fascino raccapricciante, e sembrano le uniche adatte allo scopo. Molte pagine, mai troppe. Ma proprio quest’intensità emotiva rischia di svalutarsi per eccesso, e un’inopinabile assuefazione attende molti di noi al varco. Ecco il motivo di un saggio. Ecco il motivo di questo bellissimo saggio di Francesco Rotondi intitolato: “Luna di miele ad Auschwitz”.
Pagine che nessuno avrebbe mai pensato di dover scrivere per contrastare l’azione della follia umana che, impossibilitata a replicare se stessa, si estrinseca nella negazione di sé, in attesa di tempi propizi per una palingenesi.

“…mentre infatti una concentrazione di 0,3 g./mt. cubo risulta essere immediatamente letale per l’uomo, per uccidere i parassiti occorre invece una concentrazione di 5 g./ mt. cubo mantenuta per almeno due ore. Secondo le istruzione della Degesh (ditta che costruiva lo Zyklon) occorreva un trattamento protratto per 6 ore. Ad Auschwitz, dove la dose versata nelle camere a gas omicide era, secondo Pressac, 40 volte letale (12 g./mt. cubo), così da uccidere con certezza mille persone in meno di cinque minuti…”

“… accusiamo ricevuta del vostro telegramma, così formulato: “Invio immediato di dieci rivelatori di gas come convenuto. Fare seguire fattura. A questo proposito vi comunichiamo che, già da due settimane, abbiamo chiesto a cinque differenti ditte l’apparecchio rivelatore di residui di acido cianidrico che desiderate. Da tre ditte…”

“ …nelle istruzioni della Topf si raccomandava la cremazione simultanea di più corpi nella stessa muffola, come sostenuto da Tauber, e si consigliava di inserire il secondo corpo accanto a un altro, già precedentemente introdotto, negli ultimi 20 minuti di cremazione, così da accelerare i tempi e ridurre il consumo di combustibile…”

Questi sono brevi estratti dalle migliaia di pagine che sono state necessarie a confutare le tesi dei negazionisti, che, molto articolate, si servivano della maggior concentrazione di residui di acido cianidrico nelle camere di disinfestazione rispetto a quelli trovati nelle camere a gas, per sostenere l’inesistenza di queste. O muovevano dal consumo di coke, per dimostrare che il quantitativo di carico per i forni sarebbe servito solo alla cremazione dei prigionieri morti per cause “naturali”. O esaminavano per decine di pagine le caratteristiche tecniche e di rendimento dei forni stessi, per giungere alla stessa conclusione.

Un meritato ritratto entomologico, su un curioso insetto:

“…Leuchter è uno strano tipo, ha una vocina gracchiante e ridacchia di continuo senza motivo, mostrando i dentoni ingialliti dalla nicotina. Si vanta di fumare sei pacchetti di sigarette al giorno e di bere quaranta caffè. Parla della sua spedizione ad Auschwitz, in compagnia della moglie che poi l’abbandonerà, come della sua luna di miele. Millanta lauree senza preoccuparsi di essere facilmente sbugiardato, e ammetterà, come parlasse della cosa più naturale al mondo, di aver cercato di piazzare una vecchia macchina per iniezioni letali con un annuncio pubblicitario su una rivista specializzata in vendita di oggetti di seconda mano…” (sulla grottesca figura di Leuchter è stato tratto un film, ma ciononostante le sue deliranti tesi sono state sposate da “docenti” universitari come Faurisson).

Lo spazio è tiranno, e vi invito a leggere il bellissimo libro che raccoglie gli studi che hanno ricondotto nel loro putrescente alveo queste sedicenti tesi scientifiche. Ma tornando al punto da cui eravamo partiti, trovo che queste fredde disamine tecniche, dopo aver fatto scendere sulla nostra spina dorsale un brivido ancor più gelato, siano in grado di darci una visone coinvolgente di quel che è successo, e che sia difficile, per contrasto, sottrarsi alla commozione.Devo chiudere. E posso farlo soltanto con una frase: “Non vi è alcun motivo per cancellare una lavagna, se non la volontà di riscriverci sopra”. Quindi il mio ammirato ringraziamento a chi, come l’amico Francesco, ha sacrificato così tante ore per offrirci un prezioso contributo perché questo non possa più accadere.

la Memoria in un Libro (piccola biblioteca sulla Shoah)

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so che dire. O forse si.
Non so se mi fanno più ribrezzo colore che si macchiarono di questi orrendi delitti, o se quelli che cercarono, arrampicandosi dietro specchi melmosi d'ipocrisia, o peggio, di negare che questo fosse successo.
Per non scontetare nessuno, diciamo che mi fanno ribrezzo tutti e due.
Ciao Riccardo...
C
:-(

Lisa72 ha detto...

Carissimo, oggi abbiamo postato insieme.. ma se tu sei andato "giù duro" come nello stile della Penna io sono stata più lieve.. speriamo che, avendo il medesimo fine, il mezzo sia giustificato!
Non dimentichiamo, siamo portavoci di un incubo che è stato realtà e che speriamo non sia mai più anche se tanti altri olocausti infestano i nostri tempi.. :(
Un abbraccio, Lisa

Mr.Segnalatore ha detto...

“Non vi è alcun motivo per cancellare una lavagna, se non la volontà di riscriverci sopra”...

Bellissima citazione.

Un saluto.

Mr.Segnalatore

Anonimo ha detto...

Libro particolare per ricordare questo giorno. Ma ben venga chiunque con un libro, un film, semplici parole, documentari, racconti ecc... vuole non far evaporare la memoria storica.

Unknown ha detto...

...grazie per avermi fatto riflettere...

Franca ha detto...

Per non dimenticare...

riccardo gavioso ha detto...

@ comicomix: un dubbio comprensibile, caro amico... come scegliere tra la sublimazione della malvagità, e l'ottusità e il viscidume della stessa? ...tu hai intuito la mia risposta: i secondi hanno avuto oltre sessant'anni per meditare, e noi altrettanti per riflettere sul pericolo che rappresentano.

una buona domenica, e ancora grazie per il tuo bellissimo racconto

riccardo gavioso ha detto...

@ lisa72: cara amica, approfitto del tuo commento per sottolineare che tutti i genocidi meritano la loro Memoria. Nessuno dimentica i Gulag, nessuno dimentica la ex-Jugoslavia, nessuno dimentica il Darfur.
Nessuno dimentica neppure le sofferenze dei Palestinesi, ma quelli che, come ha ricordato un caro amico, volano nel vento, sono vittime e non carnefici.

un abbraccio

riccardo gavioso ha detto...

@ mr.segnalatore: ti ringrazio molto, perchè conosco molto bene l'autore :)

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ daniele: un libro particolare per cercare di far comprendere come purtroppo, per quanto grande sia stato l'orrore, se ne può sempre aggiungere...

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ ginoilsalumiere: grazie a te, e buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ franca: la memoria è legata alla vita dell'uomo, e spesso più fragile di questa... ecco il perchè di un libro.

una buona domenica

Anonimo ha detto...

Ciao Ric... ti avevo risposto due giorni fa, hai letto? O meglio, ti avevo risposto su questo argomento, anche se anticipando un poco, ma del resto ne avevi già parlato...

riccardo gavioso ha detto...

forse mi è sfuggito qualcosa... vado a controllare

Anonimo ha detto...

So il senso delle sofferenze trascorse nei campi nazisti. A volte mi chiedo, per sottolineare il vero significato delle memorie che gli uomini intendono rimarcare come tragedie da non ripetere: se un sopravvissuto dei campi di sterminio avesse la bontà di confrontarsi con l'attuale realtà della Palestina? e ne descrivesse le similitudini? e se ne un sopravvissuto dei Gulag facesse altrettanto; e se tutte le Vittime di Olocausti e Pulizie etniche...

riccardo gavioso ha detto...

direi che ci hai offerto uno spunto di riflessione davvero interessante, come tua abitudine. Credo che chi ha patito sofferenze così grandi potrebbe davvero essere il miglior avvocato difensore della presunta parte avversa... e sarebbe davvero una testimonianza importante.
Provo a fare qualche ricerca...

una buona domenica

Anonimo ha detto...

Grazie per indicarci i libri che dovremmo avere nelle mostre librerie, per far sì che la memoria non finisca nel vento.
Indicherei anche qualche film in questo elenco di titoli:
L'uomo del banco dei Pegni di S.Lumet opera straordinaria sul ritorno della memoria
La scelta di Sofie quanto il senso di colpa uccide, anche se la colpa non è tua
Jona che visse nella pancia della balena storia di Faenza storia di un bambino che riesce ad uscire dalla balena
La vita è bella di Benigni l'amore di un padre che vuole salvare la vita ma anche la memoria del figlio
Schindler's list storia di una cappottino rosso
Il pianista di Polanski - il sopravvissuto

riccardo gavioso ha detto...

grazie a te per averci indicato dei film meravigliosi, e aver aggiunto una piccola, ma importante, cineteca.

una buona domenica

Anonimo ha detto...

Carissimo Rik.
Questo argomento mi trova molto sensibile nel commento. Ho postato una mia idea sotto il post di Antoniocracas oggi pomeriggio e non vorrei ripetermi, anche se non è mai abbastanza il tempo e l'occasione per dimostrare solidarietà a questi ricordi.
Bisogna stare attenti perchè la storia ritorna, magari in chiave più moderna, o sotto altre vesti.Grazie anche a te che fai di questi bellissimi post per aiutarci a fermare un attimo la mente sulle atrocità naziste. Un caro saluto
Valeria

riccardo gavioso ha detto...

grazie a te, Valeria! E grazie per aver compreso come sia ancora necessaria la massima attenzione. L'illusione che quel che è capitato fosse una stortura, quasi un retaggio di secoli andati, è stato più volte smentito da quello che è successo a Sebrenica, da quello che succede nel Darfur, da quello che ci augurimo non succeda i Kenia. Dai genocidi puliti che l'occhio attento di molti riescono a scovare nelle pieghe dei bilanci delle multinazionali.

una buona domenica

Anonimo ha detto...

Veramente meraviglioso.
é incredibile che esistano ancora i negazionisti ed anche chi vota no a notizie come queste.
TEM

riccardo gavioso ha detto...

caro amico, ti ringrazio per aver usato il termine "incredibile": è esattamente quello che speravo qualcuno scrivesse... sono tempi, purtroppo, in cui l'incredibile diventa sempre più spesso credibile.

una buona domenica

Anonimo ha detto...

in un ennesimo post ho inserito altri titoli per aiutare la scelta di letture e spero che possa essere di minimo aiuto alla tua richiesta di elencare i vari brani ;per imbranamento mio non sono riuscito allo scopo ideato da te dell'inserimento lista e me ne scuso .buon fine domenica e auguri per la nuova settimana entrante.. adriano

riccardo gavioso ha detto...

non ti preoccupare Adriano, va benissimo così: noi siamo la memoria, e l'importante e provare a consegnarla intatta a chi verrà dietro di noi.

un buona domenica anche a te

Anonimo ha detto...

avete già detto di libri bellissimi ed istruttivi, bastere leggerne uno per capire cosa è successo. Voglio solo ricordare una frase, che ho già ricordato di recente ma che ritengo illuminante, scritta in una cella di auschwitz
SE DIO ESISTE DEVE CHIEDERMI SCUSA

quando sento i negazionisti e le atrocità che ancora si compiono temo che non verrà nessuno a chiedere scusa

riccardo gavioso ha detto...

credo che se qualcuno ci dovesse chiedere dov'è Auschwitz, la risposta è facile: agli antipodi dell'umanità

una buona domenica

Francesco Rotondi ha detto...

Riccardo grazie a te e agli altri amici del tuo Blog

http://francorotondi.blogspot.com/2008/01/grazie-alla-penna-che-graffia.html

GG ha detto...

E' importante che oggi si urli la memoria. Grazie della tua voce!!

E il libro sembra interessantissimo...

Linea Gotica ha detto...

e pensare che c'è gente che ancora nega l'olocausto (vedi, tra l'altro quello del sito thule che ancora non ho capito perché gli permettano di tenerlo aperto!)

riccardo gavioso ha detto...

@ francesco: grazie a te dello spazio che hai offerto al mio libro, ma soprattutto grazie al tuo.

riccardo gavioso ha detto...

@ gg: sento molti rumori di fondo che fatico a comprendere, e concordo sul fatto che purtroppo sia necessario urlare.

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ nicola: il nostro amico, che conosciamo bene sia io che Francesco, sta diventando sempre più arrogante. Anzi, mi stupisco che non mi abbia ancora degnato di una sua "graditissima" visita... forse oggi ha davvero molto da fare. Ma ti garantisco che stiamo lavorando affinchè, prima o poi, abbia un sacco di tempo libero ;)

una buona domenica

Anonimo ha detto...

Ciao Riccardo,

Non poteva mancare un tuo post dedicato alla giornata per non dimenticare,non mancherò nei prossimi anni di celebrare e diffondere la memoria, nonostante i brutti segnali esistenti anche nella democraticissima Europa, anzi proprio su questo fattore è necessario diffondere la tragica realtà d'una sessantina d'anni fa,forse la più orribile testimonianza da quando è apparso l'homo sapiens su questo pianeta.

Un saluto,Ivo

P.s.

Penso che ti interessi la storia di mio padre pubblicata sul mio spazio.

Anonimo ha detto...

Perche non:)

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