“Il grande esperimento della fame”


"E’ possibile forzare un popolo intero a sottostare ad una occupazione straniera facendolo morire di fame? E’ certamente una domanda interessante. Tanto interessante che i governi di Israele e degli Stati Uniti, in stretta collaborazione con l’Europa, si sono impegnati in un rigoroso esperimento scientifico per ottenere una risposta decisiva. Il laboratorio per l’esperimento è la Striscia di Gaza e le cavie sono il milione e duecentocinquantamila palestinesi che vivono lì. Per soddisfare gli standard scientifici richiesti innanzi tutto era necessario predisporre il laboratorio. Questo è stato realizzato nel seguente modo: prima di tutto Ariel Sharon ha sradicato gli insediamenti israeliani che vi erano. Dopotutto non si può eseguire un esperimento corretto con animaletti domestici che girano per il laboratorio.

Con il laboratorio pulito, la fase successiva poteva iniziare: tutte le entrate e le uscite sono state sigillate ermeticamente, per eliminare influenze di disturbo dal mondo esterno. E’ stato fatto senza difficoltà. I vari governi israeliani hanno impedito la costruzione di un porto a Gaza e la flotta israeliana controlla che nessuna nave si avvicini alle coste. Lo splendido aeroporto internazionale, costruito nel periodo di Oslo, è stato bombardato e chiuso.

Il segnale d’inizio è stato dato dopo che i palestinesi hanno avuto le loro elezioni democratiche in modo ineccepibile, con la supervisione dell’ex presidente americano Jimmy Carter. George Bush ne era entusiasta: il suo sogno di portare la democrazia nel Medio Oriente si stava realizzando. Ma i palestinesi hanno fallito il test. Invece di eleggere dei “buoni arabi” devoti agli Stati Uniti, hanno votato per dei pessimi arabi, devoti ad Allah. Bush si è sentito insultato. Ma il governo israeliano era in estasi: dopo la vittoria di Hamas, americani ed europei erano disponibili a prendere parte all’esperimento. Si poteva iniziare.

I lavoratori palestinesi sono stati costretti a lavorare in Israele per stipendi da fame (per gli standard israeliani). Quando è scoppiata l’Intifada, i capitani dell’industria e dell’agricoltura israeliani hanno scoperto che era possibile andare avanti senza i lavoratori palestinesi. In realtà era anche più conveniente. Lavoratori provenienti dalla Tailandia, Romania ed altri paesi poveri erano disposti a lavorare per salari anche più bassi ed in condizioni al limite della schiavitù. Così i lavoratori palestinesi hanno perso il loro lavoro. Questa era la situazione all’inizio dell’esperimento: l’infrastruttura palestinese distrutta, praticamente senza mezzi di produzione, nessun lavoro per la gente. Dopo tutto uno scenario ideale per il grande “esperimento della fame”.

Che cosa stanno cercando di dire ai palestinesi i governi di Israele e degli Stati Uniti? Il messaggio è chiaro: arriverete al limite della fame, ed anche oltre, se non vi arrenderete. Dovete destituire il governo di Hamas ed eleggere dei candidati approvati da Israele e Stati Uniti. E, ancora più importante: vi dovete accontentare di uno stato palestinese che consista di varie enclavi, ognuna delle quali sarà completamente dipendente dalle tenere grazie di Israele. Al momento i direttori dell’esperimento scientifico stanno meditando su una sconcertante domanda: com’è possibile che i palestinesi resistano ancora a dispetto di tutto? Secondo tutte le regole avrebbero dovuto cedere da molto tempo! In realtà ci sono alcuni segnali incoraggianti. L’atmosfera di generale frustrazione e di disperazione crea tensione fra Hamas e Fatah. Qui è là avvengono degli scontri, alcuni sono uccisi e feriti, ma in ogni caso la frattura si blocca prima di trasformarsi in guerra civile.
Come può una popolazione stroncata dalla fame, senza medicinali ed attrezzature per i suoi rudimentali ospedali ed esposta ad attacchi di terra, mare e cielo, resistere ancora? Quando si spezzerà? Quando cadrà in ginocchio e chiederà pietà? O troverà una forza disumana per resistere al test? In breve: quanto e cosa serve per ottenere che un popolo si arrenda?

Tutti gli scienziati che prendono parte all’esperimento – Ehud Olmert e Condoleeza Rice, Amir Peretz e Angela Merkel, Dan Halutz e George Bush, per non menzionare il premio Nobel per la pace Shimon Peres – sono chini sul microscopio ed attendono una risposta, che senza dubbio darà un contributo importante per le scienze politiche."

(il testo non è mio, e aggiungerò in seguito la fonte. L'avrà scritto un membro di Hamas, uno di Al Fatah. Un occidentale convertito all’Islam o… lo so che qualcuno sarà così bravo da anticiparmi ;)

65 commenti:

Unknown ha detto...

L'importante che sia stato scritto così. Questo è importante e crudelmente chiaro.

fabio r. ha detto...

tanti anni fa', in era post prima intifada, ho avuto molti contatti con i palestinesi di Cisgiordania (per motivi che forse un giorno mi spingeranno a scriverci su un post..) ed anche a Gaza. Già allora le mie "fonti" dirette mi dipngevano una situazione al limite della sopravvivenza. Beh, dopo più di 20 anni da allora ancora oggi michiedo cosa possa spingereli alla sopravvivenza...
sono semplicemente disilluso e stufo dopo 60 anni di brutta politica e tanta guerra in Palestina. nn so più cosa (se) sperare.

Joe ha detto...

L'articolo e' stato scritto da Uri Avnery, giornalista e peace activist.
Peccato che persone come lui siano molto scarse in Israele. L'articolo e' agghiacciante.

Joe ha detto...

Uri Avnery

Franca ha detto...

Cosa non si farebbe per la scienza!
In fondo anche i lager nazisti erano laboratori da esperimento...

Anonimo ha detto...

Bello il post, e veritiero. Peccato che per condannare la belva sionista occorra sempre (e non da oggi) nascondersi dietro la citazione di altri ebrei, ancorché dissidenti (in questo caso Avnery). Solo così è concesso rischiare l'anatema di "antisemitismo", la vecchia bufala che ha consentito di arrivare a questo punto di controllo mediatico. Come mi piacerebbe vedere qualche coraggioso che dica: "sì, non solo non sono ebreo ma sono anche antisionista, anzi comincio a sospettare che i nazisti (Male Assoluto) avessero visto qualcosa".

zefirina ha detto...

quando si tratta della questione palestinese e degli israeliani non è facile essere obiettivi, per me dico

Joe ha detto...

Zefirina, la questione diventa molto semplice se ti chiedi chi sono gli oppressori e chi sono gli oppressi.

Anonimo ha detto...

"hai rubato le mie vigne
e la terra che avevo da dissodare
non hai lasciato nulla per i miei figli
soltanto sassi
e ho sentito che il tuo governo esproprierà
anche i sassi

ebbene allora prendi nota che prima di tutto
non odio nessuno e neppure rubo
ma quando mi affamano
mangio la carne del mio oppressore
attento alla mia fame
attento alla mia rabbia"

Mahmoud Darwish


Primlug

riccardo gavioso ha detto...

@ riverinflood: è stato scritto da Uri Avnery (in lingua ebraica: אורי אבנרי, nome originario Helmut Ostermann) (Beckum, 10 settembre 1923) è un giornalista e pacifista israeliano.

Emigrò in Palestina assieme alla famiglia nel 1933 e fu costretto a vivere in condizioni di estrema povertà, nonché ad abbandonare gli studi.

Nel 1938 entrò nell'Irgun, organizzazione di estrema destra comandata da Menachem Begin e responsabile di alcuni attentati terroristici contro l'occupante britannico ma anche contro i nemici arabi. Non condividendo questo secondo orientamento, il giovane lasciò l'Irgun nel 1942.

Fu poi costretto a partecipare alla prima guerra arabo-israeliana e, rimasto ferito due volte, raccontò le atrocità subite dai palestinesi in un libro intitolato "Il rovescio della medaglia". Da questo punto in poi continuerà a battersi per la pace.

Dopo aver lavorato per un breve periodo presso il quotidiano Ha'aretz, fondò una nuova rivista, lo Haolam Haze, che si fece promotore di alcune importanti trattative con i dirigenti palestinesi.

In seguito fondò il movimento pacifista Gush Shalom (in lingua ebraica: גוש שלום, "il blocco della pace"), che ha guidato fino a oggi.

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ fabio: hai ragione, è davvero difficile sperare. L'odio è un tumore che cresce rapidamente, specie se nessuno ha una convenienza ad asportarlo.

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ joe: bravissimo Joe. Ho sentito un sondaggio che dava gli israeliani contrari a quel che accade al 20%. Sarebbe interessante sapere dalle nostre parti...

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ franca: la scienza dello sterminio è l'unica a non rischiare tagli di fondi :(

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ anonimo: accusarmi di filosionismo credo faccia ridere chiunque frequenti con una certa assiduità questo blog. Sono state usate parole mie, dei miei amici, parole palestinesi, e verranno usate le parole di chiunque si batta per la pace quale che sia la sua nazionalità o il suo orientamento politico.

riccardo gavioso ha detto...

@ zefirina: immagino che per molti non sia facile. La pace ha quasi sempre le sembianze di una sconfitta, ma è la sconfitta meno amara che c'è.

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

@ primlug: si parla spesso di odio, ma spesso l'odio getta le radici in un terreno dissodato dall'ingiustizia.

grazie per il contributo e una buona domenica

Anonimo ha detto...

O troverà una forza disumana per resistere al test?
Per l'appunto: tutto questo allontana dall'umanità aggressori ed aggrediti.

riccardo gavioso ha detto...

ecco perchè un amico, che saluto, ha scelto il bellissimo slogan: "Restiamo umani!"

Anonimo ha detto...

Non può essere che un dissidente israeliano che conosce dal di dentro quanto infami sono le politiche e gli interessi del governo ;-)

riccardo gavioso ha detto...

con il tuo nick altro che fuochino :) FUOCHISSIMO!!! ;)

Anonimo ha detto...

penso che ci siano + dissidenti israeliani tedeschi statunitensi italiani in carcere, che a cuba

riccardo gavioso ha detto...

ritengo l'ipotesi altamente probabile...

Anonimo ha detto...

già.... infatti, nello specifico, Uri Avnery che ha scritto questo articolo è stato anche parlamentare....

riccardo gavioso ha detto...

Uri Avnery (, nome originario Helmut Ostermann) (Beckum, 10 settembre 1923) è un giornalista e pacifista israeliano.

Emigrò in Palestina assieme alla famiglia nel 1933 e fu costretto a vivere in condizioni di estrema povertà, nonché ad abbandonare gli studi.

Nel 1938 entrò nell'Irgun, organizzazione di estrema destra comandata da Menachem Begin e responsabile di alcuni attentati terroristici contro l'occupante britannico ma anche contro i nemici arabi. Non condividendo questo secondo orientamento, il giovane lasciò l'Irgun nel 1942.

Fu poi costretto a partecipare alla prima guerra arabo-israeliana e, rimasto ferito due volte, raccontò le atrocità subite dai palestinesi in un libro intitolato "Il rovescio della medaglia". Da questo punto in poi continuerà a battersi per la pace.

Dopo aver lavorato per un breve periodo presso il quotidiano Ha'aretz, fondò una nuova rivista, lo Haolam Haze, che si fece promotore di alcune importanti trattative con i dirigenti palestinesi.

In seguito fondò il movimento pacifista Gush Shalom , "il blocco della pace";), che ha guidato fino a oggi.

Nel 1982 realizzò un'importante intervista a Yasser Arafat. Più volte boicottato e censurato, Avnery continua ad essere uno dei pacifisti più attivi all'interno dello stato ebraico.

Anonimo ha detto...

e il carcere dov'è?

riccardo gavioso ha detto...

io non ho parlato di carcere riguardo ad Avnery, anche perchè il 20% della popolazione israeliana, pur con sfumature diverse, sta con chi condanna quello che succede in queste ore.

Anonimo ha detto...

hai detto di ritenere probabile che ci siano più dissidenti in carcere in israele che a cuba. puoi provarlo? perchè altrimenti rimangono parole al vento. il fatto che un attivista venga boicottato o censurato non prova nulla, rickgav.

Anonimo ha detto...

e sono in carcere, questi milioni di israeliani? giusto per capire se quanto affermi sopra è corretto....

Anonimo ha detto...

ritorno solo ora, sono io che ho parlato di dissidenti in carcere,basta vedere le condanne di amnesty internetional di altre organizzazioni internazionale contro la violazione dei diritti umani e le torture nelle carceri dei cosidetti paesi liberi come l'italia , certo che se hai i paraocchi non vedrai e capirai, ma l'articolo sui massacri dei palestinesi che continuano da anni e l'annientamento per fame , non ti dice niente, o forse credi che ci si possa difendere dalle bombe atomiche israeliane con i sassi e i mortaretti di fine anno?

Anonimo ha detto...

annientamento.... da 1,2 milioni nel 1948 a 5 milioni oggi.... annientamento... tra l'altro, non sapevo che israele stesse usando le bombe atomiche per annientare i palestinesi. mi puoi dare informazioni sulla notizia? perchè io non ho sentito di notizie di lanci di bombe atomiche... sarò male informato

Anonimo ha detto...

guarda che io non nego l'olocausto,come non nego che israele possiede molte bombe atomiche ma forse tu non lo sai che vuole averle solo lui per difendersi dai sassi dei palestinesi

Anonimo ha detto...

i sassi i palestinesi li tirano da 20 anni, oltre a farsi saltare sugli autobus pieni di donne che vanno a fare la spesa o davanti alle discoteche dove dei ragazzini di 16 anni vanno a ballare. non ho mai sentito di bombe atomiche lanciate da israele per difendersi ?da questi eroi. l'arsenale nucleare israeliano è stato creato negli anni 60, quando egitto, giordania e siria minacciavano costantemente israele di annientamento. ed infatti l'attaccarono 2 volte, perdendo entrambe le guerre e senza che gli israeliani utilizzassero il succitato arsenale. quanto all'olocausto.... cosa c'entrava, nel tuo discorso?

Anonimo ha detto...

ti riferivi al numero di abitanti, ammassati in un fazzoletto di terra, con la mancanza di tutto perche' razionato e tagliato da israele, prova a contare per ogni iraeliano ucciso quanti palestinesi vengono uccisi per rappresaglia, peggio dei nazisti, come si fa a credere alla minaccia di annientamento se un popolo possiede i sassi e l'altro l'atomica? israele deve rispettare le 70 e + condanne e risoluzioni dell'onu altimenti l'iran va a portagli la democrazia

Anonimo ha detto...

forse mi sono spiegato male...gli israeliani, il loro arsenale, l'hanno creato per difendersi dai 3 paesi di cui sopra, non dai palestinesi, che in quegli anni non rappresentavano ancora un problema per la sopravvivenza di israele. e l'arsenale atomico non è mai stato usato. chiaro, ora? per quanto riguarda la contabilità dei morti... beh, a prescindere dall'inopportunità di utilizzarla quando si parla di una guerra, dove di solito uno vince e l'altro perde, e vince chi fa più morti a prescindere da se abbia attaccato o si sia difeso, di israeliani ne muoiono meno perchè gli israeliani, anzichè scavare tunnel per far passare le armi, scavano rifugi per proteggere i civili sotto attacco. a gaza esistono rifugi? non credo. si sa per certo, però, che esistono tunnel per il trasporto di armi, che non vengono utilizzate per difendersi, ma per essere lanciate sulle città israeliane di confine e non su obiettivi militari, ma su abitazioni civili. che hanno rifugi antibombardamento. in merito all'ammassamento in un fazzoletto di terra, fino al 1967 israele non occupava gaza e cisgiordania, che erano, rispettivamente, sotto controllo egiziano e giordano. i tanti amati fratelli arabi rinchiusero i paelstinesi in campi profughi, così come fecero libano, siria ed iraq, senza cittadinanza, senza lavoro, senza libertà di spostamento.

Anonimo ha detto...

ah, scusa, ho dimenticato una cosa importante. sulle risoluzioni onu ho già risposto a poldino nel commento ad un altro articolo. puoi trovarlo.

Anonimo ha detto...

sono gentile, te l'ho trovato io.

cos'è, un gara a chi non rispetta le risoluzioni? se gli arabi avessero rispettato la 181, non ne sarebbero seguite altre, questa è la realtà. in merito alla 93, prima di essa e dopo la 181 ci sono 21, VENTUNO, risoluzioni ONU contro i paesi arabi per il rispetto della 181 stessa. ovviamente non rispettate. per quanto riguarda le altre, bisognerebbe che le tu le leggessi nella sua interezza, anzichè limitarti ai sommari che ne danno i blog filojihadisti. perchè in quasi ognuna di esse è contenuto un esplicito appello agli arabi per una completa cessazione di tutti gli atti di violenza, terrorismo, provocazione o istigazione. le risoluzioni ONU prendono in considerazione entrambi i contendenti. e nessuna di quelle a proposito del conflitto arabo-israeliano è vincolata all'art. 7 dello statuto dell'ONU, quello che, per mettetertela semplice, prevede il ricorso alla forza od alle sanzioni da parte dell'organizzazione.

Anonimo ha detto...

israele ruba le terre e l'acqua ai paesi vicini , sono dei ladri, devono restituire il maltolto

Anonimo ha detto...

brusco cambio di argomenti, noto......

Anonimo ha detto...

a volte mi viene il dubbio, che dietro a tante polemiche e richieste di pace si nasconda odio. come una pietanza molto buona alla bocca ma così ricca di sale nascosto da far ... male. Ecco ho l'impressione che ci sia in giro odio per israele per l'america e potrei dilungarmi ancora ma preferisco fermarmi qui e riflettere sperando che il bicchiere dell acqua mi faccia passare la sete... che il sale ha procurato. ^_^

riccardo gavioso ha detto...

non conosco l'odio verso un popolo, al massimo conosco il biasimo e il disprezzo nei confronti dei suoi governanti. S e così non fosse non avrei fatto molte cose, compreso scegliere il testo di un israeliano, di testi palestinesi ne avevo a bizzeffe. Ma mi spiegherò meglio in un post apposito...

in ogni caso apprezzo il tuo contribuire alla discussione

Anonimo ha detto...

rick ... "disprezzo x i governanti" equivale a odio e i governanti rappresentano il popolo, che lo si voglia o no, ci rappresentano. grazie anche a te

Anonimo ha detto...

la smania di potere conduce ad essere schiavi di sé stessi ;-)

riccardo gavioso ha detto...

grande saggezza in queste parole. Vivere nella paura è vivere in schiavitù!

Anonimo ha detto...

purtroppo molti non sanno e pensano che le persone arroganti e violente siano forti,mentre sono proprio quelle che vivono nella paura quotidiana

Anonimo ha detto...

Leggo. Non ho parole, l'essere umano ha poco di umano. Felice serata. Rino

riccardo gavioso ha detto...

grazie Rino! Un buona domenica a te :)

Anonimo ha detto...

L'essere umano è mortale.

In tutti i sensi!

riccardo gavioso ha detto...

e in molti si danno un gran daffare per renderlo ancor più mortale :(

Anonimo ha detto...

Caro Ric, le cavie non hanno un comportamento aggressivo verso di un popolo intero. Non hanno l'abilità tecnica di fabbricare o di riunisce razzi regolarmente importati dall'Iran per lanciarli ciecamente contro questo popolo .

I tuoi sentimenti sono facile a capire e sono manifestamente sempre apprezzati, ma tu non vedi che ciò che uno vuole che tu veda secondo lo scenario, ed a volte si ha l'impressione che tu non scriva che ciò che la maggioranza vuole leggere.

Ho visto questo scenario troppo spesso per essere ingannato. Credo anche che il mondo ne abbia davvero abbastanza.

Nessuno vuole vedere tali effetti, ma nessuno può tollerare più la causa. Forse sarà possibile di cancellare la causa, con, speriamo, sempre più cura. Questo per infine permettere due popolo di vivere in pace insieme, di stabilire accordi di terreno accettabili bilateralmente, e per dare i palestinesi finalmente il loro Stato e la loro opportunità. Una futura più positiva dove regnerà soprattutto la pace.

riccardo gavioso ha detto...

prova ad affamare le cavie, vedrai che aggressività! ;)

in ogni caso mi permetto di smentire la "captatio benevolentiae", ho ricevute l'accusa di essere antisemita e quella di essere un sionista mascherato (nel mio blog). Ma a questo dedicherò un post, visto che era ampiamente previsto.

una buona domenica

Anonimo ha detto...

Non credo che tu sia un sionista mascherato né un antisemita. E anche se tu avessi una inclinazione verso del 'populismo', non è neanche una qualità negativa. Diciamo che tu hai un cuore nobile e non vuoi che il bene per tutti. Non è mica male così.

Tutti animali possono essere aggressivi quando sono continuamente e sistematicamente tormentati, perfino gli israeliani.

Una buona domenica anche a te, e speriamo che le cose miglioreranno in modo che la pace sia sempre il vincitore.

Anonimo ha detto...

la ricerca costante della verità pone spesso uno specchio davanti a noi e a chi ci sfiora. Ma nn sempre questo è piacevole a tutti

Pellescura ha detto...

Esperimenti di cui si farebbe a meno se il cervello fuso (e non il piombo) fosse ancora integro

L'Occhio Narrante ha detto...

In questi accadimenti, e nelle discussioni che seguono, la cosa che svilisce secondo me l'intelligenza umana è il dover parare i propri discorsi dietro a chiarimenti e scuse che non hanno motivo di esistere.

Io sono fortemente convinto che ben oltre il 20% degli israeliani sia contrario ai bombardamenti e (forse-forse) anche alle condizioni in cui si trovano oggi i palestinesi, quindi non vedo perchè il puntare il dito nei confronti del Governo israeliano debba essere necessariamente considerato "antisemita": non la trovo coerente come risposta.
Cioè, se un cittadino turco afferma che l'Italia è un paese "fascista" non posso dargli torto e ci stà pure se vogliamo, dal momento che il Governo attuale non sarà certo "fascista" come nel Ventennio...al massimo può essere considerato "diversamente democratico", ma con tutto ciò io non mi sento di rispondere a mia volta con una etichetta e colpevolizzare l'attuale cittadinanza turca di "genocidio" nei confronti di un milione e mezzo di armeni. Che senso avrebbe?
Altrimenti qui non la finiamo più neanche a parole, figuriamoci con le armi.

Tutta questa menata che induce ad accusare di "antisemitismo" chiunque ponga anche un semplice interrogativo (qualcuno ben più preparato ed erudito del sottoscritto l'ha classificata come una tattica dialettica) serve solo ad aumentare la divisione in atto tra due culture e la loro progressiva involuzione, oltre che ad annebbiare le menti e svuotare i magazzini di armi ed arricchire chi nel conflitto vede una "plusvalenza" insperata vista la crisi di guerre nel mondo.

Intendiamoci: un morto israeliano è uguale ad un morto palestinese, per carità di Dio, e chi ha in cuore un briciolo di umanità non può usare scale di valori o quantità di fronte a simili tragedie.
Ma, nello specifico, stiamo assistendo, mi pare, a qualcosa che non giustifica assolutamente Peres e l'accanimento dell'esercito israeliano.

Oltretutto, la citazione del pacifista israeliano riportata da Riccardo è emblematica, ma di "dissidenti" ce ne sono sempre stati, e chissà quanti ce ne saranno ancora.

ciao
Salvatore

Joe ha detto...

Se capite l'inglese non perdetevi questo articolo di Gilad Atzmon:
http://www.palestinechronicle.com/view_article_details.php?id=14594

Dario (Italianoallestero.com) ha detto...

Bellissimo scritto, non lo avevo mai letto, grazie, veramente.
Blogger

riccardo gavioso ha detto...

@ pietro: il nome dell'operazione sembra derivi da una filastrocca per bambini. Ricordo le foto dei bambini israeliani che autografavano i missili destinati a quelli palestinesi...

riccardo gavioso ha detto...

@ haveadream: forse, tranne nel nostro paese, è normale che se l'azione del governo è discutibile questa crei la dissidenza. Ma forse il problema è un altro: la pace è il bene più prezioso, e come tale va pagato a caro prezzo, e chi s'illude di poterla imporre o esportare è destinato ad andare incontro a cocenti delusioni.

grazie per l'ottimo contributo

riccardo gavioso ha detto...

@ joe: grazie Joe per l'ottimo contributo. In effetti l'incapacità di comprendere le ragioni storiche del conflitto è anche alla base delle prese di posizione in occidente. Sembra che la storia sia iniziata da qualche settimana, il termine Nakba è pressochè sconosciuto, propaganda e disinformazione la fanno da padroni.
Del resto nelle nostre scuole si passano ore su Annibale, per poi avere la scusa di saltare i pezzi della Storia più scomodi e meno didascalici.

riccardo gavioso ha detto...

@ blogger: grazie a te, come sempre :)

riccardo gavioso ha detto...

@ blogger: grazie a te, come sempre :)

Anonimo ha detto...

Arrivo- per colpa mia, naturalmente, in estremo ritardo su questa discussione, ma voglio comunque ringraziarti per questo post.

In realtà la gente si schiera secondo le opininioni politiche e mentre chi è di destra, dopo aver giustificato chi ha realizzato o perfmesso l'Olocausto, adesso continua ad appoggiare - almeno ideologicamente - chi fa della violenza sugli inermi il proprio modus operandi. E non è un caso che lottino sempre contro i terroristi: Pinochet, Videla ma anche Sharon e tutti i criminali che hanno insanguinato il nostro presente e il nostro passato, escludendo soltanto Stalin perché -all'epoca - era politicamente impresentabile per loro, ma ora, chissà!

Il fatto è che chi ragiona prendendo a prestito i pensieri degli altri, ed è la grande maggioranza, finisce per mettere tutto in un calderone, dividendo equamente le colpe tra chi ha come armi fionde, cinture di esplosivo da indossare o, al limite, missili a corta gittata con uno dei più efficienti ed armati eserciti del mondo.

Se i palestinesi vivessero in condizioni compatibili con quelle in cui viviamo noi certamente si potrebbe ragionare anche in termini di provocazioni e risposte, ma quello aplestinese è un lento genocidio, ed è un servizio nei confronti dell'umanità parlarne ogni volta che è possibile.

Anonimo ha detto...

interessante punto di vista,
mhò ci penso

riccardo gavioso ha detto...

@ angelo: sono io a ringraziare te per lo spunto. La destra mi stupisce, è stata costretta a delle inversioni di rotta di trecentosessanta gradi pur di trovarsi sempre dalla parte dell'oppressore e non restare invischiata in quella degli oppressi. Temo che abbia un opinione migliore io di loro, di quella che hanno loro stessi...

riccardo gavioso ha detto...

@ adriana: poi facci sapere... :)

e grazie della visita

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