non andate a parlare di tonni a Gemonio


aggrappati alle reti circolari resistono qualche ora, stessa sorte dei tonni imprigionati tra le maglie.

I tonni si dibattono con poca convinzione, forse consci d’appartenere alla catena alimentare, e fissano uomini, donne e bambini ignari d’appartenere a una catena alimentare appena più sofisticata. Poi i tonni restano immobili, e gli uomini si lasciano scivolare verso il mare che subito li prende e offre loro sepoltura, come ha fatto con gli altri diecimila che hanno lasciato una terra senza trovarne un’altra… diecimila in dieci anni, forse molti di più.
Qualche corpo viene restituito dal mare, forse a memoria di quel che è successo e a monito di quel che succederà. Qualche corpo che verrà tumulato in un assolatissimo meriggio siciliano di fronte a tre dipendenti comunali, a un sindaco che viene a deporre un mazzo di fiori e a un imam che, finite le preghiere, spiega che gli altri non sono potuti venire… gli atri sono tutti a lavorare.

Ma a Gemonio non c’è il mare, e non c’è neppure traccia della compassione che è propria della gente del mare: di chi sa che il mare sfama, ma può anche mangiare uomini. Gemonio è stretta tra i laghi e chiusa nelle proprie convinzioni, ripiegata con cura tra i monti come banconote nei portafogli. E a Gemonio fanno finta di non conoscere la Storia, perché anche nella storia di Gemonio non è possibile che non sia rimasta traccia della più imponente migrazione dei tempi moderni, quella che ha avuto l’Italia come punto di partenza e non come punto d’arrivo. Di quei quasi ventiquattro milioni di italiani che, a partire dal 1870, hanno lasciato la loro terra, stravolta dai mutamenti agricoli e industriali, inaridita dagli esuberi di manodopera. Ventiquattro milioni, grosso modo la popolazione di quei tempi, come se l’intero paese, nel volgere di un secolo, avesse fatto le valigie e si fosse affidato alla sorte. Non solo meridionali come fingono di credere a Gemonio, ma veneti, friulani e piemontesi in testa, diretti verso paesi europei, Francia, Austria e Germania, poi oltreoceano, Brasile, Argentina e Stati Uniti.
Emigranti accolti da altre genti.
A volte con ostilità, spesso con indifferenza e calcolo, mai a braccia aperte, da terre assetate di braccia. Uomini come roditori nelle viscere della terra o appollaiati su travi a costruire tetti. Molti hanno vissuto, qualcuno ha pagato il prezzo più alto, qualcuno ha fatto fortuna. Nomi come Monogham e Marcinelle a ricordarli, nomi spariti per gettarsi alle spalle le origini, nomi difesi con orgoglio e ostinazione.
Nessuno ributtato a mare, nessuno bollato d’infamia.

Ma non andate a raccontarle certe cose a Gemonio. Con la scusa di dover andare a lavorare, non vi lascerebbero terminare il discorso, intendendo che solo chi come voi non ha da lavorare, ha il tempo di annoiare il prossimo con storie che non interessano a nessuno.

61 commenti:

Anonimo ha detto...

Non c'è da aggiungere nulla. Anzi, sì: :-(

Carlo

sandroiovine ha detto...

Accadesse solo a Gemonio, non sarebbe poi così grave, non credi?

Sandro

Anonimo ha detto...

Grande articolo, Riccardo, mi ha dato una stretta al cuore. Perché anch'io tutto sommato sono un'emigrante e provengo da quella provincia di Milano "ricca e produttiva" che però adesso non ha più nulla da offrire a nessuno.

Un eempio che viene da lontano: gli Irlandesi sono un popolo di emigranti, sessanta milioni ne emigrarono in tutto il mondo nei secoli, una cifra sconcertante se pensi che solo quattro milioni ne vivono attualmente sull'isoletta qui a nord-ovest del vecchio continente. E, come ho appena scritto anche sul blog di Audrey, memori di questa diaspora secolare, gli irlandesi non hanno aperto bocca ed hanno aperto la porta agli emigranti dei nuovi paesi europei e non solo. Il sindaco di Port Laois, una cittadina delle midlands, è Nigeriano. Non è solo immigrazione: è integrazione.

L'Italia non si rassegna all'inevitabile onda planetaria: l'occidente ha preso per secoli e secoli (soprattutto dall'Africa), è ora di dare il dovuto. L'Italia è troppo chiusa nei suoi regionalismi per ricordare il suo passato migratorio. L'Italia è troppo chiusa. Immobile.
E quoto Comicomix: non c'è altro da aggiungere se non un mare (mediterraneo) di tristezza.

riccardo gavioso ha detto...

@ comicomix: credo che pochissimi di noi possano chiamarsi fuori dalla storia dell'emigrazione e che nulla possa giustificare la mancanza di umanità. Quanti degli uomini che attraversano il mare sono spinti dalla voracità di multinazionali che hanno succhiato sangue e risorse ai loro territori... l'ingiustizia presenta sempre il conto, e lo presenta salato!

un saluto memore

riccardo gavioso ha detto...

@ sandro iovine: un'ottima osservazione. Giro per lavoro da quelle parti, e viaggiando a caffè, mi fermo spesso in qualche bar. Senza voler fare del razzismo al contrario, spesso avverti una sensazione di disagio, quasi che percepiscano una tua diversità e la ricambino con diffidenza. Poi, per carità, è ovvio che esisteranno anche delle persone meravigliose a Gemonio, e delle persone pessime che hanno il mio stesso CAP...

riccardo gavioso ha detto...

@ martina: le cifre che riporti sono davvero impressionanti.
Aprire la porta e tendere una mano, avere la capacità di integrare, conservare la memoria del proprio passato...

Dio lasci perdere la Regina, e abbia un occhio di riguardo per gli irlandesi :)

Anonimo ha detto...

non vi lascerebbero terminare il discorso, intendendo che solo chi come voi non ha da lavorare, ha il tempo di annoiare il prossimo con storie che non interessano a nessuno


Quanto è vero..

riccardo gavioso ha detto...

ho appena finito di leggere il tuo post, e come umanità non andiamo meglio che dalle mie parti :(

Anonimo ha detto...

Io spesso ne discuto con amici e familiari e le classiche risposte sono "cosa vuoi farci? Il mondo va così, è inutile che te la prendi e perdi tempo ad arrabbiarti". Capisco che io da sola non posso cambiare il mondo, non sono megalomane, ma se tutti ragionassero con "tutto ciò che non riguarda me è una perdita di tempo" dove andremo a finire? Boh. Tanti mi dicono che è l'età e crescendo imparerò a fregarmene. Io sinceramente spero di restare così.. sto male ogni volta che leggo di violenze e discriminazioni, per ogni minima cazzata.. allo stesso modo in cui so gioire anche per le piccole cose che troppi danno per scontato. Sarò un po' arrogante, ma mi piace essere così, soprattutto se l'alternativa è "prima io, poi tutti gli altri".

riccardo gavioso ha detto...

quando arriverai alla mia età, sarà peggio. Ti diranno: ancora a perder tempo con certe cose... credi ancora di poter cambiare qualcosa. Ti guarderanno come un bambino invecchiato male...

Anonimo ha detto...

Anche da noi in Sicilia se ne contano tante di Gemonio. Purtroppo.

riccardo gavioso ha detto...

l'Italia è un Arcipelago Gemonio, purtroppo. Ma mi sembra che nel complesso la Sicilia non abbia fatto mancare quel minimo di solidarietà umana che per chi non ha nulla, è già molto.

Anonimo ha detto...

Groppo alla gola...
Stamattina ero a Bergamo, città d'arte e cultura, ricca e civile.
Una signora giovanissima, sembrava eritrea, molto pulita, con bimbo/a di pochi mesi in carrozzina, aspettava l'autobus alla fermata; arriva l'autobus, apre le porte, fa salire tutti e quando tocca a lei (nessuno l'aiuta a sollevare la carrozzina) le chiude le porte in faccia rischiando di farla cadere e riparte!
Io e l'amico che era con me non abbiamo fatto in tempo a far niente; volevamo prendere la targa, scrivere...ma tanto é inutile, ti risponderebbero che faranno rapporto ecc. ecc.
Così abbiamo solo parlato con questa ragazza dolcissima, che capiva poco l'italiano, e le abbiamo detto che l'autista é un vero BASTARDO.
Che altro dire?
Anna

riccardo gavioso ha detto...

@ anna: credo che abbia fatto più bene tu a quella ragazza parlandole, che male l'idiota che le ha chiuso la porta in faccia.
Fin che qualcuno sarà in grado di reagire, il peggio non vincerà...

grazie della visita

Audrey ha detto...

Sai Rick, nel tuo bellissimo articolo hai parlato di catena alimentare.
Forse qualcuno si è dimenticato che in questa grande immutabile legge naturale, che da sempre domina il mondo, anche gli squali hanno chi sta dopo di loro nella catena alimentare.
E se li mangia.
Forse a Gemonio si dovrebbero ricordare di questa legge immutabile della natura.
Un saluto affettuoso,
Audrey

Bastian Cuntrari ha detto...

Mentre scorrevo le righe del tuo splendido post, mi si affacciavano alla mente immagini quasi archiviate tra i miei neuroni.
La prima è stata la memoria di ciò che ho visto a Ellis Island, punto d'arrivo di milioni di europei in America, a cavallo dei due secoli scorsi. In una grande teca di cristallo, proprio all'ingresso dell'ormai "Museo di Ellis Island", sono conservati i bagagli - vecchie valigie, ceste, bauli... - dimenticati o persi da qualche migrante, arrivato laggiù dopo aver estirpato le proprie radici di affetti e di consuetudini, senza conoscere la lingua e gli usi di quella terra. Un salto nell'oscurità, da far sanguinare il cuore.

L'altra immagine è una scena (muta) di un film che amo infinitamente: Amistad, la nave negriera che dall'Africa, con il proprio carico umano, faceva vela verso il nuovo mondo. E lo spezzone è quello di una giovane madre, con il proprio bimbo in braccio, che pur di non essere ridotta in schiavitù, scavalca il bordo del ponte e si getta nell'oceano.

L'ultima, è la foto in prima pagina de "Il Manifesto" di qualche giorno fa. Sull'immagine del mare, campeggiava il titolo "La Terra Promessa": per me, roba da Premio Pulitzer.

E adesso il tuo post, Riccardo: vedo e sento, ancora, acqua salata. Ma questa volta mi sta bruciando gli occhi. Grazie (e scusa la lunghezza della risposta, ma ne avevo bisogno...).

Anonimo ha detto...

Articolo scritto molto bene: bravo 110 e lode. I contenuti però sono solo un lungo bla bla bla che rispecchia il falso buonismo di molti appartenenti ad un certo colore politico. I continui riferimenti ai passati viaggi dei migranti italiani non sono altro che falsa retorica: tu che scrivi sai sicuramente che tutti i nuovi arrivati sul suolo americano (ma anche in altri luoghi) dovevano sottostare a rigorosi controlli, immagino tu sappia che il nuovo continente aveva una densità abitativa molto, ma proprio molto, bassa, in italia non si può certo affermare la stessa cosa. Per non parlare della disoccupazione che affligge (lo dicono molti politici) soprattutto i giovani. Voglio aggiungere un'ultima cosa: se tutta la gente che viene sui nostri patrii lidi rimanesse a casa sua per far crescere il benessere a casa sua, magari in Africa ed i Medio Oriente ci sarebbe una vita migliore. Ed anche qui. Già, dirai tu, ma là c'è la guerra, ci sono pericoli di ogni genere. Ebbene, se coloro che scappano non fossero degli emeriti vigliacchi, magari qualcosa funzionerebbe anche nelle loro contrade.

Joe ha detto...

bruna, la tua logica e' agghiacciante. Ti hanno rimosso il cuore alla nascita?

Anonimo ha detto...

x joe. No, ce l'ho un cuore, eccome! Ma sono anche molto realista e detesto l'ipocrisia. Non sono giovane, ho quasi 64 anni, ti assicuro che ho conosciuto molte persone malate di buoni sentimenti, ma con la pancia ben piena. Oppure persone che invocano la solidarietà, ma "falla tu che io non posso". Certo, ci sono cose "brutte" da dire, cose che vengono definite "egoistiche", ma la vita non è fatta di chimere, la vita è quella che mi fa dire: amo il genere umano, ma prima del genere umano amo i miei connazionali, ed è proprio perchè amo i miei connazionali che vorrei che fra 100 anni ce ne fossero ancora.

Joe ha detto...

@anonimo: se tu vivessi e lavorassi come me con gente che viene da tutto il mondo, sapresti riconoscere l'uguaglianza e l'umanita' del tuo prossimo. Il tuo modo di vedere le cose e le tue paure sono solo motivate dalla mancanza di contatto con altre culture: quello che, se mi ricordo bene, si chiama provincialismo.

riccardo gavioso ha detto...

@ audrey: proprio così, la catena alimentare per sua natura è circolare e c'è sempre qualcuno alle nostre spalle che non mostrerà un grammo di compassione in più di quanta ne abbiamo mostrata noi.

un grazie e un abbraccio, Riccardo

riccardo gavioso ha detto...

@ bastian cuntrari: anche il tuo bellissimo commento mi ha ricordato due cose. L'arrivo in America di "Viaggio al termine della notte" di Celine, un uomo che non riuscì ad essere grande come molte delle sue pagine, e uno splendido film, crudo come la storia che racconta. E mi ha dato modo di conoscere la foto del Manifesto.
E le tue ultime parole mi hanno toccato in profondità: grazie di cuore e un abbraccio.

riccardo gavioso ha detto...

@ bruna: io posso solo provare a urtare la sensibilità di qualcuno, fossi così bravo a toccare quella di tutti, potrei tranquillamente cambiare qualche legge vergognosa.
In America gli emigranti facevano la quarantena: diciotto mesi mi sembrano un tantino esagerati. La Svizzera la ricordava più piccola e senza praterie... ma andrò a controllare. E per far crescere il benessere a casa loro, forse prima dovremo restituirglielo... che dici? ;)

riccardo gavioso ha detto...

@ joe: forse Bruna ha confuso gli immigrati con i cannibali. Errore non da poco, ma come sai qui la propaganda è bravissima ;)

Anonimo ha detto...

L'inaridimento della memoria e l'incapacità di rapportarsi con il mondo ha fatto di questo paese una landa di buzzurri da operetta, ridicoli pagliacci che non avevano il coraggio di parlare perchè non avevano idee, ma ora vengono abilitati a tirar giudizi da uno stato di furbastri in malafede. Ho visto il tempo della rinascita di questa Italia che si è risollevata, attraverso la buona volontà e la solidarietà, dal tracollo della Guerra quella con la G maiuscola, oggi vedo anche i tempi dell'egoismo e dell'ottusità, dell'incapacità, della mediocrità e della paura, i tempi dei poveri di spirito. Dov'è finito il paese di naviganti, di santi e di eroi? Ma sopratutto è mai esistito?

Graffia caro Rick prima o poi uscirà sangue e sarà rosso uguale al sangue dei rifiutati.

Ross

riccardo gavioso ha detto...

come commentare, se non quotando la tua ultima bellissima frase...

grazie Ross

Anonimo ha detto...

Forse bisognerebbe sentirsi tutti piu' cittadini del mondo( nessuno stato e' la mia patria, tutto il mondo e' il mio mondo).Bisognerebbe perdere questa identita' assoluta di patria,forse allora avremmo piu' umanita', piu' tolleranza, ogni essere umano sarebbe veramente nostro fratello. Bel post Rick.

riccardo gavioso ha detto...

sicuramente questa è la chiave: comprendere che il pezzo di terra su cui poggiamo i piedi ci è stato imprestato e dovremo restituirlo... sarà lui a riprendersi noi, e non viceversa. Accantoniamo un po' di retorica, e abituiamo i nostri figli a pensare un po' più in grande, onde evitare che ci vengano a chiedere perchè abbiamo voluto fare l'Europa e continuiamo a mal tollerare quelli del paese vicino.

grazie Annuska

Anonimo ha detto...

Quando leggo di queste storie , mi ricordo di mio padre. Era andato a lavorare in svizzera, per un periodo. Quando gli chiedevi come andava, la sua voce si strozzava, prima di risponderti. Poi diceva che andava bene, che era un buon lavoro. ma quel singulto prima di rispondere era come un comizio. "chi non ha memoria è destinato a fare gli stessi errori"

riccardo gavioso ha detto...

" ...la Storia entra nelle nostre stanze..." scriveva qualcuno " dà torto e dà ragione ", credo che rinnegare la nostra storia significhi soprattutto non saper apprezzare le grandi sofferenze dei nostri padri e dei nostri nonni. Loro ci inviterebbero a tendere la mano che probabilmente non hanno trovato loro...

grazie di cuore per la tua toccante testimonianza

Franca ha detto...

Per me resta incomprensibile che un popolo che ha conosciuto il dolore di dover lasciare la propria terra non compatisca chi oggi soffre per quello stesso dolore...

Anonimo ha detto...

x gravioso.
Il problema dei tuoi compagni di viaggio (politico) è che avete la presunzione di avere la verità in tasca. E qualche volta riuscite perfino a predominare (solo il 3% scarso di voti: bolscevichi docent) ed a reggere le sorti di un paese.

Joe ha detto...

rossaura l'ha detto molto bene. Nella terra del vorace caimano e dei miopi leghisti la crudelta' e l'egoismo sono diventati un modus operandi.

Anonimo ha detto...

ancora per l'autore del pezzo e per i suoi amici. Voi, buoni e bravi mondialisti (qualche volta, però, no global) sapete cos'è la democrazia? Se lo sapeste vi dovreste anche render conto che uno dei motivi per cui le ultime elezioni sono state vinte dal centro destra è proprio l'insicurezza, diventata ormai insofferenza, verso tutti coloro che invadono (sì, invadono) la nostra terra. Voi che amate tanto far riferimento al passato da migranti di alcuni nostri compatrioti, perchè non pensate a tutti i martiri che sono morti per impedire agli invasori di occupare l'italia? L'unica differenza tra le due invasioni è che la prima era dichiarata, questa è subdola, ma efficacissima. Ah, dimenticavo, sinceramente non mi sento colpevole per gli eventuali errori commessi dai miei predecessori. Altrimenti potremmo ritornare all'epoca degli egizi, dei greci, ecc. ecc.

Joe ha detto...

Riccardo, mio nonno dovette lasciare moglie e figli in Piemonte per emigrare negli USA. Era la fine del 1800 e a causa della terribile crisi economica di quegli anni fu costretto ad emigrare lasciando a casa moglie e figli. Si imbarco' a Le Havre sulla nave a vapore La Bretagne per Ellis Island e poi prosegui' per ferrovia verso il Nevada. Aveva poca educazione e nessuna idea di dove andasse a finire. Lavoro' duramente come minatore e poi torno' stanco e malato dopo dieci anni insiema ai pochi risparmi che svanirono con la svalutazione dell'ultima guerra. Sono stato recentemente in Nevada e ho visto questo Stato del West che e'di uno squallore impressionante (si tratta praticamente di un deserto). Mio nonno dovette lasciare le bellissime colline del Monferrato per finire in quell'inferno senza alberi. Ricordava pure lui molta discriminazione e non parlava volentieri di quegli anni difficili. Sono pure io emigrato da quarant'anni (per me pero' fu una scelta) ed alcuni crudeli commenti sul tuo articolo mi feriscono profondamente.

Joe ha detto...

bruna, la democrazia e' un sistema politico in cui gli elettori scelgono liberamente i loro rappresentanti. L'Italia non e' una democrazia.

Anonimo ha detto...

x Joe. Ah no???? Non è una democrazia???? Se avesse vinto la sinistra (e quando aveva vinto la sinistra) invece sì, sarebbe stata un paese libero? Se la matematica non è un'opinione, e se la costituzione non è carta straccia, il paese italico viene governato dal partito (o dai partiti) che ha avuto la maggioranza. 53 (circa) su 100 non è la maggioranza? Vedi, questa è la riprova di quanto ho affermato qualche mail più sopra.

Joe ha detto...

bruna, Hellooooooo!!! Mi puoi dire se tu sei rappresentata in Parlamento dall'uomo politico che avevi scelto o ti trovi rappresentata da un gruppo di apparatchick scelti dai Partiti? La differenza e' fondamentale in un paese democratico.

Anonimo ha detto...

x Joe. Good night,
se devo dirti la verità: sì! Mi sento rappresentata dalla persona che ho votato.

Joe ha detto...

bruna, tu pensi di aver votato, ma in effetti non hai potuto votare per chi ora pensa di rappresentarti. Te lo hanno scelto loro. .
Buona notte e sogni d'oro.....

Anonimo ha detto...

Bruna, grazie, so cos'è la democrazia, Ho la fortuna di vivere in un paese che ha forse il sistema elettorale più democratico d'Europa (fatti pure un Google Irlanda + sistema elettorale). Un paese in cui la personcina che hai eletto non sopravviverebbe dieci minuti fuori da un carcere, lasciamo stare al potere.
Buona notte anche a te. E continua a sognare.

Anonimo ha detto...

Stupendo questo articolo e veramente belli anche molti commenti. Leggervi tutti mi fa sentire meno solo e isolato nel mio modo di vedere il mondo, mi da' fiducia e speranza. Anzi, mi da' la certezza di un futuro migliore.

Un solo consiglio spassionato per Bruna. Da come parli e' evidente che hai vissuto 64 anni ad osservare il mondo intorno a te. Quelli che ti rimangono, e ti auguro con tutto il cuore che siano tanti, prova ad impiegarli a guardarti dentro. Oltre a trovarvi un mondo tutto nuovo scoprirai che in fondo al mare sprofonda ogni giorno anche una piccola parte di te.

Joe ha detto...

martina, nice piece of work this far right lady! She seems to have all the right answers ;-)

Anonimo ha detto...

x Joe e x martina. Capito male! Non sono di estrema destra e nemmeno ho votato la persona colpevole di tutti i mali del mondo. Pensate, un po' anni fa un bastardo ha avvelenato il mio cane. Sapete chi è stato? Ma sì. Proprio lui, l'eterno colpevole!Al di là delle battute piu' o meno cretine, ho davvero votato chi volevo io. Non credo di avere tutte le risposte. Figuriamoci! Solo la sinistra le ha! Mi sono solo ricreduta sulle mie fantasie giovanili (all'epoca avrei voluto sposare un indeterminato uomo di colore: ascoltavo e seguivo don Gius), piu' tardi ho capito che la realtà è ben lontana dalle utopie. Tutto qui.

Anonimo ha detto...

x aquilablu. Sinceramente preferisco che in mare sprofondi una piccola parte di me, piuttosto che pensare che probabilmente fra dieci o quindici anni una delle mie quattro nipotine potrebbe indossare il chador, mutilazioni comprese, oppure che il mio unico nipotino possa essere obbligato a farsi saltare in aria (vedi medio oriente)

Anonimo ha detto...

A Gemonio regna l'egemonia della superiorità etnica?

isline ha detto...

Non bisgona guardare la storia, basta guardare il presente. La nostra emigrazione non è finita, certo è cambiata, ma la difficoltà a lasciare tutto per una speranza di un futuro migliore è decisamente la stessa.

Crocco1830 ha detto...

Forse abbiamo vergogna di ricordare quello che come popolo siamo stati? Forse ci vergognamo e vogliamo cancellare dalla memoria la lettura di frasi del tipo: "vietato l'ingresso ai cani e agli italiani"?
Forse ci vergognamo di essere stato un popolo povero e dalla povertà costretti a fuggire. Forse oggi la vista di tanta povertà che si infrange sugli scogli delle nostre coste, ci ricorda quello che siamo stati.
Forse allora ancora una volta, il discrimine per l'accoglienza è il titolo dato dal censo: se sei ricco sei una persona; se sei povero sei povero e basta.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Quanta amarezza. Quoto Comicomix: :-(

Anonimo ha detto...

x cocco1830. Non abbiamo vergogna di quello che siamo stati! Assolutamente no. Quando scrivevano "vietato ai cani ed agli italiani" avevano ragione. Forse dimenticate che, oltre che naviganti e suonatori, siamo stati anche esportatori di cosche mafiose. Ribadisco il concetto: se il mio bisnonno ha tentato (invano) la fortuna in America, non devo sentirmi in colpa per il suo viaggio (inutile). Se lo facessi, potrei andare in cerca di quello che di buono fecero i miei avi e pretenderne una ricompensa. La legge del contrappasso va benissimo nella Divina Commedia, nella vita di noi comuni mortali le cose funzionano in modo ben diverso. Voi probabilmente siete poco più che adolescenti e non avete ancora ben chiaro come "gira il fumo". Dove c'è qualcuno disposto a dare, siatene sicuri, chiederà molto di più chi non ha bisogno. Il vero "bisognoso" solitamente ha una cosa che i profittatori e i parassiti non hanno: la dignità.

Joe ha detto...

bruna, anche se dici di non avere votato per lui (?), ti identifichi con la sua dittatura.
Adolescenti? I wish.....

Anonimo ha detto...

x joe. Giuro. Non ho votato per lui e, se devo dirla tutta non mi è nemmeno simpatico. Ovviamente la simpatia non dovrebbe essere la virtù principale di un politico.

riccardo gavioso ha detto...

@ franca: anch'io fatico a comprenderlo, ma è un meccanismo psicologico. Chi è più intollerante verso il fumo, dell'ex-fumatore...

riccardo gavioso ha detto...

@ bruna: in fatto di aver vinto le elezioni non vi da il diritto di far carta straccia della Costituzione e di gettare al vento centomila processi per salvare dai "remi" il vostro premier. Certo ti sentirai molto più sicura ora che centomila pedofili, stupratori, ladri, etc. saranno messi in libertà dalla prescrizione innescata dalla sospensione dei processi. E' proprio vero, in questo paese più le spari grosse, più trovi gente disposta a bersele.

riccardo gavioso ha detto...

@ joe: comprendo l'amarezza che certi commenti possono provocare a chi certe cose le ha provate o le ha viste coi propri occhi. Quando scrivo certi post, arrivano certi commenti, e non so se mi inquietano più quelli educati, come in questo caso, o quelli aggressivi o di minaccia.
Resta il fatto, che anche se non lo ammetteranno mai, il graffio è arrivato a segno, e la loro immagine riflessa nello specchio non gli è piaciuta.

riccardo gavioso ha detto...

@ aquilablu: ricordo un vecchio film di Moretti, in cui diceva: " Ho sempre sospettato che avrei finito per far parte di una minoranza... ".
Magari saremo pochi, ma sempre più di quanto immaginiamo, e, a questo punto, non ci resta che sederci dalla parte del torto in attesa che la Storia si decida a darci ragione ;)

grazie di cuore per le bellissime parole, e una buona serata

riccardo gavioso ha detto...

@ flo: incontrastata! ;)

riccardo gavioso ha detto...

@ isline: vero, non bisogna andare troppo lontano, ma per qualcuno anche quei quattro passi durano troppa fatica (come direbbe qualche mio amico toscano)

riccardo gavioso ha detto...

@ crocco: perfetto, hai dato le risposte a molte domande che sono emerse nei vari commenti, e lo hai fatti con grande intelligenza.

Anonimo ha detto...

Bruna, non ti sei accorta che nella scala dei colori non esistono solo il bianco e il nero ma ci sono tanti altri colori che se mischiati bene danno ottimi risultati?

Anonimo ha detto...

x riccardo: oh caspiterina!!! Non ci avevo pensato!!! Un sacco di stupratori, ladri e delinquenti vari (in attesa di sentenza) saranno liberi. Porca l'oca! Beh.. chiedo venia, forse sarà l'età... Però mi pare di ricordare una cosa piccola piccola: solo un partito - il mio - non votò per quell'iniquo indulto che liberò migliaia di stupratori, assassini, ladri e rapinatori. Sai, mi viene un dubbio, forse la gente come te, buonista e di larghe idee, ha qualcosa da farsi perdonare, ergo deve dimostrarsi, appunto, buona e di larghe idee. Non ti piacciono i politically correct? Eccoti servito.

Creative Commons License Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

disclaimer

questo sito viene aggiornato alla sanfasò, quindi senza alcuna periodicità, e non rappresenta una testata giornalistica, nè ci terrebbe a rappresentarla. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
Dei commenti postati risponderanno i loro autori, davanti a Dio sicuramente, davanti agli uomini se non hanno un buon avvocato. In ogni caso, non il sottoscritto.
Le immagini presenti sulla Penna che graffia sono state in larga parte prese da Internet e valutate di pubblico dominio. Se gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarmelo e provvederò prontamente alla loro rimozione... quella degli autori, ovviamente!