ricordo qualche mese orsono, tutti i nostri bei blog trasudavano arancione e solidarietà nei confronti della Birmania. L’arancione si è inaridito e la solidarietà si è stinta… o forse, il contrario. E come avrebbe potuto essere diversamente: in totale assenza d’informazioni anche il tamtam mediatico è destinato a spegnersi, e come ampiamente preventivato da queste colonne, purtroppo non ci resta che fare i complimenti alla giunta militare birmana e, per chi se lo può permettere, ricominciare a comprare rubini senza chiedersi perché il rosso sembri più sangue del solito.
Ora i riflettori sono puntati in alto, sugli oltre tremila metri di Lhasa.
Ricordo bene quando Saddam decise d’annettersi il Kuwait, e dovette fare armi e bagagli nel giro di qualche giorno, travolto dallo sdegno della comunità internazionale ancor prima che dalla forza di “Desert Storm”; non posso ricordare quando fu la Cina a spostare i carrarmatini del Risiko e mangiarsi il Tibet, ma ho sotto gli occhi come da quasi sessant’anni se lo stia digerendo con una pervicace opera di sinesizzazione, in attesa che la stessa comunità internazionale gli offra un limoncello per concludere l’opera.
Credo che nessuno possa pensare che dopo la rivolta del ’89, proprio in questi giorni i tibetani abbiano tentato una mossa disperata prima di essere cancellati dagli atlanti. Confidano nel fatto che la Cina, nell’anno delle Olimpiadi, non possa permettersi il lusso di una sanguinosa repressione, avendo la comunità internazionale tra le mani quel prezioso gioiello costato fiumi di tempo e denaro.
Niente di più sbagliato: se i poveri tibetani ritengono di avere tra le mani un ostaggio, sia pur per interposta persona, compiono un pericolosissimo errore e mi sento in dovere di avvisarli. Nessuno s’azzarderà a minacciare i cinesi di rompergli il giocattolo, nemmeno pensando alle tonnellate di quelli tarocchi che riversano ogni giorno dalle nostre parti. Gli interessi economici rendono noi e loro ostaggi dei cinesi, non viceversa. Ma noi, come abbiamo fatto coi birmani, li illudiamo, mandiamo segnali di una solidarietà di facciata, e i tibetani potrebbero non comprendere che la qualità dell’appoggio internazionale è anche più scarsa di quella di un tanto odiato manufatto cinese, e potrebbero pagare un carissimo prezzo a questa chimera.
Espresso il mio scetticismo, spero di essere smentito dai fatti.
Il boicottaggio delle Olimpiadi, è una scelta dolorosa, ma, a mio avviso, corretta, e visto il significato che universalmente si attribuisce ai giochi stessi, un imperativo morale. Gli stessi cinesi furono tra coloro che boicottarono le olimpiadi di Mosca, e che complicarono lo svolgimento di quelle di Montreal opponendosi alla partecipazione di Taiwan, e l’ostracismo sportivo fu una delle cause dell’isolamento del Sudafrica che pose fine al regime di apartheid.
Quindi se boicottaggio deve essere, sia una decisione presa a livello internazionale che coinvolga un numero a tal punto significativo di paesi da compromettere del tutto lo svolgimento dei giochi olimpici. Se il mondo deve rinunciare alle Olimpiadi, sull’altro piatto della bilancia dovrà esserci la partecipazione alle prossime di una delegazione nazionale tibetana.
Ora i riflettori sono puntati in alto, sugli oltre tremila metri di Lhasa.
Ricordo bene quando Saddam decise d’annettersi il Kuwait, e dovette fare armi e bagagli nel giro di qualche giorno, travolto dallo sdegno della comunità internazionale ancor prima che dalla forza di “Desert Storm”; non posso ricordare quando fu la Cina a spostare i carrarmatini del Risiko e mangiarsi il Tibet, ma ho sotto gli occhi come da quasi sessant’anni se lo stia digerendo con una pervicace opera di sinesizzazione, in attesa che la stessa comunità internazionale gli offra un limoncello per concludere l’opera.
Credo che nessuno possa pensare che dopo la rivolta del ’89, proprio in questi giorni i tibetani abbiano tentato una mossa disperata prima di essere cancellati dagli atlanti. Confidano nel fatto che la Cina, nell’anno delle Olimpiadi, non possa permettersi il lusso di una sanguinosa repressione, avendo la comunità internazionale tra le mani quel prezioso gioiello costato fiumi di tempo e denaro.
Niente di più sbagliato: se i poveri tibetani ritengono di avere tra le mani un ostaggio, sia pur per interposta persona, compiono un pericolosissimo errore e mi sento in dovere di avvisarli. Nessuno s’azzarderà a minacciare i cinesi di rompergli il giocattolo, nemmeno pensando alle tonnellate di quelli tarocchi che riversano ogni giorno dalle nostre parti. Gli interessi economici rendono noi e loro ostaggi dei cinesi, non viceversa. Ma noi, come abbiamo fatto coi birmani, li illudiamo, mandiamo segnali di una solidarietà di facciata, e i tibetani potrebbero non comprendere che la qualità dell’appoggio internazionale è anche più scarsa di quella di un tanto odiato manufatto cinese, e potrebbero pagare un carissimo prezzo a questa chimera.
Espresso il mio scetticismo, spero di essere smentito dai fatti.
Il boicottaggio delle Olimpiadi, è una scelta dolorosa, ma, a mio avviso, corretta, e visto il significato che universalmente si attribuisce ai giochi stessi, un imperativo morale. Gli stessi cinesi furono tra coloro che boicottarono le olimpiadi di Mosca, e che complicarono lo svolgimento di quelle di Montreal opponendosi alla partecipazione di Taiwan, e l’ostracismo sportivo fu una delle cause dell’isolamento del Sudafrica che pose fine al regime di apartheid.
Quindi se boicottaggio deve essere, sia una decisione presa a livello internazionale che coinvolga un numero a tal punto significativo di paesi da compromettere del tutto lo svolgimento dei giochi olimpici. Se il mondo deve rinunciare alle Olimpiadi, sull’altro piatto della bilancia dovrà esserci la partecipazione alle prossime di una delegazione nazionale tibetana.
i blog che vogliono aderire al boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino possono ricopiare il logo che trovano nella colonna a destra. Provvederò a tenerne un elenco aggiornato e a inserire gli articoli che riguardano l’iniziativa.
- semplicemente lisa
- 1 manifesto
- polvere di GG
- di nuovo il mio spazio libero
- ManuBlog
- zefirina
- l'agorà
- diario di bordo
- sacro profano
- macfeller
- r.a.r.i.
- riciard's
- abagnomaria
- rubicondo
- freedom libertà di parola
- franco rotondi
- lineagoticafight
segnalo anche questa importante proposta: Turn Off Pechino 2008
- semplicemente lisa
- 1 manifesto
- polvere di GG
- di nuovo il mio spazio libero
- ManuBlog
- zefirina
- l'agorà
- diario di bordo
- sacro profano
- macfeller
- r.a.r.i.
- riciard's
- abagnomaria
- rubicondo
- freedom libertà di parola
- franco rotondi
- lineagoticafight
segnalo anche questa importante proposta: Turn Off Pechino 2008
82 commenti:
Non che io sia contraria in senso assoluto all’idea del boicottaggio, sul quale peraltro anche il Dalai Lama si è espresso negativamente, ma mi piacerebbe che questa misura allora fosse usata sempre e non solo in determinate occasioni.
Intanto si potrebbe mettere in piedi un boicottaggio di natura economica e non comprare più prodotti cinesi
bisognerebbe cominciare a boicottare tutto ciò che è cinese, a partire dai prodotti
@ franca: sicuramente un boicottaggio dei prodotti cinesi sarebbe auspicabile e più incisivo, quello olimpico ha però un enorme valore simbolico. Il bello è che siamo qui a parlare di cosa fare e di come meglio fare, quando, come ho scritto, temo si finirà per far niente :(
@ lisa72: grazie Lisa per la preziosa segnalazione: l'aggiungo in fondo al post.
un abbraccio e una buona settimana anche a te
@ nicola: vedo che giustamente concordi con Franca.
Tra l'altro il tuo commento mi offre lo spunto per ricordare come un boicottaggio possa essere portato avanti da ognuno di noi, anche se chi ci dovrebbe rappresentare ficca la testa sotto la sabbia...
Ben fatto rick ..io ci sono !!
Ciao, come hai scritto, la Cina non ha esitato a boicottare o rendere difficoltosi giochi in paesi a lei sgraditi. Perchè quindi alla fine nessuno boicotterà queste? Perchè gli interessi sono economici e ben più grandi di "qualche" diritto umano violato. La verità è triste ma è l'economia e la divinità denaro che guidano il mondo, anche se le bocche occidentali si riempono di buoni propositi umani.
@ 1manifesto: ti ringrazio molto: entro sera inserisco tutti i nominativi
@ gelo: perfetto: altro che ideali, bandiere e confini... solo vil pecunia... in questo caso molto "vil"
ciao e grazie
La Cina ha tra l'altro nelle sua mani una parte non minuscola del debito pubblico americano..
L'arma migliore contro il boicottaggio, temo.
Un caro saluto.
C.
Aderisco, perdìo!
caro riccardo,se vai a leggere il mio ultimo post,e nn solo quello,capirai che sono perfettamente d'accordo con te.porrò subito il banner sul mio blog,considerami dei "tuoi".ma soprattutto,dei "loro",dei tibetani.
RICCARDO,PER APPORRE IL LOGO HO BISOGNO DEL CODICE HTML DEL LOGO CHE ESPONI,SENNO' RIMANE SOLO COME IMMAGINE FISSA!CE L'HAI?ALTRIMENTI,LO METTO COME FOTO,FA LO STESSO!
Appoggio e strappoggio! Ho già il logo della campagna "Turn Off Pechino 2008"; Spegniamo Pechino, salviamo la libertà!!!!
mi ricordo un libro che lessi tanto tempo fa cigni selvatici nel quale si raccontavano le storie di tre donne, l'autrice, la mamma e la nonna passate da una vita borghese alla rieducazione sotto il comunismo, la descrizione delle loro vite dà da pensare.
Mi ricordo ancora il masssacro di piazza Tian'anmen, la repressione violenta che portarono avanti allora, ho ancora negli occhi le immagini dei monaci birmani come può non toccarmi quanto sta succedendo in Tibet???
e allora boicotteremo anche la cina, nel nostro piccolo
Invito tutti coloro che si stanno appassionando a questo argomento a leggere la mia opinione sul mio blog http://nuovagiovaneitalia.blogspot.com
Spero di vedervi in tanti, perchè questa questione merita tutto il nostro interesse.
la Primula Rossa
Intanto mettiamoci noi di impegno: promettiamoci che se le OLimpiadi si faranno nessuno le guarderà.
Boicottiamo gli ascolti delle Olimpiadi.
@ comicomix: la Cina indubbiamente ha come caratteristica quella di essere bene armata, e sicuramente si sente forte per com'è finita la storia di Taiwan a Montreal. Il tuo scetticismo è anche il mio, come avrai potuto leggere, ma ritengo comunque significativo prendere una posizione, anche se non siamo niente, o come blogger poco più di niente, ma comunque una parte di opinione pubblica con quel che ne consegue.
un caro saluto a te
@ gg: grazie!!!
@ rudyguevara: vado subito a leggere. Intanto ho inserito il codice da incollare subito sotto l'immagine.
grazie di cuore
@ manu: grazie Manu.
Concordo: "Spegniamo Pechino, accendiamo la libertà!"
gran bella rosa, e grazie della visita
@ zefirina: lo so che è triste, ormai viaggiamo ad un boicottaggio a settimana... nemmeno ai tempi del "luddismo".
Hai notato come la violenza si accanisce con più ferocia proprio contro i non violenti...
ci si asoetterebbe un impegno maggiore e diretto di tutte quelle nazione che si fanno portatrici di democrazia a senso unico. Nonché dei tanti personaggi che amano riempirsi la bocca della parola libertà, ma poi nei fatti... Quello che possiamo fare noi cittadini, persone fuori dal potere è mettere in campo il nostro di "potere": boicottare i prodotti cinesi
@ nuova giovane italia: credo che le nostre posizione politiche abbiano delle differenze significative, e proprio per questo, trovarci uniti in questa battaglia di libertà e civiltà, è prova dell'importanza della stessa
aggiungerò il tuo blog al mio blogroll, per la sua qualità, e nonostante le diversità che ci sono col mio
@ daniele: giusto! Facciamo quello che possiamo personalmente, e continuiamo a far pressione per obbligare chi preferirebbe nascondersi, a uscire fuori dal dito.
@ anonimo: come singoli possiamo fare qualcosa, e come cittadini possiamo provare a fare qualcosa d'importante.
grazie della visita
Comunque ho deciso di non guardare neanche una gara quest'anno.
@ lupo sordo: se continuo a boicottare qualcosa ogni settimana, finalmente li rimarrà un po' di tempo per scrivere qualcosa di più lungo di una ventina di righe :)
Nemmeno il Dalai Lama vuole il boicottaggio delle Olimpiadi. E' costretto a dire 'che il popolo cinese le merita', perchè i cinesi li conosce, e sa di cosa sono capaci. Oggi Rampini ha scritto 'il regime cinese corre un rischio calcolato. Il presidente Hu Jintao e il suo gruppo dirigente sono convinti che nelle relazioni con il resto del mondo pagheranno un prezzo modesto per l'orrore di questi giorni. È probabile che abbiano ragione'. Quando si tratta di fare contabilità dell'orrore, Tienanmen lo ha insegnato, i cinesi non sono secondi a nessuno. Anch’io ero a Tiananmen ma davanti a un televisore, in Italia, e non mi perdevo un servizio, il commento di un opinionista, l’ennesima ricostruzione dei fatti. L’euforia che quella piazza irradiava nel mondo era densa e pastosa e sulle facce degli studenti leggevi la certezza granitica di essere a un passo da una svolta epocale. Ma non ci fu nessuna svolta. Solo sangue. Tanto sangue. Ilaria Maria Sala in quei giorni era a Pechino. Scrisse: 'Le urla, gli spari, il canto incongruo dell’Internazionale, le bestemmie contro i soldati. Vidi delle persone sanguinanti spinte su dei carretti in corsa, verso gli ospedali, e vidi un soldato carbonizzato impiccato a un ponte. Vidi biciclette schiacciate e brandelli di vestiti, rossi di sangue. All’alba, arrivammo davanti al Museo militare. I cancelli erano chiusi, e all’interno si trovavano decine di soldati a gambe larghe, col fucile in mano. La folla, pazza come noi, si spingeva verso l’inferriata, e urlava di nuovo " Cosa avete fatto? Avete ucciso gli studenti! L’esercito del Popolo ha ucciso il popolo". Una signora urlante con delle scarpine da neonato insanguinate in mano le gettò dentro, oltre il cancello, dicendo " Guardate chi avete ammazzato" con un gemito inascoltabile…
Alle 17 scade l'ultimatum. Spero di poter discutere ancora con te se boicottare o meno le Olimpiadi.
ti ringrazio per la bellissima testimonianza su Tienanmen. Come ho scritto non credo ci sarà un bagno di sangue, credo che l'evoluzione sarà simile a quella della rivolta birmana: massimo risultato con minimo spargimento di sangue... anche se minimo non sempre significa poco... e il sangue versato non è mai poco.
da inorridire le frasi di Velasco sulla gazzetta : "Non sarebbe giusto per gli atleti sospendere le olimpiadi.." Poverini gli atleti, fosse per lui correrebbero pure sui cadaveri dei tibetani a questo punto..
poteva inventarsi qualcosa mi un po' meno scontato: dove non c'è giustizia pare fuori luogo parlare del giusto...
Io non ho un blog, ma aderisco senz'altro con il pensiero. Lo so non è molto.
Intanto, però, ti ringrazio per questo post.
grazie a te per l'adesione... se può andar bene, linko la pagina dei tuoi post su oknotizie
io aderisco. Non so se posso farlo col mio blog di blogosfere, mi informo, ma col pensiero aderisco assolutissimamente.
ti ringrazio molto, e credo sia giusto stare di fianco a un popolo che ha pagato un prezzo altissimo alla sua tolleranza e alla sua non-violenza... forse il prezzo più alto...
Le Olimpiadi erano occasione di pace ai tempi antichi. Tutte le ostilità si fermavano per onorare i giochi. Invece di boicottare, si dovrebbe recuperare questo spirito.
le Olimpiadi sono il simbolo di lealtà e fratellanza tra i popoli... non credi che se l'arroganza del padrone di casa mostra al mondo il suo amore per i soprusi, il tutto non si trasformi nella celebrazione mondiale dell'ipocrisia...
aderisco volentieri, brava la penna che graffia, questo è il momento di tirar fuori gli artigli
ti ringrazio, e facciamo così: la tigre cinese ha di nuovo tirato fuori i suoi artigli, vediamo di dargli una bella limatina ;)
anche io aderisco rick
ti ringrazio, e sono convinto che ci stiamo giocando molto su questa questione...
Queste iniziative lasciano il tempo che trovano.
Che vuol dire boicottiamo le olimpiadi? bisognerebbe non inviare una rappresentanza italiana ai giochi. Oppure inviarceli per inscenare una protesta clamorosa.
Oppure vuol dire boicottiamo i giochi, non guardiamoli in tivvù (che tanto ci saranno a notte fonda)?
Oppure vuol dire non compriamo i prodotti degli sponsor?
Forse sono semplicemente troppo cinico per queste iniziative. O troppo realista.
Tante campangne "tutti in rosso" per la birmania. Interi post "cloni" l'uno dell'altro in quei giorni. Sono settimane che aspetto di vedere qualche notizia sulla birmania qui su OKNotizie. NIENTE o quasi. Significa che è tutto a posto? Non credo.
n linea teorica io capisco cosa dici e sono d'accordo con te. Però non riesco a non reagire unendomi al boicottaggio, che da parte mia è evitare le olimpiadi e ciò che ne concerne. Lo so che serve a poco o nulla, ma non farlo, per me, sarebbe anche peggio. Non so se sono stata comprensibile..
rispondo alla domanda di Splendori, ma faccio due premesse. L'inizio dell'articolo richiama la Birmania, stigmatizza il silenzio e spiega la difficoltà a spezzarlo. A questo va aggiunto un articolo fortemente controcorrente che ipotizzava questa triste fine della questione quando il web impazziva d'ottimismo e l'arancione impazzava. Puoi trovare due articoli che propongono il boicottaggio dei marchi che citi e di altri, e una spiegazione dei motivi che la suggerivano parecchio tempo fa. Giusto però dire a quale boicottaggio mi riferisco: auspico, come peraltro scritto, che il nostro paese si accordi con gli altri paesi europei e ritiri la propria delegazione e i propri atleti dai prossimi giochi olimpici. Quindi non un boicottaggio personale - che comunque può andare benissimo, ma come giustamente sottolinei ha portata del tutto limitata - ma un boicottaggio come quelli che nelle occasioni ricordate sono derivati dalla rinuncia delle nazioni a prender parte ai giochi. E riguardo alla pericolosità dei tentennamenti, credo che questo fosse il refe che teneva assieme tutto l'articolo.
attendo sereno il boicottaggio di Splendori :)
Oltre alle Olimpiadi, sarebbe il caso di boicottare anche le merci made in China! Ognuno nel suo piccolo lo può fare, se lo desidera.
giusto richiamo, che ha trovato un'ampia eco anche sul mio blog, e che condivido... in molti casi può essere anche una buona idea per migliorare il profilo qualitativo di quel che acquistiamo.
Per quanto sia le boicottaggio olimpico. In principio e tradizionalmente non si devono mescolare 'le politiche' con 'i giochi olimpici'. (Non si devono neanche mescolare la religione con le politiche). Ma se tali principi e tradizioni fossero sempre rispettati, le cose rimarrebbero chiare. Se oggi gli olimpici sono sfruttati politicamente a commercialmente più che mai, boicottarli farebbe nondimeno più male che bene. Sarebbe un invito a usarli politicamente per sempre. Sarebbe così la fine delle Olimpiadi. Tuttavia è lodevole che certi 'notabili' le boicottino per far il punto.
potrei ricordarti Mosca, ma preferisco dire che una maggior attenzione nell'assegnazione potrebbe evitare questi problemi e mettere al riparo le future Olimpiadi da qualsiasi contaminazione politica. Le Olimpiadi vanno assegnate SOLO a paesi che abbiano fatto dei principi di pace, fratellanza tra le nazioni e tolleranza il cardine del loro agire da anni.
Che l´Italia partecipi(vergogna)o meno ai mondiali,io faró parte di quelli che non guarderanno e non vorró sapere chi avrá il disonore di vincerli!!
un gran bel commento come piace a me ;) grazie!
Purtroppo non ho un mio blog, ma aderisco in pieno! Già non compro più da un pezzo giochi ed abbigliamento cinese!
ti ringrazio molto: come singoli sembriamo inermi, ma anche il mare è fatto di singole gocce d'acqua
Qualche anno fà; in quel di Ginevra, davanti alla sede dell'O.N.U. da un gruppo di manifestanti per i diritti umani, (manifestanti partecipanti a un congresso mondiale dei popoli opressi) si alzò in un piccolo volo, una piccola farfalla di iniziativa, che incuriosì molti dei presenti, fra cui delegazioni cinesi di Uguri, Tibetani, monaci Buddisti, seguaci del Faulon Dong, Vietnamiti Montagnar, e Cambogiani; Che incuriositi guardavano un cartello, con sopra stampato un viso in ombra e luce, contornato dalla scritta, Uccidimi fratello-il mondo ci guarda, una sfida da pazzi lucidi, affrontare il nemico sfidandolo a compiere il suo crimine, difendendosi con l'arma di difesa più pacifica che la tecnologia à creato: Non più massacri di popoli nel silenzio dei grandi mezzi di comunicazione, ma la sfida ai criminali utilizzando le tecniche più difuse affinche il mondo sappia, come oggi sà; La piccola farfalla ha preso il volo è nel mondo si scatena un uragano di indignazione, perchè il mondo finalmente sà, chi è la vittima è chi è il carnefice. Aderisco alla tua iniziativa ( [apaisepitalianoi.blogspot.com] ) [pierpaolobasso.blogspot.com] )
ti ringrazio per la testimonianza molto significativa. Il mondo ora ha i riflettori puntati, ognuno di noi può contribuire con qualche misero watt, ma se li lasceremo spegnere, la farfalla verrà attirata dal fuoco del dragone e finirà bruciata.
Avevo già inserito il banner di Turn Off Pechino e ora ho inserito il tuo (l'ho dovuto rimpicciolire ma c'è)
Ovviamente le olimpiadi per me non esistono, quest'anno
prima di quanto avvenuto, credevo in una cosa, in una labile e timida speranza: le olimpiadi da sempre stanno agli antipodi della guerra,della violenza, significano rispetto e coesione, ma soprattutto pace. inutile dire che al mondo di oggi significano soldi e per la Cina ingresso trionfale nella sfera non comunista. Credevo che, con tutto il movimento che si verrà a creare riguardo al Tibet nei prossimi mesi, potesse esserci spazio per una buona occasione. La buona occasione si è già presentata, ma di violenza e repressione. Per cui non mi resta che abbandoanre quel filo di ottimismo che una volta tanto ho avuto, e sperare in un boicottaggio forte, al quale mi unisco...
e la seconda volta nel giro di pochi giorni che mi ritrovo a portare il fardello di un boicottaggio. Sono iniziative che non amo, come tutte quelle che limitano la libertà delle persone, e che penalizzano anche chi non ha colpe. Lo stato di necessità giustifica dei comportamenti che diversamente sarebbero da biasimare, e quel che sta accadendo credo che rientri in quest'ottica.
grazie dell'attenta lettura e una buona serata
Hola Rick, il Dalai Lama ha detto no al boicottaggio dei giochi di Pechino,sicuramente ne sei a conoscenza, quindi se vogliamo supportare veramente i tibetani, non possiamo che dare ascolto ai tibetani, quindi non possiamo boicottare la Cina per il genocidio in Tibet.
Detto questo, io farò in modo di dare voce al boicottaggio ai giochi non per quello che succede fuori dai confini cinesi, ma quello che avviene al suo interno, la quasi totale assenza di diritti civili. In questo modo, non mi metto in contrapposizione ai tibetani e contemporaneamente dò sfogo alla mia enorme passione per i diritti umani.
ps. Viene da pensare, un pò amaramente, quanto questo boicottaggio raccolga consensi, e quanti pochi ne abbia raccolti quell'altro di boicottaggio, contro Israele che sull'Atlante non hai permesso di apparire la Palestina
Vik
credo che il Dalai Lama, come uomo di pace e come capo spirituale dei tibetani, stia giustamente pensando al bene del suo popolo. E forse la sua innegabile intelligenza gli ha fatto capire che, al di là delle posizioni personali, se scontro sarà, noi li lasceremo in balia degli eventi. Mi fa particolarmente piacere che tu faccia riferimento alla violazione dei diritti civili, ottimo motivo per non dargli neppure le Universiadi Quanto all'altro boicottaggio sai che mi trovi dalla tua parte, e mi auguro un giorno, spero non troppo lontano, di poter sfogliare con te un atlante appena stampato con i confini di Palestina e Tibet ancora freschi d'inchiostro.
Rick
Sarebbe bellissimo, Rick. Il Tibet è uno dei posti più straordinari del mondo. Condivido il no alle Olimpiadi e il no all'acquisto del made in China (che applico da svariati anni).
non l'ho mai visto, ma non fatico a crederlo. Potremo fare poco, forse nulla, ma l'importante è poter dire di aver provato a fare qualcosa.
un saluto notturno a te e a Guerrillaradio
belle parole Rick, thanx.
Scommetto che non se ne farà nulla, la Cina è troppo potente... i diritti umani valgono di meno....
ciao riccardo. Sostengo la tua proposta, anche se temo che tra un po', con le olimpiadi alle porte, tutto sarà scientemente oscurato. :(
stanno aderendo in tanti,riccardo!l'unione fa la forza,magari anche i nostri politici fossero altrettanto uniti,quando si tratta di queste cose non dovrebbero esserci schieramenti,ma solo buon senso,cuore e coraggio!
Ciao Riccardo,
A parte il doveroso boicottaggio ma difficilmente sarà scelto dalle varie federazioni sportive,poichè la Cina insiema all'India sono le torte succulente dove l'occidente ha inserito le unghie e non le mollerà, sono mesi che propongo almeno l'astensione alle visioni filmate dell'avvenimento,sono a parer mio le Olimpiadi della vergogna e non solo per la dura e criminale repressione in Tibet che si svolge dagli anni 50, per le molteplici mancanze dei diritti umani di quel paese.
La vera vergogna è da imputare al Cio,affidare i giochi alla Cina, in quel territorio è stata una sporca manovra.
Io ad agosto mi asterrò dalla visione delle competizioni,anche solo con quel gesto si diventa complici di quel regime.
Saluti,Ivo
Presente
ecco il post
@ stellavale: quasi sicuramente non raggiungeremo il risultato, ma tenere la luce ben accesa su quel che succede può evitare molti agguati nell'ombra.
un saluto notturno
@ crocco1830: come detto, proviamo ad accendere noi una fiaccola su quel che succede... è il modo migliore per spegnere la loro
@ rudyguevara: grazie dell'aiuto, i consensi sono molti e stanno aumentando. Quanto ai nostri "campioni di democrazia", li vedo belli uniti solo quando c'è da difendere l'appannaggio mensile... come oggi.
@ ivo: commento perfetto e totalmente condivisibile. Una battaglia che probabilmente non si concluderà con la vittoria, ma non certamente una battaglia inutile.
@ ivo: commento perfetto e totalmente condivisibile. Una battaglia che probabilmente non si concluderà con la vittoria, ma non certamente una battaglia inutile.
@ francesco: grazie di cuore per l'adesione. Possiamo rubare solo un mattone a testa, e la muraglia è grande... ma anche quando l'hanno costruita hanno fatto lo stesso.
@ uyulala: grazie di cuore per l'adesione. Quest'anno facciamo noi i tedofori e portiamo la luce verso le violazioni dei diritti umani.
rik, aderisco anche io!
ciao Nik
In questi giorni faccio un post in cui spiego l'adesione e metto il banner.
@ nicola: grazie come sempre per la tua collaborazione, e un saluto
@ gg: ti ringrazio molto e aspetto di leggere il post
FORSE LA QUESTIONE TIBETANA MERITEREBBE DI ESSERE MEGLIO APPROFONDITA, ANCHE QUELLA DI CERTI MONACI BUDDISTI ADDESTRATI SULLE MONTAGNE DEL COLORADO.... IO EVITEREI DI FARMI INFLUENZARE DA CAMPAGNE MEDIATICHE CHE SONO SEMPRE STATE UTILIZZATE DAI PADRONI DEL MONDO PER LE LORO LOSCHE MANOVRE. BOICOTTATRE I GIOCHI OLIMPICI PER I FATTI DI LHASA MI SEMBRA INGIUSTO, ALLORA QUANTI NE DOVREBBERO ESSSERE STATI BOICOTTATI? CON LO SCEMPIO CHE STANNO FACENDO GLI AMERICANI IN GIRO PER IL MONDO NESSUNO SI INDIGNA QUANDO LE OLIMPIADI SI FANNO NEGLI USA?
Forse sarebbe bene eliminare le olimpiadi in toto visto che di sport c'è rimasto veramente poco.
Io non mi auguro che il futuro sia l'egemonia cinese, ma nemmeno penso che i cinesi siano il popolo che rispettano meno gli altri Paesi, la realtà che ci circonda è lì da vedere. Per chi la vuol vedere, ovviamente.... E ripeto, la questione tibetana è molto complessa e viene da lontano, almeno alcuni secoli, e non credo la si risolva con misure unilaterali e campagne propagandistiche finalizzate a sfruttare l'emotività e l'irrazionalità generate da un'informazione a senso unico e ad esclusivo vantaggio di chi detiene la proprietà dei media, che solitamente, almeno in occidente, sono gli stessi che detengono il potere politico ed economico. CHE LA CINA SIA IL VERO OSTACOLO ALL'EGEMONIA AMERICANA MI SEMBRA UNA COSA OVVIA E CHE LA TATTICA DI COMBATTERE IL NEMICO DALL'INTERNO (dividi et impera) SIA STATA LA PIU' EFFICACE MI SEMPRE INCONFUTABILE.
Cerchiamo di evitare facili coinvolgimenti emotivi e di usare meglio la ragione altrimenti la tragedia che stiamo vivendo diventerà irreversibile.
@ eliolibre: difficile che si possa trovare un punto di contatto, a meno di parlare di Cuba che amo tantissimo anch'io.
Tu parti da un'impostazione dogmatica, quasi che sentirti legato a Cuba debba farti abbracciare la difesa della Cina, idea, se mi consenti, non modernissima. Io invece ti rispondo che se le olimpiadi fossero organizzate in America sotto presidenza Bush, avrei proposto di boicottarle con uguale vigore.
Comprendo tu non abbia potuto studiare un blog che riporta quasi trecento articoli, ma facendo riferimento ai tag "america" o "bush", ti potrai rendere conto di come stiano le cose.
Qui si parla di Shoah e di Gulag, e la condanna è la medesima. Si condannano i diritti violati in Cina e negli States... e perchè dimenticarlo, nella nostra bell'Italia.
Purtroppo il discorso sarebbe lungo...
Io avrei una bella idea su come boicottare i cinesi: tempo fa ho trovato su internet delle foto scattate durante la fucilazione di alcune donne in Cina. Sono immagini raccapriccianti e penso proprio che se ognuno di noi le stampasse e si premurasse di affiggerle nottetempo davanti ai negozi dei cinesi la gente rifletterebbe un pò su come vengono rispettati i diritti umani da quelle parti e si asterrebbe dal comprare la spazzatura che viene venduta da tanti abili evasori fiscali dagli occhi a mandorla (se chiedi loro lo scontrino ti dicono immancabilmente: "se ti felma la Gualdia di Finanza tu dile che cambiato melce".
Se volete le foto mandatemi una mail.
Ho la vaga sensazione che dopo le olimpiadi molti tibetani faranno quella fine: messi in ginocchio riceveranno una fucilata in testa, magari sotto gli occhi attenti di una scolaresca...
Posta un commento