questa è la drammatica telefonata partita dalla Thyssen subito dopo lo scoppio dell’incendio che è costato la vita a sette persone.
La rendo disponibile per due ragioni: da un lato, spero che sentire persone che non ci sono più urlare “aiuto” serva a far capire a tutti noi quanto siamo stati sordi e ciechi, e dall’altro, come le cosiddette “morti bianche” di bianco abbian ben poco, tranne il terribile gelo della burocrazia che per contrasto appare evidente nella voce della centralinista.
48 commenti:
Agghiacciante.
... senza parole...
Lisa, hai avuto una possibilita' di scelta... io me la sono beccata all'ora di cena trasmessa dal TG1.
Costringere ad ascoltare l'urlo disperato "Non voglio morire!" significa:
1) Aver perso ogni etica della propria professione (oltre al buon gusto).
2) Aver trovato un ottimo modo per allontanare gli italiani dai mezzi d'informazione tradizionale.
Goodidea
IL post di riccardo è condivisibile (ovviamente), ma sono d'accordo con Goodidea. Anche io me la sono beccata all'ora di cena, e ho pensato questo:
IL FATTO CHE SERVANO PROVE DEL GENERE PER FORNIRE INFORMAZIONE ATTENDIBILE E SEGUITA NON RENDE GIUSTIZIA A QUEST'ULTIMA, MA NON FA ANZI CHE SOTTOLINEARE LO SQUALLORE CULTURALE ED ETICO DEL NOSTRO PAESE: UN PAESE CHE ORMAI RECEPISCE SOLO LO SPLATTER E IL SADISMO VOYEUR.
Ecco, ho finito :)
p.s.
e alla fine riccardo questo nel post l'ha detto.
@ lisa72: grazie Lisa, comprendo benissimo, e ti dirò che più che le urla fa impressione l'imperturbabilità algida di chi risponde alla telefonata
un abbraccio a te
Sono d'accordo sul fatto che tutto questo debba servire per sensibilizzare, mi permetto però di precisare da operatore del soccorso che la centralinista si è comportata in modo professionale.
Il compito della sala operativa è quello di inviare mezzi e personale e pertanto deve cercare di reperire maggiori informazioni possibili, inoltre una voce calma ferma e precisa permette di normalizzare una situazione di per se' caotica; di certo se avesse iniziato anche lei ad urlare non avrebbe migliorato la situazione.
Senza offesa, ma credo che alcune volte si dovrebbe essere più calmi nello scrivere alcune cose perchè si rischia di passare l'immagine di menefreghista della centralinisita e di tutti gli operatori.
Saluti
Matteo
@ alberto: indubbiamente colpisce, spero anche sia in grado di far riflettere.
@ ginoilsalumiere: come dicevo ad un altro amico, il commento migliore è il tuo.
@ anonimo: il telegiornale non è un contesto adatto, e immagino abbiano fatto sentire solo le parti più strazianti. Faccio riferimento al contesto, in quanto, come scritto a suo tempo, in questi casi il problema non è cosa, ma quando, come e soprattutto perchè.
@ gg: caro amico, prendo spunto e mi permetto di riportare un commento che ho inserito su OKNOtizie e che mi pare in grado di chiarire alcune cose.
Qui a Torino, come dicevo, se ne è parlato molto, e ho sempre notato un certo cinismo da parte di alcuni, quasi non stessimo parlando di persone, ma di organizzazione aziendale. Forse qualcuno ha bisogno di questo per ricordarsi dietro ai numeri ci sono esseri umani, forse qualcuno non ne ha bisogno e può leggervi una sorta di speculazione. Comprendo chi la pensa così, e mi auguro che anche lui faccia uno sforzo per comprendere me.
Naturalmente ho ben compreso il tuo commento e ti ringrazio.
@ matteo: comprendo il tuo punto di vista e riconosco che la persona non poteva avere un'idea della strage che si era appena consumata.
Ma mi riferivo soprattutto a una certa mancanza di empatia che mi sembra emblematica della differenza tra una reazione umana e una burocratica di fronte a una di queste immani tragedie.
Concordo meno sul fatto che stigmatizzare il comportamento di una persona significhi necessariamente condannare un'intera categoria.
grazie della visita
Terribile.
@ stellavale: a volte il suono o l'immagine arrivano dove le parole non possono arrivare, e si trovano un nido nella nostra memoria.
vista l'ora, un saluto e la buonanotte
L'operatrice della C.O. ha solo fatto il suo lavoro dimostrando professionalità e freddezza come dev'essere. La differenza tre carbonizzato e ustionato grave è importantissima poichè il centralinista resta anche in contatto col personale dell'ambulanza che nel frattempo si prepara, strada facendo, per operare al meglio. Ho prestato per 20 anni servixzio sull'ambulanza di soccorso avvanzato a Torino e la professionalità della C.O. non è mai venuta meno. Ora il mio volontariato 118 lo faccio in Trentino ma Torino era una perla di efficenza a confronto!
concordo con l'anonimo che scrive sopra. Sono volontario CRI 118 per noi � importante avere, dall'altra parte, un operatore C.O. freddo e distaccato in modo da prepararci a cosa troveremo. C'� molta differenza tra ustione e carbonizzazione. Ci sono prassi diverse per chi deve soccorrere. Facile parlare se non si sa. Pensate a chi da volontario si � visto la scena! Chi ha sbagliato sono stati i media a far sentire quelle voci, questo � condannabile.
Come ho già detto in un'altra occasione, credo che la crudezza delle immagini (in questo caso delle voci) in alcune occasioni possa servire a darci quella scossa che necessita a farci prestare attenzione alle cose che accadono, perchè viviamo in un mondo in cui siamo tentati ed abituati a lasciarci scivolare tutto addosso.
Però non credo nella buona volontà dei nostri mezzi di informazione...
@ anonimo: nessuno a messo in discussione la professionalità o la preparazione. Nessuno ha detto che l'operatrice doveva strapparsi i capelli, ma sull'empatia, sulla quale non necessitano conoscenze tecniche, mi tengo il giudizio che ho espresso.
Lieto di sapere che nella mia città le cose funzionano molto bene.
@ anonimo: non posso che invitarti a leggere la risposta precedente. Per quanto riguarda i volontari, tutta la mia stima e apprezzamento per la preziosa opera che prestate.
@ franca: il tuo commento è prefetto, posso solo quotarlo e ringraziarti
E un pò fuori argomento ma
consiglio vivamente la lettura di questo blog (se non lo conoscete ancora):
www.antonellarandazzo.blogspot.com
ho da poco letto i post sulla stegocrazia (è stata un'ondata di luce nella mia offuscata e confusa mente)
Ciao Stefano
E' indescrivibile la sensazione che ho provato nell'ascoltare la telefonata di quella terribile sera....le urla strazianti e la consapevolezza di una vita che stava loro scivolando tra le dita...il mio cuore ha iniziato a battere in un modo alquanto "anomalo"...a quante morti e a quanti pianti dovremo ancora assistere?..per quanto tempo ancora il sangue operaio continuerà a spargersi per le strade del nostro paese sotto lo sguardo indifferente di TUTTO il mondo politico???un
@ stefano: grazie della segnalazione, vado a dare un'occhiata
@suamhy86: vite che scivolano tra le dita come sabbia... indifferenza...
e il termine fatalità che diventa nauseante.
Contro questo è un dovere provare a far qualcosa... anche con metodi bruschi.
grazie della visita
All'inizio della telefonata, ho ascoltato l'intervento di chi rispondeva alla richiesta d'aiuto, poco dopo mi è sembrato di ascoltare, fino al termine della telefonata, la voce di un altra centralinista. Ho avuto l'impressione che nella comunicazione si è inserita la voce di una responsabile che ha cercato di raccogliere più elementi utili, per attivare nel migliore dei modi i soccorsi (ad un certo punto della telefonata, invita la persona che chiede soccorsi, di allontanarsi per il rischio di qualche esplosione). La sua imperturbabilità, in questa caso, è elemento positivo, chi risponde ad una richiesta d'aiuto, se è professionalmente all'altezza, è consapevole che l'interlocutore è sotto choc, non in grado di fornire tutti gli elementi necessari per un soccorso adeguato. Grazie per il documento che hai segnalato.
un'ottima analisi, indubbiamente nella seconda parte le domande sembrano farsi più professionali e seguono, come giustamente ricordi, una procedura collaudata. Ma quel "Bruciati o carbonizzati?" gela il sangue, come quel insistere sul nome corretto dell'azienda... totale mancanza di empatia... pure impressioni, naturalmente.
grazie a te
terribile. terrificante e sconvolgente, ma bisogna riflettere su cosa può costare il lavoro.
questo è un paese moralmente anoressico: mangia, ma non assimila :( ...riflettere è l'invito più importante!
forse il commento migliore, forse l'unico possibile
grazie!
Prego, è che sono rimasto senza parole...
è la dimostrazione della tua sensibilità
sarebbe più giusto empatia: quella rara e preziosa capacità di comprendere quello che un'altra persona sta provando
Va ascoltata e soprattutto si deve riflettere su ciò che si è ascoltato. Non sapere non serve mai a niente ed a nessuno. Hai fatto la scelta migliore Riccardo, anche perchè in questo paese si tende a dimenticare troppo presto..è un paese con la memoria corta.
passo almeno due volte al giorno di fronte alla Thyssen e da dove scrivo posso vedere il Palazzo di Giustizia. Non per tutti è così facile ricordare, ma qualcuno non s'illuda, le vostre testimonianze sono la prova che in molti hanno fatto un nodo al fazzoletto.
grazie per questo!
ho i brividi...non riesco ancora a rendermi conto se sia una cosa corretta pubblicare certe cose oppure no. La strumentalizzazione potrebbe essere parecchia, ma forse è giusto che ci si renda conto di cosa significa "morire per 1000 euro al mese".
hai ragione, e forse ricorderai un articolo in cui affrontavo proprio il discorso della strumentalizzazione. Il rischio è alto, ma credo che scavando nel termine debba saltar fuori un ritorno economico.
con tutta la buona volontá di capire,ma non ci riesco, in una ditta del genere dovrebbe esserci almeno un´ambulanza e personale antincendio, ma come al solito la faranno franca :-(
l'assurdo è che la Thyssen era esattamente di fianco alla caserma dei Vigili del Fuoco di Torino :(
un grazie sentito e profondo a chi ha seguito la vicenda come nessun'altro. Ogni qualvolta sia necessario è giusto andarci duro. Se poi ad essere mostrati sono solamente i fatti nudi, scevri di interpretazioni, non è andare giù duro, è giornalismo.
un grazie a tutti voi. A Torino è palpabile la pressione dell'opinione pubblica nazionale e ha portato a scelte molto coraggiose come l'imputazione per omicidio volontario, grazie all'ottimo lavoro della procura e all'autorevole opinione del prof. Grosso. Sarà ancora lunga e molto dura, ma tutti insieme ce la possiamo fare.
fa male,ma non bisogna dimenticare,cosa che mi sembra,più persona già lo abbiano fatto...tutto corre velocemente nel mondo globatizzato e le cose vengono facilmente dimenticate.
come dicevo, per ora l'attenzione è buona, ma se guardiamo alla Birmania, sappiamo che può sparire da un momento all'altro. In questo momento ciascuno di noi sta contribuendo, sia pur in piccolissima parte.
Non bisogna dimenticare! MAI!!! E complimenti a te come a tanti altri perchè teniamo viva la memoriA!!!
Preferisco la verità dannosa all'errore utile, forse lo diceva Goethe, non ricordo bene. Comunque la verità è l'unico modo per conservare la memoria e noi non vogliamo nè dobbiamo dimenticare. Rick, hai fatto proprio bene.
ti ringrazio di cuore. Qui a Torino, come dicevo, se ne è parlato molto, e ho sempre notato un certo cinismo da parte di alcuni, quasi non stessimo parlando di persone, ma di organizzazione aziendale. Forse qualcuno ha bisogno di questo per ricordarsi dietro ai numeri ci sono esseri umani, forse qualcuno non ne ha bisogno e può leggervi una sorta di speculazione. Comprendo chi la pensa così, e mi auguro che anche lui faccia uno sforzo per comprendere me.
Ho avuto la sfortuna di ascoltare la telefonata, mio malgrado, durante la visione del TG serale... raggelante. Anche io avrei scelto, come ha commentato qualcuno, di non ascoltarla. Sul fatto che ci sia qualcuno che abbia bisogno di sentire e/o vedere per capire e soprattutto per provare quell'empatia che dovrebbe non aver bisogno di nessuna riprova per esistere, che dire? Se così è, è altrettanto raggelante.
credimi non solo è così, ma per molti è così...
forse non hai seguito tutte le puntate della mia storia contro la Thyssen (le trovi nel blog), ma sai cosa hanno scritto i giornalisti tedeschi con cui ero in polemica: che da loro le morti sul lavoro le trattano come gli incidenti stradali... un trafiletto, se avanza dello spazio.
Abito a Torino, a cinquecento metri da dove è successo tutto questo.
Per 1000€, dovendo scendere in piazza per mendicare un aumento di pochi euro che semplicemente permette di adeguarsi un po' di più al costo della vita. Non voglio strumentalizzare (anche a me sono venuti i brividi), ma dire solo che non è democrazia dove persone lavorano per riuscire a sopravvicere, ed altre (da comode poltrone) RUBANO soldi allo stato aumentandosi gli stipendi. Senza nemmeno dover fare lo sforzo di scendere in piazza. Grazie per questa notizia.
grazie a te per questo commento.
il brivido arriva tutte le volte che si passa davanti a quel luogo spettrale e si notano i fiori davanti ai cancelli. Ma questo sono certo tu lo sappia bene...
"tu da che parte stai? ...dalla parte di chi ruba nei supermercati o da quella di chi li ha costruiti... rubando" f.d.g.
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