…ho preferito sedermi dalla parte del torto, in attesa che l’impatto emozionale svanisca, e qualcuno possa darmi ragione)
La violenza sessuale e la conseguente uccisione della povera donna di Tordiquinto hanno giustamente suscitato un’indignazione popolare senza precedenti, cui lo stato ha finto di adeguarsi con celerità, limitandosi a liberarsi del cerino e a ficcarlo in mano ai prefetti.
Una domanda è quindi inevitabile, per quanto possa apparire inopportuna: nel corso dell’anno, e degli anni che ci siamo lasciati alle spalle, il numero delle donne violentate e uccise è stato drammaticamente elevato. Le vittime si sono ritagliate il loro modesto spazio su stampa e televisioni, in attesa di essere dimenticate e di essere risucchiate in qualche statistica inerente la criminalità. Allora perché il delitto di Roma pare aver smosso le coscienze?
L’ipotesi che preferirei per vera è quella della misura colma: un bicchiere si riempie a lungo di gocce d’acqua, poi deborda senza che l’ultima goccia abbia nulla di diverso da quelle che l’hanno preceduta. Ma se invece la differenza fosse rappresentata dal ceto della vittima, dalla nazionalità dell’assassino, dalle modalità del delitto o dal luogo dove è stato compiuto. O se fossimo di fronte al solito macabro balletto, in cui gli avvoltoi si sono resi conto che un cadavere può valere molti più voti di quanto pesa?
Solitamente le vittime di delitti di questo tipo non sono mogli di ufficiali, ma tossicodipendenti o ragazze di colore arrivate da un altro continente, spesso con l’inganno, per finire su qualche marciapiede di periferia. Per loro, poca indignazione, quasi che le scelte di vita – sempre che di scelte si possa parlare – le abbiano inevitabilmente portate verso una tragica fine.
Tutto questo a livello giornalistico ci può anche stare, e l’importanza di una notizia è strettamente legata al protagonista della stessa. Ma non è un criterio ammissibile a livello giuridico, a meno di non voler affrettarsi a schiodare tutte le scritte che da sempre ci ricordano che “La legge è uguale per tutti“, o lasciarle campeggiare nei tribunali, ma con l’aggiunta: “per qualcuno è molto più uguale”.
La violenza sessuale e la conseguente uccisione della povera donna di Tordiquinto hanno giustamente suscitato un’indignazione popolare senza precedenti, cui lo stato ha finto di adeguarsi con celerità, limitandosi a liberarsi del cerino e a ficcarlo in mano ai prefetti.
Una domanda è quindi inevitabile, per quanto possa apparire inopportuna: nel corso dell’anno, e degli anni che ci siamo lasciati alle spalle, il numero delle donne violentate e uccise è stato drammaticamente elevato. Le vittime si sono ritagliate il loro modesto spazio su stampa e televisioni, in attesa di essere dimenticate e di essere risucchiate in qualche statistica inerente la criminalità. Allora perché il delitto di Roma pare aver smosso le coscienze?
L’ipotesi che preferirei per vera è quella della misura colma: un bicchiere si riempie a lungo di gocce d’acqua, poi deborda senza che l’ultima goccia abbia nulla di diverso da quelle che l’hanno preceduta. Ma se invece la differenza fosse rappresentata dal ceto della vittima, dalla nazionalità dell’assassino, dalle modalità del delitto o dal luogo dove è stato compiuto. O se fossimo di fronte al solito macabro balletto, in cui gli avvoltoi si sono resi conto che un cadavere può valere molti più voti di quanto pesa?
Solitamente le vittime di delitti di questo tipo non sono mogli di ufficiali, ma tossicodipendenti o ragazze di colore arrivate da un altro continente, spesso con l’inganno, per finire su qualche marciapiede di periferia. Per loro, poca indignazione, quasi che le scelte di vita – sempre che di scelte si possa parlare – le abbiano inevitabilmente portate verso una tragica fine.
Tutto questo a livello giornalistico ci può anche stare, e l’importanza di una notizia è strettamente legata al protagonista della stessa. Ma non è un criterio ammissibile a livello giuridico, a meno di non voler affrettarsi a schiodare tutte le scritte che da sempre ci ricordano che “La legge è uguale per tutti“, o lasciarle campeggiare nei tribunali, ma con l’aggiunta: “per qualcuno è molto più uguale”.
25 commenti:
Polemiche...perché?
Dici cose di buon senso.
Il fatto è che in Italia il buonsenso non è di casa.
Un caro saluto
Mister X di Comicomix
Una riflessione interessante.
Comunque ormai è palese che la legge NON è uguale per tutti, quindi 2 opzioni:
-rivedere e correggere la scritta nei tribunali;
-cambiare il sistema.
Non vedo alternative.
@ Lisa: sembra di assistere ad un derby, in cui a seconda di chi commette un reato, una delle due squadre esulta.
Come se non bastassero i politici a strumentalizzare...
Un abbraccio, Riccardo
@ mr.segnalatore: più semplice sostituire le scritte nei tribunali con:
" il torroncino è buono,
se lo paghi tu,
ancor di più " :)
Grazie della visita.
@Lisa72. Ho il sorriso più veloce della luce...
Mister X di Comicomix
Ma perchè il comunista deve essere pronto sempre e solo a far polemica? Indignamoci, proponiamo, agiamo in qualsiasi modo, qualunque sia il ceto della vittima o l'etnia dell'assassino, invece di fare sempre e solo polemica!!!
Mi associo, e non si tratta di fare solo polemiche, ma di sguardi diversi, differenti angolazioni. C'è chi vede il problema esploso e cerca di fermarlo con nuova violenza e misure correttive (come sempre in Italia) e chi cerca di vedere il problema nelle sue reali dimensioni, per poter arrivare alla radice, quantomeno...
Ho scritto cose molto simili sul mio blog...come dire, trasmissione a blog unificati ;)
http://riciardengo.blogspot.com/
Purtroppo le notizie sulle violenze alle donne non sono tanto appetibili. Lo diventano improvvisamente quando c'è qualche elemento "particolare". Può essere la nazionalità dello stupratore, la classe sociale della vittima, magari qualcos'altro. Anni fa per esempio fece scalpore (giustamente) una notizia: venne violentata, seviziata e uccisa una dottoressa che faceva servizio presso una guardia medica.
Eppure non credo che le vittime soffrano in modo diverso... anche se sono, puta caso, delle prostitute...
@ ricca: la mia non voleva essere polemica, ma un'analisi dei fatti... sono anche lontano dall'essere comunista.
Grazie della visita.
@ Riccardo: mi sono appena accorto anch'io della trasmissioni a reti unificate: vorrà dire che le affinità letterarie non erano un caso :)
Un saluto.
anch'io non credo soffrano di meno...
un saluto e un ringraziamento per le tue osservazioni
facile essere frainteso quando si nuota controcorrente. Devo dire che confido molto nella capacità critica degli amici di OKNOtizie, di cui mi dai la prova.
Ti ringrazio. Un caro saluto anche a te.
ottimo slogan!
lasciamo il link:
[oknotizie.alice.it]
sarebbe utile, visto che iniziano ad arrivare i NO, che qualcuno li motivasse con un commento
Sono perfettamente d'accordo con quanto hai scritto. Non è la prima vittima, e neanche lo sarà questo è fuori dubbio, come l'uomo ammazzato sulla pista ciclabile e tante altre che si dimenticano in fretta. Analizzando ad esempio l'aggressione alla ragazza di Roma infilzata in un'occhio sotto la metropolitana dove qualcuno poteva, doveva e aveva il dovere di intervenire, ma se ne sono fregati rendendosi a mio modo di vedere complici dell'assassina. Se fossero intervenuti forse avrebbero potuto salvarle la vita quindi ci sarebbe da farsi tutti un'esame di coscienza, perchè non è la prima volta che pur assistendo a violenze, i cittadini si girano dall'altra parte. Questa vicenda trovo sia molto più grave (senza ovviamente stilare classifiche) dell'aggressione di TOR di Quinto. Spero abbiate compreso cosa intendo dire Ciao Oloap1964J
ti ringrazio, e spero che riescano a comprendere anche me: non voglio sminuire l'importanza di quanto è accaduto a Roma, ma rivendicare importanza anche per altri casi che sono scivolati via senza rumore.
Inoltre mi sembra di assistere ad un derby, in cui a seconda di chi commette un reato, una delle due squadre esulta. Come se non bastassero i politici a strumentalizzare...
Ho votato sì perchè son d'accordo con i presupposti da cui parti, ma ci tengo a dire che la mia reazione a quello che è successo (in un altro post e in altre notizie ho chiesto il ritorno della pena di morte) non è dovuta al divario di ceto, bensì all'efferatezza della violenza, insomma questo tizio ha rubato, picchiato seviziato fino alla morte una donna e appena finito di distruggerla nell'anima e nel corpo , l'ha presa e buttata in un fosso come se fosse immondizia....... Mi e Vi chiedo se fosse successo alla vostra donna, a vostra sorella, a vostra madre, a vostra figlia, Voi come reagireste, cosa pensereste? La richiesta della pena di morte è la richiesta di pene dure, certe, inevitabili per comportamenti come questo. Sono stanco di vedere gente che soffre per la cattiveria di alcuni che tanto prima o poi, quasi sempre molto prima, continuano a fare ciò che più li aggrada, impuniti!
la particolare l'efferatezza del delitto è una delle ipotesi che avanzavo. Ma abbiamo bisogno di questa per indignarci? Di cosa abbiamo bisogno per affrontare un problema? Il mio non è un intervento buonista, termine che mi fa accapponare la pelle, ma mi domando se a subire lo stesso trattamento fosse stata una prostituta, sicuri che la notizia non sarebbe scivolata i quindicesima pagina e noi saremo qui a scrivere di altro?
Io chiedo che la politica si muova senza speculare, e la giustizia faccia il suo corso tenendo conto solo delle leggi e non dell'opinione pubblica.
Chiedo troppo?
Io mi indigno per come sono trattate le persone a prescindere da razza, orientamento sessuale o politico e lavoro o ceto, non me ne frega nulla dei giornali, voglio che queste atrocità vengano punite con la massima severità a prescindere.
concordo sulla massima severità, ma "a prescindere" è imprescindibile
devo dire che la percentuale tra voti positivi e negativi è andata al di là delle miei più ottimistiche previsioni. Un plauso agli amici di oknotizie per la loro capacità di accettare anche interventi scomodi
E un pensiero per una famiglia che ha saputo affrontare il dolore con un encomiabile senso civico.
condivido ogni tua singola parola! peccato faccia notizia solo il caso clamoroso...
ti ringrazio, ma almeno qui si riesce ad affrontare l'argomento sotto un prospettiva leggermente diversa
beh, questo è poco ma sicuro ed è una bella cosa!
sicuramente una gran bella cosa!
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