anoressia: gli avvoltoi amano i corpi denutriti (doverosa continuazione)


Mi auguro che voi facciate parte della " Casta ", o vi siate attivati per farne parte e siate al vaglio della commissione preposta. Ma se così non fosse, e come me, fate ancora parte della " servitù della gleba mediatica ", è necessario ricordarvi come anche i servi della gleba godano di pochi, ma inalienabili, diritti.

Ma prima il punto della situazione:

oliviero toscani (volutamente minuscolo) ci tiene a farci partecipi della sua rabbia contro la città di Milano, dopo la decisione di togliere le sue pubblicità (pardon, le sue opere d'arte): "Non penso che tutti la pensino come il sindaco. Censura, spiega Toscani, perché "hanno paura di perdere il consenso, il loro potere". Toscani aveva già detto in passato che Milano è in ritardo rispetto ad altre città europee, e conferma che anche questa decisione lo dimostra: ''Moriranno eleganti a Milano. Moriranno magri, anoressici, ma eleganti''. Milano, aggiunge, "è una città che ha paura. E' una città che non ha più la generosità di una volta. Che non ha più né la fantasia, né la capacità artistica di una volta. E' una città seduta, cattiva, razzista che non riesce a risolvere i problemi moderni come tutte le grandi città. Ci conoscono per le borse e le scarpe che sono prodotti da terzo mondo. Non ci conoscono per prodotti dell'ingegno".

Caro toscani, se i tuoi sono i prodotti dell'ingegno viva scarpe e borse... anche quelle cinesi!

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i politici sono divisi: si va dall'appoggio della turco (il minuscolo è sempre voluto), alla fiera opposizione della moratti, per arrivare alle perplessità della melandri...

ecco, per i politici ritengo giusta una posizione di perplessità riguardo all'anoressia. Loro avranno voce in capitolo quando si parlerà di bulimia... materia per la quale sono indiscutibilmente più portati e preparati

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forse più significativa l'opinione di una vittima dell'anoressia: " Soffro di disturbi alimentari da dodici anni e la malattia mi sta lentamente portando alla fine. Ho girato tutta italia alla ricerca di aiuto, e quello che mi è stato dato è sfiducia, perdita di tempo e danaro e una dipendenza da psicofarmaci (perchè è così che ti curano). Ho vissuto 24 anni a vedere inerme la malattia disintegrarmi il corpo e l'anima davanti agli occhi, ho visto cadermi i denti e i capelli, tante ragazze mie compagne di terapia sono morte.
Erano tante quelle che ogni mattina affollavano le sale d'aspetto degli ospedali, accompagnate da genitori distrutti, ed erano ragazze che avevano l'aspetto e il peso di Isabelle Caro. Ho visto corpi ancora più emaciati del suo, per cui queste foto a me non spaventano per nulla. Mi spaventa la crudeltà del marchio Nolita e di quest'uomo orribile che si permette di spacciare per opera buona un evidente tentativo di lucro su una malattia che uccide senza pietà. Allora facciamo anche una pubblicità con una bella tetta marcia di cancro per Intimissimi a questo punto, no? Perchè per parlare di anoressia bisogna per forza fare queste stupidaggini? E la De Clerq ha pienamente ragione, perchè ha posto l'attenzione su un aspetto dell'anoressia che il signor Toscani avrebbe dovuto scoprire prima di fare la sua ennesima uscita da fotografo dissacrante: il web è popolato da siti e video "pro ana" e "pro mia" gestito da ragazze nel pieno della malattia. Ad un certo punto nella fase anoressica si avverte come una sorta di onnipotenza e subentra la sensazione di tenere finalmente in pugno il proprio corpo e le proprie emozioni. Controllarsi fino all'autolesionismo, sopprimere i bisogni naturali del proprio corpo e piegarli al proprio volere in questa fase sembra grandioso, e questi siti sono popolati da immagini chiamate " thinsipiration " in cui ragazze che sono arrivate a 40 chili guardano ossessivamente foto di ragazze che ne pesano 30 per darsi forza. Ad un'anoressica in questa fase, lo sbattere lo scheletro di una ragazza sui tabelloni pubblicitari fa pensare solo " ecco non mi aiutano perchè sono ancora troppo grassa, posso diventare anche io così ". Grazie Toscani per averci dato una nuova thinspiration con cui fare i conti. Questa malattia ha dinamiche che possono sembrare totalmente assurde per chi non la vive... per questo sarebbe cosa buona e giusta che chi non ne capisce un cazzo tenesse la bocca chiusa invece di fare danni ".
( da spotanatomy )

A questo punto torniamo ai diritti dei servi della gleba.
Gli attuali servi della gleba, a differenza di quelli affrancati da Alessandro II, possiedono carte di credito. Ora non so dirvi se iene e sciacalli accettino in pagamento le vostre carte di credito, ma gli avvoltoi di sicuro sì. Il diritto è rappresentato dal fatto che, pur tra subdoli ammiccamenti, il servo possa ancora decidere come usarle.

Allora facciamo assieme un piccolo esercizio:

- rileggete una decina di volte di seguito le parole della ragazza anoressica (la memoria purtroppo esige la ripetizione)

poi

rileggete una ventina di volte questo:

Nolita, Nolita, Nolita, Nolita, Nolita, Nolita, Nolita, Nolita, Nolita
NO lita, NO lita, NO lita, NO lita, NO lita, No lita, No lita, No lita

grazie.

p.s. naturalmente se mai entrerò a far parte della Casta, metterò una buona parola per voi



6 commenti:

Anonimo ha detto...

un video contro l'anoressia ancora più duro di quello di toscani:

[blogdolci.com]

Anonimo ha detto...

Se devo dire la mia, non so se il linguaggio di Toscani sia adatto o no al problema. Di certo il suo stile è crudo, per cui in genere o lo si ama o lo si odia. Tuttavia, se si può discutere se affiggere o meno i suoi manifesti, trovo non giusta la sufficienza sulle qualità dell'artista. Perché Toscani artista lo è, che piaccia o meno. Ricordo che di shock la storia dell'arte ne è piena, dai nudi della Cappella Sistina ai water-scultura, dalla prospettiva stravolta di Picasso ai vasetti di escrementi d'autore. Giudicare non artistico ciò che ci disturba è secondo me sbagliato. Allora quasi tutto Pasolini sarebbe non artistico. Poi può benissimo essere che la campagna non sia efficace o addirittura dannosa, ma questo è un altro discorso

riccardo gavioso ha detto...

Caro Andrea,

non è un problema di stile... su quello posso concordare con te.

Non è nemmeno un problema di efficacia: anche se chi si occupa della malattia, o la vive ogni giorno sulla propria pelle, la giudica dannosa.

Il problema è: basta con il sociale infangato dai loghi degli sponsor!
Non si fa la foto al cadavere, piangendo lacrime di coccodrillo, con la pellicola pagata dai sicari.

Anonimo ha detto...

Beh, detto così allora possiamo essere essere d'accordo!

Anonimo ha detto...

Non posso che essere daccordo con te, come sempre!
Bravo Riccardo...

adeline ha detto...

Certo,fare foto a dei prossimi cadaveri non aiuta chi è coinvolto.Ma è un discorso lungo,importante è che oltre a non fotografare si possa fare in modo che non ci guadagnino un cazzo.

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