(il postino delle sei) - mai non fu vista cosa più bella, mai io non colsi siffatta pulzella


grazie alle altolocate conoscenze che questo sito può vantare negli ambienti che contano: sismi, sisde, sifar e sidis (il piacere di fare la spesa), siamo in grado di fornirvi il testo integrale della conversazione tra Enrico Boselli e Milly D’Abbraccio, avente per oggetto la candidatura di quest’ultima alle prossime elezioni.

Alcune incongruenze e rimaneggiamenti, si sono resi necessari per salvaguardare le nostre fonti, ma sono facilmente individuabili:

Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione
il simbolo d'amor
nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol
"Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse Re Enrico scendendo veloce di sella
"De' cavaliere non v'accostate
già d'altri è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate"
Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso
Re Enrico s'arrestò
e ratto alfin pensò,
ma vuoi vedere che con la pulzella,
grande ignominia e cosa non bella,
di nuovo finisce come col Clemente Mastella.
Ma più dell'onor potè il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò
codesta era l'arma sua segreta
da Enrico spesso usata
in gran difficoltà
alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maestà
"Se voi non foste il mio sovrano"
Enrico si sfila il pesante spadone
"non celerei il disio di fuggirvi lontano,
ma poiché siete il mio signore"
Enrico si toglie l'intero gabbione
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"
Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente
d'onor si ricoprì
e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir
veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor
"Beh proprio perché voi siete il sire
fan due legislature
è un prezzo di favor"
"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,
anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"

12 commenti:

Tanuccio ha detto...

Quando c'è di mezzo un sifatto autore come De Andrè, c'è solo da inchinarsi.

Anonimo ha detto...

Parafrasare De Andrè, tra l'altro con la sua canzone più dissacrante nei confronti dei potenti, è una trovata degna di un graffiatore d'eccellenza!
^_^
C.

riccardo gavioso ha detto...

@ davide: non so se gli ammiratori di Faber mi perdoneranno le due strofe taroccate... se non lo faranno, avranno comunque la mia comprensione ;)

una buona settimana a te

riccardo gavioso ha detto...

@ lupo sordo: come dicevo, sono già pentito di aver oltraggiato quel testo, ma si prestava così bene...

riccardo gavioso ha detto...

@ comicomix: caro amico, come dicevo, mi cospargo il capo di cenere per aver storpiato quel testo... ma quando il ridicolo arriva a certi livelli, da solo non ce la faccio, e ho bisogno dell'aiuto di un Grande

un buona settimana

riccardo gavioso ha detto...

che dite: la querela la becco da Boselli o dalla D'Abbraccio?

Anonimo ha detto...

non ho parole :) perchè mai dovrebbero denunciarti :)

riccardo gavioso ha detto...

in effetti li ho trattati benino... e poi era solo la poesia di un grandissimo autore...

in ogni caso a Boselli non pago in natura ;)

Anonimo ha detto...

;-D

Anonimo ha detto...

meglio metter le mani avanti,che subir il vil ricatto dell´amorosa prestazione!!! :-D

Franca ha detto...

Visto che uno dei film più quotati della pulzella è stato “L’onorevole”, direi che la carriera politica era già nel suo destino…

riccardo gavioso ha detto...

@ franca: la forza del destino... :)

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