da queste pagine si è spesso attaccata la magistratura, oggi mi tocca con piacere applaudirla: avevano promesso il rinvio a giudizio entro la fine dell’inverno e, nonostante a Torino oggi ci siano quasi venti gradi, il calendario ci conferma che, “incredibile dictu”, siamo in anticipo su dei termini giudiziari di quasi un mese. Ma il mio ringraziamento più sentito va a Carlo Federico Grosso, perché senza il suo articolo che riporto, oggi non si sarebbe arrivati all’imputazione di omicidio volontario per i fatti della Thyssen:
stamattina leggevo con piacere le parole di Carlo Federico Grosso, mio vecchio docente di diritto penale, che supportava col suo autorevole parere l’imputazione di omicidio doloso per le vergognose morti della Thyssen.
Accantonando le sofisticate disquisizioni sul dolo eventuale, mi trovo concorde nel ritenere che chi ha prospettato la possibilità di una morte e non sia in alcun modo intervenuto, non se la possa cavare con un’imputazione colposa. E sul fatto che alla Thyssen si fosse ben consci di quanto avrebbe potuto accadere, non mi sembra possano esserci dubbi, visto il rovinoso incendio che aveva preceduto il fuoco assassino di dicembre, e il fatto che le assicurazioni Axa avessero elevato la franchigia da trenta a ben cento milioni facendo riferimento proprio ai rischi e alle carenze di sicurezze della linea 5.
Ora il problema sarà vedere se la Procura troverà il coraggio d’imboccare la strada impervia dell’omicidio doloso o preferirà le comode autostrade del colposo… comode, ma non necessariamente rapide visto che il processo per il vecchio incendio, dopo le risibili condanne in primo grado, è arrivato sul baratro della prescrizione.
Se avrà il coraggio di cui stiamo parlando, e che anche il professor Grosso mi pare caldeggiare, avremo il primo segnale concreto del fatto che qualcuno si sia deciso ad affrontare il problema delle morti bianche, che dopo i fatti di Torino sono diventate nere di fuoco e delle vicende storiche che si legano al nome che campeggia sulla fabbrica. Voglio vedere chi avrà ancora l’ardire di gingillarsi con le norme di sicurezza, di procrastinare, quando sul piatto della bilancia della giustizia vedrà appoggiati diversi anni di carcere invece che qualche spicciolo allungato sottobanco dai signori che impongono di ottimizzare i profitti.
Qualcuno potrebbe trovare questa linea di condotta molto dura e parlare di giustizialismo. Io preferisco parlare di giustizia, e trovo che la vera durezza sia nelle vergognose proposte che, per anticipare la chiusura dello stabilimento, l’azienda a fatto ai lavoratori che stanno ancora piangendo i colleghi deceduti e pregando per l’unico sopravvissuto. E mi auguro che per individuare le responsabilità non ci si accontenti dei capri espiatori, ma si abbia l’ardire di puntare direttamente ai vertici dell’azienda.
Resto in attesa di vedere se in Procura troveranno un briciolo di coraggio, forse leggendo negli atti dell’immenso coraggio che hanno avuto degli uomini nel tentare di sottrarre alle fiamme i propri compagni, a costo della loro stessa vita.
grazie professor Grosso!
23 commenti:
mi unisco a te nella speranza.se ci fosse una sentenza di questo tipo,oltre a far giustizia x questo tragico episodio di sfruttamento del lavoro fino alla morte,costituirebbe un precedente che forse costringerebbe le ditte a mettersi in regola.una cosa è pagare una multa,seppur salata,un'altra è andare in prigione!naturalmente,i controlli devono essere sempre fatti e seriamente,nn telefondando prima di passare,come probabilmente accade ora.quando ci sono!!!!!
@ rudyguevara: ne sono convinto anch'io. Avrebbe molta più forza una sentenza dura, che cento leggine pronte per essere aggirate. Bisognerà tenere alta l'attenzione, visto che ora i tempi diventano lunghi e l'interesse potrebbe calare.
ha sorpreso molto positivamente anche me questa notizia... come dici giustamente, ora occorre mantenere alta l'attenzione evitando che i tempi lunghi della giustizia annacquino le responsabilità di chi non ha semplicemente fatto una cosa: il proprio dovere
anecòico
anche io ho postato sull'argomento,non si può ignorare una cosa così importante!
@ anecoico: caro amico, mi fa piacere vederti qui e sapere che hai capito qual'è l'importanza di questa notizia... non che avessi dubbi in proposito. ;) Un po' di amarezza a vedere che sembra siamo in pochi... sarò dura arrivare fino in fondo, ma ci proveremo.
una buona domenica
@ rudyguevara: mi fa piacere leggere nel tuo commento la parola importante... è davvero importante, anche se sembra che pochi l'abbiano compreso :(
una buona domenica
nn ti cura di lor,ma guarda e passa!(comunque,se ti riferisci ai commenti,nel weekend mi sa che il web è meno frequentato!sono sicura che è x questo).buonanotte!e buona domenica!
per gioire attendo la sentenza definitiva...
Sono fiducioso Riccardo semplicemente perchè l'inchiesta l'ha condotta Guariniello che mi sembra una garanzia.
E' un segnale importante, doveroso e giusto anche sotto il profilo giuridico io credo.
Se penso che i Dirigenti volevano accusare gli operai morti.....
@ anecoico: quando un mese fa riportavo e commentavo le parole del prof. Grosso e leggevo il tuo splendido testo dedicato agli operai della Thyssen, non credevo davvero che l'imputazione per omicidio volontario sarebbe diventata realtà.
La strada è ancora lunga, ma credo si sia fatto un passo veramente importante in una direzione che questo paese sembrava aver smarrito: quella della giustizia!
una buona settimana
@ isabel: giusto attendere, giusto restare molto vigili, ma per la prima volta il responsabile di una morte che non voglio chiamare bianca, rischia ventuno anni di carcere. Saranno molti meno, forse una manciata, ma saranno carcere.
@ daniele: un precedente unico in Italia, e da domani la certezza per chi si occupa di queste cose che, può anche continuare a scherzare o a lucrarci, ma adesso rischia veramente "Grosso".
E mi unisco a te nel ringraziare Guariniello: duecentomila pagine in poco più di sessanta giorni, e per la prima volta l'impiego di tutti i mezzi investigativi che si usano negli omicidi... forse qualcuno inizia a comprendere che sono omicidi...
una buona settimana
opsssss ho sbagliato commento!
qui intendevo tifare per una giustizia che DEVE trovare il suo compimento.
certo che la strada è ancora lunga e in salita, ma l'imputazione mi sembra un gran bel viatico... e nessuno abbassa la guardia!
una sentenza di condanna potrebbe valere più di cento blande leggi in materia di rispetto delle norme di sicurezza.
è proprio quello che sostenevo nell'articolo!
tra l'altro ho letto il tuo sul Salone del Libro, e pur non condividendo, mi sento in dovere di farti i miei complimenti per le battaglie che hai fatto in favore del popolo palestinese. Coraggio e altruismo ormai sono doti molto rare!
ti ringrazio Rick,
caraggio e altruismo sono proprio quello che ho appreso dal popolo palestinese.
ma la candidatura dell'operaio nel PD non vi sembra bieca propaganda e strumentalizzazione?, accanto a Colaninno poi
scriverò un articolo la prossima settimana di sostegno a Boccuzzi, anche se le tue perplessità meritano un'analisi approfondita
Ciao Rick,
il tuo articolo e', come al solito, ben scritto ed e' giusto da un punto di vista sostanziale.
Ti devo dire che, per quanto mi riguarda, non vedo il lato negativo della parola "giustizialismo", anche se so che l'uso in italiano e', prevalentemente, negativo.
Il giustizialismo e' un ideologia... giusta, almeno nella sua versione moderata. Sicuramente e' piu' giusta del liberismo e del libertarismo.
Cari saluti e speriamo che giustizia sia fatta,
Mikelo
caro Michele, temo che in questo paese "giustizialismo" arrivi ad essere al pelo una parvenza di giustizia... quindi non ci vedo nulla di male.
Sono per una giustizia rapida, e non sommaria, perchè senza rapidità il concetto si svaluta velocemente, e per una giustizia senza offerte speciali e saldi di stagione.
Oggi sono rimasto sorpreso in positivo, ma non abbasso certo la penna.
grazie, e una buona domenica
Se c'è veramente la volontà di cambiare le cose, la sentenza dovrà essere esemplare.
@ franca: lo spero, anche se resto molto attento. In ogni caso, da oggi chi gioca con la vita altrui sa di rischiare oltre vent'anni di carcere, e mi sembra che le morti bianche stiano prendendo il dovuto colore.
Posta un commento