solo un tragico "orrore"



un povero bambino di sei anni muore nell’ospedale di Pistoia dopo una tonsillectomia.
E muore nel modo più crudele e assurdo, in seguito ad un’emorragia, assistito da due poveri genitori che dicono di aver atteso l’intervento dei medici per oltre quaranta minuti. L’ospedale ribatte che i soccorsi sono stati immediati, parla di tragica fatalità, e ci fa sapere che l’equivoco potrebbe essere nato a causa di alcuni camici decorati con i personaggi della “carica dei 101” che avrebbero fatto scambiare per infermieri dei medici pediatrici.
Non so se Chanel abbia a listino anche forniture mediche, e non so che camice sia solito indossare il ministro Turco, ma la sua dichiarazione “Mi unisco fortemente al dolore immenso dei genitori del piccolo Federico, ai quali assicuro tutto il mio impegno per un rapido e completo accertamento di quanto accaduto", è di un burocratico cinismo turco, o meglio ottomano.
Qualche crepa iniziava anche a manifestarsi nella convinzione che in modo assurdo si muoia solo a certe latitudini, poi arriva la conferma che i poveri genitori sono originari di Vibo Valenzia, dove una quindicina di giorni fa è morta una ragazza sempre di tonsillectomia, ed ecco che in alcuni comuni ritorna la serena atmosfera natalizia, e con essa la possibilità di occuparsi di come impedire le nozze tra un cittadino italiano e un extracomunitario.
Dai giornali la notizia è velocemente sparita sostituita dalle preziose lettere di Diana a Dodi, e Federico meriterà ancora un trafiletto quando le varie commissioni ci diranno che tutto è stato fatto con la massima cura e celerità, che per quanto banale un intervento di tonsille comporta pur sempre i suoi rischi.
Concludo dicendo che tutti abbiamo ben presenti le condizioni di molte strutture ospedaliere, per conoscenza diretta o grazie a qualche servizio giornalistico fuori dal coro. Siamo proprio sicuri che le dichiarazioni di quei genitori siano folli come la morte del loro figlio?

A proposito, questi sono quaranta minuti:

un minuto
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molti solo da leggere, vero?

33 commenti:

Lisa72 ha detto...

Comincio a credere che tu on abbia una penna ma una sciabola!
Avevo letto della morte del piccolo Federico solo nella civetta all'edicola, è assurdo aspettare 40 minuti l'arrivo di un medico!!! Ma nel post operatorio nessuno dell'ospedale vigilava? Non era monitorato? Ho "assistito" più di un parente che ha affrontato operazioni tra le più disparate, compresi i miei 3 cesarei ma in tutti i casi c'è sempre stato almeno un infermiere a portata di mano e/o un monitoraggio continuo... :(
Un saluto, Lisa

doc63 ha detto...

Per una persona che stá male e per i cari che gli sono vicini,non si tratta di minuti,ma di secondi perché quello potrebbe essere l´ultimo secondo e i medici lo sanno,solo che a volte prendono le cose sottogamba. Ma quando si tratta della vita di qualcuno bisogna contare i secondi non i minuti e in 40 minuti ci sono 2400secondi lunghi e interminabili

riccardo gavioso ha detto...

Cara Lisa, io voglio sperare che quell'accusa sia solo l'urlo di dolore di due gentitori che hanno perso il proprio figlio, ma sarei più disposto a crederlo se dieci giorni fa non avessi appreso di una persona rimpallata da sei ospedali fino al decesso.
Credo anche che la cosa meriti una maggior attenzione: la morte di un povero bambino di sei anni dovrebbe stare in prima pagina fino che non si faccia luce su come sono effettivamente andate le cose...
C...o, era un bambino di sei anni! erano tonsille!

scusa per i puntini, e un caro saluto

riccardo gavioso ha detto...

@ doc63: hai ragione, e per un bambino di sei anni il tempo si dilata ancora

grazie della visita

riccardo gavioso ha detto...

@ davide: hai ragione. I casi si inseguono, si accavallano, diventano troppi. Ormai è impossibile credere che le Parche taglino a caso.

una buona domenica

Riccardo ha detto...

Caro Riccardo,
come sai sono di Pistoia, ed ho qualche informazione in più sul caso rispetto a quel poco poco che hanno detto al tg1. Ovvero, la madre si è addormentata col bimbo e si è accorta del suo malessere in ritardo, quando ormai c'era ben poco da fare. I soccorsi sono stati prestati tempestivamente e, è vero, sia da medici che infermieri. La storia dei camici rientra in un progetto ampio, di ospedale a misura di bambino, per cui tutto il personale nel reparto di pediatria veste in maniera "giocosa", e non ci vedo niente da ironizzare o polemizzare. Inoltre, è chiaro che il tempo per una persona che è in attesa di soccorso per suo figlio è chiaramente dilatato, e può sembrare eterno. Con questo, per quanto nessuno, credo, abbia responsabilità, è davvero un caso tragico e orrendo. Ma non c'è da sparlare sulla sanità, almeno stavolta. E il fatto che nessuno ne parli più, tuttosommato, credo possa giovare alla famiglia, anche se non è certo il caso in cui i giornalisti sono delicati e comprensivi (visto il casino che mi hanno raccontato hanno creato per le corsie). In ultimo, il personale ospedaliero nelle interviste era molto scosso, con la voce rotta, segno chiaro di attaccamento alla professione e alla professionalità. Della Turco non mi interessa granchè, in questo caso.

Linea Gotica ha detto...

un mio amico medico di un ospedale del centro italia, mi ha raccontato di situazioni veramente poco belle negli ospedali... Si spera sempre che quando toccherà a noi, vada bene... PErò dovrebbe andare bene per tutti!!! Nessuno fa i miracoli, ma almeno che tutto funzioni correttamente.

riccardo gavioso ha detto...

Caro Nicola,
il tuo amico medico è una persona intelligente. Spesso in questo paese le varie caste si chiuduno a riccio, e ogni critica la leggono come indirizzata personalmente a loro. Ci sono ottimi medici, e sono la maggioranza, e pessimi medici; come ci sono ottimi e pessimi scrittori, e ottimi e pessimi blog. Ci sono anche ottimi commenti, e il tuo rientra sicuramente tra questi :)

una buona domenica

riccardo gavioso ha detto...

ovvio che questo articolo non debba essere inteso come un attacco alla classe medica. Ma credo che i tanti ottimi medici, che sono la stragrande maggioranza, debbano reclamare a gran voce la massima chiarezza su certi fatti, per liberare la categoria da ombre che non merita.

Anonimo ha detto...

grazie per queste parole, siamo troppo spesso accomunati da facile critiche, dimenticando spesso quanto di buono facciamo , quante notti insonni, quante ore di lavoro gratis solo per l'amore della nostra professione e per chi soffre

riccardo gavioso ha detto...

credimi, la mia non era una dichiarazione di facciata. Ho molti parenti e amici medici, e so quanti e quali sacrifici facciano da sempre.
Per questo spero in una sanità senza ombre, per dare il giusto valore alla dedizione di tantissimi medici.

una buona domenica

Anonimo ha detto...

Non si pùo non condividere quanto scritto, un cosa non capisco che cosa può fare un ministro, Non può presidiare tutti gli ospedali e se è negligenza dei medici può solo intervenire a posteriori, Capita più frequentemente di quanto si creda che i medici trascurino i pazienti, ma qui devono intervenire direttamente gli organi ospedalieri come le direzioni sanitarie.
Scusami per tornare a prima il ministro del lavoro non è responsabile delle morti bianche

riccardo gavioso ha detto...

io non so se questo caso sia un caso di malasanità, ma mi pare innegabile che i casi di malasanità non siano pochi. Credo anche che non si possa accusare un ministro per ogni singolo caso, ma che tutti questi finiscano inevitabilmente per rientrare in una responsabilità oggettiva. Quello che mi irrita, sono queste dichiarazioni stereotipate: credo che ciascuno di noi avrebbe saputo esprimere un dolore e una partecipazione più sentita di quella della Turco. Almeno il dolore e la rabbia che provo di fronte a un bambino di sei anni morto di tonsille, credo si sarebbe sentito nelle mie parole. Ma può anche darsi che la Turco non mi piaccia e non mi sia mai piaciuta.

un saluto, e una buona domenica

Anonimo ha detto...

sul tuo, e il nostro, dolore non ci sono dubbi. La turco mi è indifferente, potrebbe esserci stato chiunque, un ministro ha il compito e il dovere morale di indagare e risolvere la malasanità e tutti i disguidi, nonchè migliorare il servizio sanitario anche riducendo i tempi di erogazione dei servizi. Su quanto da lei detto non so in questi casi come si possa esprimere il dolore senza cadere in frasi che sembrano retoriche. Io mi trovo in difficoltà perchè qualunque cosa dica sembra scontata e fa apparire il dolore di circostanza anche quando, come in questo caso, è sentito e profondo.
Questa è la mia sensazione
Non era un appunto a te, me ne guardo bene, era una mia riflessione.
Un saluto e una buona domenica anche a te

riccardo gavioso ha detto...

figurati, nessun problema. Anzi le tue osservazioni sono condivisibili e corrette, e mi rendo conto che che ormai sono guidato da una sorta di idiosincrasia nei confronti di quasi tutto quello che viene dai piani alti della politica.
So che non è corretto, ma in questo paese, per parafrasare un autore che non amo, temo sia "umano, molto umano".

Anonimo ha detto...

rickgav sto diventando allergico anch'io come te, ma credo che è in questi momenti che bisogna essere selettivi altrimenti si corre il rischio di andare alla deriva tutti contro tutti.
Ripeto, in modo particolare da padre, questi sono episodi che ti segnano e che non ti capaciti come in un paese civile possano accadere. Chiariamo le responsabilità e prendiamo provvedimenti. Ci sbaglia deve assumersi le proprie responsabilità e se doveroso pagare. Se poi fai il medico dovresti amare la tua professione, ma questo, purtroppo, è un altro discorso

Anonimo ha detto...

osservazione:per i quattro operai morti sul lavoro si sono "giustamente" scritti fiumi di parole in tutti i giornali , in televisione per settimane,manifestazioni in tutta italia perfino il presidente ha detto la sua.
mentre per i poveri morti ammazzati dalla malasanità nazionale, solo qualche mezza notizia in terza pagina!
eppure una differena c'è, gli operai sono pagati per il loro lavoro, mentre gli ammalati pagano per essere curati .!!

riccardo gavioso ha detto...

qualche parola in più per un povero bambino di sei anni morto in modo così assurdo me la sarei aspettata...

Anonimo ha detto...

L'unico appunto che posso fare a Riciard è che la frase "Ovvero, la madre si è addormentata col bimbo e si è accorta del suo malessere in ritardo, quando ormai c'era ben poco da fare" sembra un tentativo di spostare le presunte colpe da qualche altra parte... non voglio dare tutte le responsabilità ai medici e al personale presente certo che se un bambino di 6 anni sta male e a quanto pare ha un'emoragia in corso (tra l'altro in gola suppongo) credo che la madre se ne sarà accorta abbastanza presto a meno che il piccolo non fosse svenuto subito. Dico io però a parte i tempi degli interventi dei medici, che non sappiamo e non possiamo valutare, ma caspita come prima cosa che razza di intervento è stato fatto per procurare la morte con una semplice tonsillectomia, secondo un medico che si trova di fronte a un bambino con un'emoraggia possibile che non riesca ad intervenire in qualche modo?
Posso capire le casualità, posso capire che può anche non essere colpa dei medici, ma due fatti concomitanti così tragici accaduti contemporaneamente o è malasfiga e è malasanità.

Anonimo ha detto...

Resta un fatto terribile: nulla e nessuno potrà restituire alla mamma quel bambino.
Se ci sono responsabilità oggettive è giusto che si faccia chiarezza e si puniscano gli eventuali colpevoli, ma poi penso che il dolore della mamma resterà sempre.

riccardo gavioso ha detto...

di fronte ad un dolore così grande tutto può essere... ma sembra assurdo essere arrivati a fare i gatti fluorescenti, per poi arrendersi di fronte a una banale tonsillectomia. Staremo a vedere, anche se in questo paese delle conclusioni delle commissioni d'inchiesta...

una buona domenica

Anonimo ha detto...

un mio amico medico di un ospedale del centro italia, mi ha raccontato di situazioni veramente poco belle negli ospedali... Si spera sempre che quando toccherà a noi, vada bene... PErò dovrebbe andare bene per tutti!!! Nessuno fa i miracoli, ma almeno che tutto funzioni correttamente.

Anonimo ha detto...

Mio figlio è nato 8 anni fa in un grande ospedale del sud. Hanno sospettato subito una cardiopatia ma non c'era un solo cardiologo disponibile (partecipavano tutti a un convegno...).
Hanno pensato di trasferirlo in un ospedale "attrezzato" a 200 km da lì e
poi se ne sono dimenticati: il bimbo, nato alle 14, è partito solo alle 23,00!
Nel frattempo non hanno voluto avvisare nemmeno me, in preda all'angoscia, finchè non ho strappato i tubicini che mi tenevano a letto e l'ho raggiunto, appena in tempo per vederlo portar via.
Quest'"ospedaletto" pediatrico l'ha rimandato indietro 5 ore dopo, chiedendo di condurlo di nuovo lì dopo 7 giorni.
Lì lo sgomento è stato terribile, ammassati in camerate da 10-12 letti, infermieri che entravano fumando nei reparti di terapia intensiva, nessun medico di guardia nelle ore notturne...
E non si sono nemmeno accorti del problema di mio figlio ( diagnosticato per caso a Bologna -7 mesi fa- e risolto brillantemente a Milano).
Purtroppo in Italia c'è sanità e sanità, questi fatti sono molto più presenti al sud.
Ho vissuto in molti posti ma la scortesia e la sciatteria della sanità (e degli uffici pubblici in genere) che ho visto in quei sei anni non ha eguali.
Qui in Abruzzo va solo un pelino meglio che in Puglia, ma qualche ottimo centro di eccellenza esiste eccome.

riccardo gavioso ha detto...

ti ringrazio della testimonianza, perchè a volte sembra che abbia riposato male, si sceso dal letto col piede sinistro e debba prendermela per forza con qualcuno.
Ci sono ottimi medici, e sono la stragrande maggioranza; ci sono medici eroi, e sono in giro per il mondo, e ci sono pessimi medici. Facciamo in modo che cresca ancora il numero dei primi a scapito dei secondi. Tutto qui.

una buona domenica

Anonimo ha detto...

In che modo potremmo eliminare baroni e mafie varie della sanità in primis (ma l'elenco è lungo)?
E' la stessa empasse del governo, chi riesce più a smuoverle queste classi "digerenti"?
-tanto per citare Travaglio...-

Anonimo ha detto...

Io abito in Romagna, ai confini con la Toscana. Posso dire che da noi gli ospedali funzionano e io sono contento dei servizi. Purtroppo non dappertutto è così.
Io avevo una sorella cardiopatica, ma purtroppo non ce l'ha fatta, nel 1982 quel tipo di problema lo operavano solo in America, e anche là erano le prime volte.
Nicola

Anonimo ha detto...

Mi dispiace moltissimo per tua sorella.
Il problema del mio piccolo è stato risolto al San Raffaele con un'ablazione transcatetere mediante radiofrequenza, il giorno dopo era già in piedi ed ha potuto visitare il Duomo.
A tutt'oggi, specialmente su pazienti così piccoli, questa procedura viene eseguita in pochissimi centri altamente specializzati.
Chissà, se anche lei fosse nata qualche anno dopo magari potrebbe essere ancora con voi.

Anonimo ha detto...

Sicuramente si, oggi quel tipo di problema, viene operato persino ai bambini nel grembo della madre ma nel 1982 era un intervento pionieristico.
Nicola

Anonimo ha detto...

Non ho parole, povera creatura...

riccardo gavioso ha detto...

purtroppo la sanità italiana somiglia ad un arcipelago: isole di buona e ottima sanità e altre all'esatto opposto. Ma la salute è un bene troppo prezioso per essere condizionato dalla residenza.
Mi dispiace davvero molto per la sorella di Nicola, e sono felice per il bambino di Marisa.

scusate il ritardo nella risposta

Anonimo ha detto...

Il mio bimbo è affetto anche da una rara forma di epilessia e avremmo dovuto andare alla visita di controllo periodico proprio oggi.
Purtroppo rimanderemo, 450 km tra neve e ghiaccio non sono il massimo per viaggiare: se avessi trovato un buon centro dalle mie parti non saremmo costretti a questi calvari.
p.s.
Anche se i treni non rimanessero fermi 12 ore al freddo!, non me la sento proprio di affidarmi a Trenitalia in questo frangente...
Hai ragione, è davvero un arcipelago quest'Italia, in tutti i settori e in tutti i sensi...
Buona giornata.

riccardo gavioso ha detto...

450 chilometri sono uno sproposito per un adulto, immagino per un bambino. Io mi illudo di vedere un governo che tagli del 10% le spese militari per girarle alla sanità e alla scuola, ma il tempo passa e vedo esattamente il contrario. Poi qualcuno mi bacchetta parlando di maggioranze risicate, inderogabili impegni internazionali, qualunquismo.
Beh se questo è qualunquismo, sono pronto a rifondare il partito dell'uomo qualunque.

Tanti cari auguri.

Anonimo ha detto...

Prenoto la tessera n.1 dell' (udq: uomo -e donna- qualunque).
Grazie per gli auguri.

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