le idee hanno plasmato l'uomo, le ideologie lo hanno distrutto

Onde evitare sterili polemiche, l'ideologia contrapposta a questa era solita usare i tatuaggi, ma sono foto che ben conosciamo.
La domanda è: che differenza c'è tra un idea e un'ideologia?
La mia risposta è: l'idea crea l'umanità, l'ideologia la travolge
La vostra?

43 commenti:

Anonimo ha detto...

Le idee sono quei lampi di genio che ti passano per la mente e che ti servono a condurre una vita nella piena normalità.Le ideologie, ma non parlo di quelle che hanno ispirato alcuni momenti storici,sono invece lo slancio che ti fanno uscire dall'ordinarietà e diventare una persona speciale.Molro spesso non sono realizzabili,o comunque molto difficilmente,però ti danno la speranza che se ti impegni prima o poi vedrai dei ridultati.Avere delle ideologie è sempre più difficile perchè vuol dire scontrarsi con tutti quelli che non la pensano come te e che non riescono a capire il tuo punto di vista.

Anonimo ha detto...

Le idee hanno plasmato l'uomo, le ideologie lo hanno distrutto.
Gli ideali, quelli che avrebbero dovuto illuminargli la strada, sono stati accantonati perchè fastidiosi. Davano cuore alle idee, e futuro. Ma erano scomodi, perchè mettevano in discussione le certezze e ti costringono a pensare e confrontarti..
Con le ideologie (possibilmente, abbracciate acriticamente e sena discussioni) è tutto più facile.

Un saluto di buon mattino e un sorriso verso Torino
Mister X di COmicomix

riccardo gavioso ha detto...

@ anonimo: non voglio traformarla in discussione da Accademia della Crusca, ma ritengo che il tuo encomiabile slancio si presti meglio ad essere definito ideale. Ideologia si porta appresso una valenza negativa, che è quella giustamente evidenziata nel ottimo commento che segue.

grazie della visita

riccardo gavioso ha detto...

@ comicomix: perfetto, le ideologie sono cibo precotto... nutrimento ideale per i cervelli con poca voglia di cucinare idee e di metterle quotidianamente in discussione.

saluto ricaricato e rispedito verso Perugia :)

Daniele Aprile ha detto...

Giusta la distinzione di MisterX. Una cosa sono le idee e gli ideali e un'altra sono le ideologie che sempre partono da idee e ideali e distruggono l'umanità!

riccardo gavioso ha detto...

l'ideologia si concretizza in un accettazione acritica del pensiero altrui, fino a farlo proprio, e a non lasciare spazio a nessuna idea differente. Così, nonostante l'etimo, finisce quasi per contrapporsi a "idea" o "ideale", come hai giustamente sottolineato.

una buona giornata

Anonimo ha detto...

Se lo dite voi.

Anonimo ha detto...

QUANDO GLI UOMINI ERANO ANIMATI DA IDEOLOGIE HANNO FATTO GRANDI DISASTRI, MA ANCHE HANNO RAGGIUNTO GRANDI CONQUISTE. OGGI CHE LE IDEOLOGIE SONO MORTE, PERCHE' COSì E' PIU' FACILE PER GLI UOMINI DI POTERE MANTENERE I LORO PRIVILEGI, GLI UOMINI SONO SOLO UNA MASSA DI CERVELLI MANIPOLATI.

Tanuccio ha detto...

Penso che le idee le fanno pochi illuminati uomini, le ideologia vengono messe in pratica dalla massa...

riccardo gavioso ha detto...

@ anonimo: spero non ti sia risentito. Siamo tutti daccordo sul contenuto, e stiamo semmai approfondendo la forma.

Lisa72 ha detto...

Le idee sono quelle che partono dal cuore, dall'animo e dalla mente: anche se abbracciate da molti sono ricche di propositi e diventano ideali o utopie.. Le ideologie sono un modo per raccontarsi che crediamo in qualcosa ma in realtà prendiamo a prestito quelo che dicono altri tanto per essere tra i "giusti"...
Un caro abbraccio, Lisa

riccardo gavioso ha detto...

@ misha: credo che le idee riescano a rendere libero l'uomo, le ideologie a controllarlo.

grazie della visita

riccardo gavioso ha detto...

@ lupo sordo: hai perfettamente ragione, e se ci fai caso, per i grandi uomini (Ghandi, Luter King, e molti altri) parliamo sempre delle loro idee o dei loro ideali, e non esiste una loro ideologia.

grazie della visita

riccardo gavioso ha detto...

@ lisa: ecco un contributo davvero utile. Gli ideali sono il pensare del cuore, le ideologie il fast food delle idee.

un caro abbraccio anche a te

Anonimo ha detto...

Le ideologie sono fatte di idee e ideali. Aderire ad una ideologia non significa farlo acriticamente. Questa accezione della parola "ideologia" fà parte della vulgata dominante che non vuole l'impegno delle persone in politica.
Qundi questa frase mi sembra una cazzata.
Anzi "Un'ideologia è un insieme di idee, solitamente organizzato in un sistema più o meno coerente. La parola ideologia fu coniata dal Conte Destutt de Tracy (Ideologie, 1801) per indicare "l'analisi delle sensazioni e delle idee" (Wikipedia) Magari ci fosse un sistema organizzato di idee in grado di analizzare compiutamente i fenomeni della nostra società.
Chissà... forse qualcuno ha avuto l'innocente IDEA di risparmiare sulla manutenzione degli estintori della Thyssen Group ma magari non si autoriconosce in nessuna ideologia eppure di uomini ne ha distrutti eccome

riccardo gavioso ha detto...

@ anonimo: a te la mia frase sembrerà una cazzata, a me il tuo intervento sembra prettamente ideologizzato.

Cristina ha detto...

Penso che qui rimetto in ballo la "coscienza su misura", l'auspicio della capacità di avere idee proprie, con tutti i loro attributi (che sono il poterle mettere in discussione & c., idee, non verità assolute). Se questo accadesse sarebbe molto difficile avere una massa di persone che seguono passivamente e in maniera acritica le ideologie che spesso portano direttamente alla tua foto.

Ciao. Cris

Anonimo ha detto...

L'ideologia, è la parola stessa la logica dell'idea. Capace di trattare il corso degli avvenimenti, in grado in un certo senso di guarire la stessa idea di logica. Ciò perchè può comprendere i segreti del passato, le complicanze del presente e le incertezze del futuro. Tutto sta, come sempre, all'uso che l' uomo ne fa.
Tizy

riccardo gavioso ha detto...

@ cristina: indubbiamente, hai colto un altro aspetto importante. Credo che la valenza negativa che ha assunto il termine ideologia, sia legata proprio all'incapacità di costruirsi un proprio sistema di idee, e la scelta di usarne uno preformato. Infatti le peggiori ideologie dello scorso secolo erano di una semplicità sconcertante e privilegiavano l'individuazione di un nemico, concetto oltremodo elementare.

un caro saluto

riccardo gavioso ha detto...

@ tizy: mi sembra che si stiano delineando due interpretazioni: una, come la tua, che fa riferimento a una valenza neutra del termine, e una come la mia, che privilegia la valenza negativa e storica che esso a finito per prendere. A mio parere, nulla vieta di creare un'ideologia assolutamente positiva, ma la rigidità, più volte citata, col tempo tende a non farla più coincidere coi presupposti.

grazie della visita

Anonimo ha detto...

Le questioni nominali mi hanno sempre creato disorientamento perchè alle parole tendo a dare un valore che forse è tutto mio.
Ovviamente l'idea è ciò di più libero e creativo che ci sia è la scintilla dell'intelligenza umana è anche la manifestazione dello scibile umano.... l'ideologia (mi rendo conto dell'uso e abuso di questo termine) dovrebbe essere il raggruppamento organico delle idee "simili" in un sistema atto a compiere il passo successivo cioè: realizzazione e/o diffusione e/o comprensione etc etc.
L'ideologia non è un male di per sè è invece terribile quando attraverso questa organizzazione di idee si intendono plagiare le persone, ottenere un tornaconto a scapito degli altri, produrre delle azioni disoneste e capziose.
Capisco che oggi parlare di ideologia nel senso etimologico della parola e fuorviante perchè non c'è più modo di provare la buonafede di una qualsiasi orgnizzazione di idee.

Anonimo ha detto...

Quoto.

Purtroppo, sul senso delle parole, si tende a dare significati, spesso impropri, semplicemente perchè fastidiosi.
L'idea, scintilla di creatività, è costruirsi un'immagine di qualunque cosa vorremmo costruire. L'immagine è l'ideale.
L'idea è e rimane soggettiva.
La condivisione di un'immagine, di un obiettivo, porta alla condivisione delle idee e queste non possono che chiamarsi "ideologie".
Certo, nella collettivizzazione, esistono dei pericoli, si può condividere l'obiettivo ma, non il modo di realizzarlo o più spesso, si condivide il percorso ma non l'obiettivo.
Ma questo nulla toglie alla validità dell'idea iniziale, salvo stravolgere gli obiettivi, allora crolla l'impegno di quanti ci credono, fino alla dichiarazione che è l'ideologia la causa e non chi non la condivide e la combatte dall'interno operando contro.
Senza un'ideologia(idee ed obiettivi condivisi) si rimane nell'individualismo, o peggio nel qualunquismo.
E' la condizione in cui ci troviamo.
La mia speranza è che, su idee condivise, si costruisca insieme un progetto comune e perseguire, insieme, la realizzazione. Evitando l'errore di coinvolgere chi non ha chiaro o non condivide sia l'obiettivo, sia il percorso.
Illusione? forse. Nostalgia? può essere.
Sono fatto così

riccardo gavioso ha detto...

mi spaventa la rigidità dogmatica dell'ideologia: l'essere dentro la struttura o fuori, e se sei fuori sei un avversario...
Ma come detto giochiamo con le parole. E non sono i nomi e le etichette che contano, se no ricadiamo nello stesso errore.

Anonimo ha detto...

Niente dogmi, ho già avuto modo di dire che, sono solo assenza di volontà di conoscere e sapere.
Gli avversari. Sono coloro che operano per obiettivi tendenti a calpestare gli altri.
Con tutti, comunque, solo confronto, aspro se vuoi, ma confronto.

riccardo gavioso ha detto...

certamente il confronto è humus ideale all'idea per svilupparsi. Diversamente, si fossilizza e diventa dogma.

Anonimo ha detto...

Condivido la tua analisi.
Credo di essere anch'io illusa e nostalgica, anche se con questo non ritengo di essere rigida o dogmatica, ma capisco comunque i pericoli della collettivizzazione delle idee, che ritengo anche indispensabile.
Come dici tu l'evoluzione sta nell'organizzazione delle idee simili, non se ne può fare a meno.

Anonimo ha detto...

Approposito un sorriso a tutti e due
Ross

riccardo gavioso ha detto...

il tuo contributo riceverebbe il plauso dell'Accademia della Crusca, in quanto assolutamente corretto. Ma se ci fai caso le grandi idee (Ghandi, Luter KIng, per dirne due) hanno sempre volato più basso, quasi che l'organizzazione delle stesse in una struttra, finisca per mutuare la rigidità di questa e si presti a essere stravolta.
Ma il tutto rischia di diventare accademico.
Piuttosto chiediamoci come si possa arrivale a infilare un numero nella carne viva o a deturparla con un tatuaggio... io non riuscirei nemmeno con l'ultima delle bestie. Cosa vedono di fronte e a se quelli che lo fanno? ...un oggetto?

col permesso di C., un sorriso anche a te

Anonimo ha detto...

Pensavo che se si parla di ideali diventa tutto più chiaro: un ideale è una idea buona che ha avuto attuazione nella storia quando è stata applicata interamente e senza riduzioni e perciò merita di essere seguita.
L'ideologia è inverce l'idea partorita a tavolino e imposta come buona anche se i suoi esiti sono storicamente nefasti.

riccardo gavioso ha detto...

come commentato sopra, mi trovi perfettamente daccordo con la tua interpretazione, e con la distinzione che porta a conseguenze nefaste.

un saluto

Anonimo ha detto...

quoto mr.x e complimenti riccardo sei sempre graffiante

riccardo gavioso ha detto...

Mr.X è davvero un supereroe: tu posti, e dopo due minuti lui ti risponde col commento migliore della giornata... criptonite? ...mah!

ti ringrazio molto

Anonimo ha detto...

L'ideologia essenzialmente deve essere fondata su un dottrine praticabile dunque positiva. L'origine della parole è tale "idea et logos" (la scienza delle idee) che vuole dire una ideale realizzabile. Quando un'idea non è realizzabile sarebbe una dottrina falsa, condannata e senza avvenire. Anche per questa ragione non si possono pretendere che la guerra contro fondamentalismo, per esempio, è una guerra d'ideologia.

Anonimo ha detto...

Ma sei d'accordo Mirino che se un ideale ha prodotto storicamente dei frutti buoni quando è stato attuato è sicuramente una garanzia per chi vuole avviarsi a seguire quell'ideale?

Per capire se un'esperienza è buona io credo che non basti pensarci su, ma metterla in pratica o informarsi presso coloro che l'hanno messa in pratica. Non su quello che ne pensano ma su quello che hanno vissuto e visto con i loro occhi.

Scusa se insisto, ma se l'ideologia ha la pretesa di farci felici e non ci riesce mi pare sia il caso di capire bene cosa è un'ideologia e se val la pena di seguirla.

Quanto ai tatuaggi non credo che sia nemmeno un'ideologia a permettere di marchiare le persone come animali: è più che altro una moda che penso (mi auguro!) passerà ... anche perchè, una volta fatto il tatuaggio, occorre raschiare di nuovo la pelle per eliminarlo... e ci sono anche altri modi per avere dei disegni sulla pelle! basta mettere quelli che si possono cancellare con un colpo di spugna!!!

Anonimo ha detto...

Tutta la storia della civilizzazione è una sequenza dell'applicazione o i tentativi ad applicare le ideologie. Non c'è una sola perfetta (la perfezione è una altra idea dell'uomo che non interesserà mai la natura).
Malgrado allora quest'imperfezione, dopo aver tutto provato, siamo convinti che la democrazia, per esempio, e un'idea o un'ideologia praticabile, positiva è molto meglio che la tirannia, la dittatura, il fondamentalismo, ecc.
Beninteso quando si provano ad applicare delle idee false, o esperimentare contro la natura, quando si vogliono trattare l'uomo come è meno che un animale, sono le idee condannate, come "la soluzione finale".
O quando la religione impose in maniera ad andare contro la natura, è una religione condannata.
L'uomo, malgrado le sue pretensione (e forse anche ha ragione d'alzarsi la testa) è governato e limitato dalla natura, fortunatamente. Quando si trasgredisce le leggi della natura, ci compressa la natura dell'uomo che è parte integrale, ci sarà, presto o tardi sempre una reazione, talvolta anche se una guerra se inevitabile.
La storia della civilizzazione dimostra questa realtà meglio che un ingenuo come me sarei capace a spiegarla.

riccardo gavioso ha detto...

qui potete andare avanti benissimo anche da soli ;)
ma se l'ideologia diventa la struttura delle idee, come sottolineato da molti, per sua natura diventa rigida. In una struttura o sei dentro o sei fuori, e se quelli dentro sono amici, quelli fuori diventano inevitabilmente nemici. Io vedo una contrapposizione tra la rigidità dell'ideologia, e da dinamicità dell'idea, anche se è un modo prosaico di ridurre la questione

Anonimo ha detto...

Tutta rigidità in un'ideologia non è naturale è crea sempre una reazione. Tutta idea deve essere fluida per potere evolversi. La democrazia basculla tra la destra e la sinistra durante quest'evoluzione mentre anche le due tendenze si evolvono , si modificano ognuna allo stesso tempo secondo il bisogno 'naturale', sociale ecc. per esempio.
L'idea polemica che non si possono "esportare la democrazia" è sempre allora discutibile. Ovviamente in principio non si devono mai imporre qualsiasi per la forza, ma talvolta una idea 'male o ben inspirata', la ragione o la non ragione, prenda il partito. Sono la storia e il popolo che giudicheranno.
Ma se una tal opportunità è accettata dal un popolo, malgrado le contro correnti pericolose e tutte altre circostanze e considerazioni, è sempre questa scelta del popolo che determinerà il loro avvenire e nulla di altro.
I vostri antenati, i romani, erano tra i primi a esportare 'la democrazia'. Non ci sono dubbi che avessero aiutato l'Europa a farsi. Capirono anche all'epoca loro che bisogna delegare il potere proprio al popolo. (Ma finalmente i romani furono combattuti dalla propria vanità, tra i problemi finanziali insolvibili...).
Per contro la sharia come ideologia, leggi religiose, è più veccia dell'epoca dei romani. Le leggi che nessuno ha mai osato modificare. Leggi che non hanno così evolute con l'evoluzione dell'uomo. Leggi rigide, contro natura così presto o tardi condannate con quelli che vogliono continuare a praticarle.
Hai ragione quindi a ritenere che la dinamicità di un'idea resta nella sua fluidità per potere evolversi, applicarsi e modificarsi in modo pratico per essere sempre adattata se e quando necessario.

riccardo gavioso ha detto...

l'idea deve seguire l'evoluzione dell'uomo, e l'uomo deve fare altrettanto, pena ricadere nel dogma. Il dogma è sterile, e in quanto tale, contrario alla natura umana, e alla vita che ne consegue.

Anonimo ha detto...

Tout à fait! In ogni modo, tanto male che bene 'l'umanità ' avanza felicemente, come quello.
(Vorrei aggiuntare che non è 'prosaico' a provare analizzare una questione in fondo. È piuttosto essenziale. Anche certe parole evolvono per finire con una connotazione peggiorativa. Ma 'la scienza delle idee' implica anche l'applicazione delle idee. Quelle inapplicabile sono effimere, difettose ed a volte pericolose).

Anonimo ha detto...

Penso che qui rimetto in ballo la "coscienza su misura", l'auspicio della capacità di avere idee proprie, con tutti i loro attributi (che sono il poterle mettere in discussione & c., idee, non verità assolute). Se questo accadesse sarebbe molto difficile avere una massa di persone che seguono passivamente e in maniera acritica le ideologie che spesso portano direttamente alla tua foto.

Anonimo ha detto...

Le ideologie hanno confini troppo stretti, non permettono la naturale evoluzione del pensiero.
Inoltre, poggiano sempre su piedestalli che a lungo andare diventano deboli e discutibili.
Secondo me.
Valeria

Anonimo ha detto...

l'idea è qualunque rappresentazione, contenuto mentale... l'ideale non ha esistenza se non nella nostra immaginazione, pertanto non può mai "realizzarsi", ma l'idealismo ci ha fatto credere, invece, che tutta la realtà non è altro che un fantasma della nostra mente... l'ideologia è semplicemente l'insieme dei principi e delle idee che stanno alla base di un movimento, partito, ecc... detto così non fa molta paura, fa paura solo quando si assolutizza e spezza ogni altra relazione...

riccardo gavioso ha detto...

un ottima sintesi, che ha chiuso molto bene una buona discussione

un saluto, con molto ritardo.

la foto era di una delle vittime dell'olocausto perpetrato dai Khmer, tratta dall'archivio del museo del genocidio.

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