
Era un lupo.
E come lupo, amava e sentiva.
Amava la mutua specularità di spazio e silenzio che
facevano da ordito alla tàiga in cui si muoveva, e si lasciava
accarezzare dalle morbide volute con cui il freddo si staccava
da un terreno piano e infinito verso un infinito curvo e finito.
E a volte sentiva. Sentiva un senso di sicurezza
permeare l'uniformità che lo circondava, e sapeva che uno
spettro più ampio di colori avrebbe finito per piagare il
glauco dei suoi occhi, e uno più vasto d’emozioni per
scialbare quelle di cui si nutriva.
Era un lupo.
Un lupo solitario.
E come lupo solitario, lottava e si accoppiava.
Lottava preferendo alle zanne lo sprezzo, e ferite che
non si sarebbero potute rimarginare. Ferite inferte, ma che gli
laceravano le carni, e bruciori che il gelo esterno non poteva
lenire, e quello interno solo esacerbare.
E a volte si accoppiava. Si accoppiava scoprendo
sensazioni di calore, singolari e suadenti per chi come lui
aveva imparato a stillare piacere dal ghiaccio. Singolari e
transitorie: qualche femmina seguiva le sue pesta per poche
ore, altre le lasciavano dopo aver iniziato a compenetrare la
sua vera natura.
Era un lupo.
Un lupo che veniva dal branco.
E come lupo che veniva dal branco, odiava e
indulgeva.
Odiava l'odore dei molti, che da sempre era odore
dolciastro di brani strappati al compagno e di compagni tali
per meglio strappare brani.
Ma a volte indulgeva e provava pietà: retaggio antico
e pericoloso per un lupo. Eppure pietà. Pietà per quella
massa confusa e tronfia, trafelata dal correre incontro ad una
tagliola che non avrebbe accettata, che non aveva capita. Li
avrebbe visti cadere in altre trappole, e rodersi tendini e ossa,
e zoppicando lasciare una sottile striscia vermiglia verso
quella lama che, accecati dal dolore, non avrebbero potuto
evitare.
Ma la pietà presto svaniva, come lembo di fiamma,
nato da brace a cercare un ciocco che non c'è.
Del resto, non era che Un lupo.
Del resto, non era che un Uomo.
12 commenti:
Superlativo è l'aggettivo che sale alla labbra.
Aristotele disse: L'uomo è un animale naturalmente politico"
Forse, aveva torto.
Siamo tutti lupi solitari, che hanno perso il senso della comunità.
Speriamo non tutto sia perduto.
Un sorriso solitario
Mister X di Comicomix
faccio outing: stamattina volevo fare una pausa. Poi ho acceso il computer e ho visto le foto sui reduci postate dall'ottimo Mac, e mi è tornato in mente questo vecchio testo. Purtroppo Blogger è elestico come Borghezio e mi ha stravolto l'impaginazione.
un ululato di ringraziamento
Io la definisco la fertilizzazione incrociata delle idee..
Una delle cose più belle di questo piccolo hobby...
Un sorriso ululante
Mister X di COmicomix
"fertilizzazione incrociata delle idee"... bellissima definizione... OGM FREE, naturalmente
un sorriso biologico :)
e adesso come faccio a rispondere... non mi resta che ululare alla luna :)
grazie davvero, Lisa
è una grande verità, bisogna accettarla.
come sempre sai descrivere ciò che è molto difficile,o che non sappiamo riconoscere.
Valeria.
è una regola, ma ha anche le sue eccezioni: il lupo è un animale estremamente sociale. Si caratterizza per l'altruismo nei confronti degli altri appartenenti del gruppo e è disposto a qualsiasi sacrificio pur di proteggere la prole. E' un predatore dotato di una curiosa sensibilità, e molte volte è stato osservato il fatto che rinunci alla preda se la debolezza e l'inferiorità di questa è troppo manifesta.
grazie Valeria!
pensando che un animale (usato in senso non diminutivo) ha questa sensibilità pur trattandosi di cacciare per mangiare e gli uomini invece uccidono solo per... per cosa??? ... non ho più parole.... Lisa
magari per potersi permettere questo:
[oknotizie.alice.it]
adesso sì che sono rimasta senza parole! :-(
Molto bella...
Ma questo lupo ci sentiva almeno?
si era messo a fare il solitario proprio per non sentire più nulla...
un ululato :)
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