sapete cosa hanno in comune Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Vittorio Emanuele di Savoia e un candidato al Nobel per la letteratura?




Ho riflettuto sul fatto che siano ormai trascorsi oltre 25 anni dalle vicende legate alla Loggia P2, e che molti non avranno vissuto in prima persona quegli eventi e li avranno appresi per sentito dire. Ecco il motivo che mi ha spinto ad andare a ripescarli e ad offrirne un brevissimo sunto, oltre all’illusione di poter infrangere l’ovattato silenzio che è sceso su queste vicende e di far sobbalzare qualche gran visir che ormai le ritiene acqua passata.



Iniziamo dalla fine.
Il venerabile Licio Gelli ha ormai raggiunto la venerabile età di 88 anni, è agli arresti domiciliari a Villa Wanda dove sconta i dodici anni di condanna per la bancarotta dell’Ambrosiano e i depistaggi sulla strage alla stazione di Bologna, ma esce con una certa regolarità magari per andare a regalare biblioteche ai comuni o a partecipare a qualche festa in suo onore. Ha un sito internet dove i discepoli lo difendono da qualche attacco proditoriamente rivoltogli, fa incetta di premi letterari di secondo piano e pare essere stato candidato al Nobel per la letteratura del ’96. Dichiara di dormire sonni sereni avendo la coscienza a posto, e non cela la soddisfazione che il paese sia andato esattamente nella direzione che lui aveva auspicato trent’anni fa.



Concludiamo con l’inizio.
La Loggia Propaganda nasce sul finire dell’800 per riunire buona parte del potere economico e politico dei tempi. Rinasce, e aggiunge il “due” al proprio nome, alla fine della seconda guerra mondiale, e inizia a muoversi in stretto raccordo con le logge americane.
Agli inizi degli anni ’70, un piccolo e oscuro imprenditore toscano, Licio Gelli, arriva in pochissimi anni ai vertici della stessa e si da un gran daffare per riorganizzarla. Gelli era un personaggio ambiguo, che aveva militato nelle file del fascismo, tanto da partecipare alla guerra civile spagnola, per poi passare a quelle dell’antifascismo e approdare ad ambienti vicini alla CIA e a molti dei generali che tiravano le fila dell’America Latina: una bella foto di gruppo lo ritrae con Giulio Andreotti e il generalissimo Peron. L’attività di Gelli fu frenetica, spaziando dalla spasmodica ricerca di adepti che rappresentassero le varie espressioni del potere, alla partecipazione al ridicolo “ Golpe Borghese “ che prevedeva il rapimento dell’allora presidente Saragat. A metà degli anni settanta, la loggia finì nel mirino della magistratura essendo emersi diversi legami con l’allora imperante strategia della tensione: cosa che non impedì ad essa di continuare la propria azione di reclutamento, fino a poter vantare tra i propri adepti nomi altisonanti, attratti dai benefici personali e di carriera che Gelli prospettava, e probabilmente non millantava.
Nel 1981, la magistratura che indagava sul rapimento di Michele Sindona, uomo d’affari siciliano, perquisì la villa di Gelli e rinvenne la famosa lista, dove oltre il nome di Sindona, comparve anche quello del comandante della Guardia di Finanza, cui era stata demandata l’operazione. A Gelli fu recapitato un ordine di cattura per spionaggio, la lista fu resa pubblica, e Arnaldo Forlani, allora capo del governo, fu costretto a dare le dimissioni avendone osteggiato la pubblicazione.
Fu istituita una commissione d’inchiesta parlamentare presieduta da Tina Anselmi, e le cose presero la piega che solitamente prendono in questo paese. Comunque una buona metà dei nomi manca ancora all'appello ed anche diversi appartenenti alla massoneria ascoltati dalla suddetta commissione affermarono che la lista era veritiera, ma incompleta.

La lista completa

http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_appartenenti_alla_P2

La lista per categorie

Militari e forze dell'ordine: 208, Uomini politici: 67, Dirigenti ministeriali: 52, Banche: 49, Industriali: 47, Medici: 38, Docenti universitari: 36, Commercialisti: 28, Avvocati: 27, Dirigenti industriali: 23, Giornalisti: 27, Magistrati: 18, Imprenditori: 18, Liberi professionisti: 17, Società private (presidenti): 12, Società pubbliche (dirigenti): 12, Attività varie: 12, Segretari particolari (politici) 11, Associazioni varie: 10, Enti assistenziali e ospedalieri: 10, Funzionari regionali: 7, Dirigenti comunali: 8, Società pubbliche (presidenti): 8, Sindacalisti: 2, Diplomatici: 9, Provveditori agli studi: 2 , Commercianti: 1, Consulenti finanziari: 4, Compagnie aeree: 8, Editori: 4, Dirigenti editoriali: 6, Scrittori: 3, Dirigenti RAI: 10, Compagnie di assicurazione: 6, Architetti: 7, Notai: 4, Antiquari: 6, Alberghi (direttori): 4

Alcuni dei nomi più noti

Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Roberto Gervaso, Enrico Manca, Vittorio Emanuele di Savoia, Claudio Villa, Michele Sindona, Roberto Calvi, Duilio Poggiolini ( l’uomo pouf ). Oltre, naturalmente, 44 parlamentari, 3, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 della Guardia di Finanza, 22 dell'esercito, 4 dell’aeronautica, 8 ammiragli e pressochè tutti i vertici dei servizi segreti civili e militari.
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un prezioso e attuale contributo:

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio una bella compagnia...t'immagini che bisbocciate avranno fatto..
Perchè erano solo buontemponi, alla buona, genete che faceva le merende nei prati e chiacchiareva del più o del meno...giusto? ^_^

Un sorriso c'è poco da ridere
Mister X di COmicomix

Anonimo ha detto...

ci avevo azzeccato ;-)

riccardo gavioso ha detto...

per Misterix

perfetto, ma la grappa " Juno " come digestivo è imperdibile

un sorriso conviviale :)

riccardo gavioso ha detto...

per Tisbe,

bravisssssima, ma allora sei maggiorenne ;)

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