l'italia non è riuscita a strapparsi il becco... morirà!


L’aquila è l’animale che riesce a vivere più a lungo tra quelli della sua specie. A volte riesce addirittura a vivere 70 anni, ma non per caso. Quando arriva intorno ai 40 anni deve prendere una decisione seria e molto difficile. A 40 anni, le sue unghie sono incallite e fragili e non riesce più ad afferrare bene la propria preda. Il suo becco lungo ed appuntito si è ormai piegato nel corso degli anni, indirizzandosi verso il suo petto. Le ali si sono invecchiate ed appesantite. Insomma, via via, nutrirsi e volare le diventa sempre più difficile...
L’aquila ha così davanti a sé due alternative: morire oppure affrontare un processo molto doloroso di rinnovamento che dura all’incirca 150 giorni. Per sopravvivere, l’aquila dovrà trovare un nuovo nido, nell’alto di una montagna dove sia ben riparata e non abbia più bisogno di volare. Una volta trovato questo posto, l’aquila comincia a sbattere il proprio becco vicino alla roccia finché riesce ad strapparlo. Poi dovrà aspettare pazientemente che le ricresca il becco, con il quale, in seguito, si strapperà le proprie unghie. Quando usciranno le nuove unghie, comincerà a spogliarsi di ogni piuma vecchia. E solo dopo 5 mesi l’aquila è pronta per uscire nel suo nuovo volo per andare avanti. Se tutto va bene, attraverso questo processo potrà vivere altri 30 anni!


L'aquila italia ormai è in ritardo di quindic'anni.


Non ha avuto il coraggio di strapparsi il becco della mafia, nè le unghie della corruzione. E, tanto meno, ha saputo rinnovare il piumaggio della sua classe dirigente.


Evidentemente ha scelto di morire.


5 commenti:

Bighousel ha detto...

Non ci posso credere che ancora nessuno abbia commentato questo post;
Geniale!
Credo che l'Italia abbia così paura e sia così "accomodata" che l'idea di sbattere un pò la testa contro la roccia non le abbia attraversato le orecchie neanche per un'istante.
Saluti

Bighousel ha detto...

anche se il piumaggio da rinnovare lo vedo di più come il vecchiume che c'è nella nostra politica.

riccardo gavioso ha detto...

bighousel:
Ti ringrazio e accetto il tuo prezioso suggerimento

Ireneo ha detto...

Molto originale, l' esempio dell' aquila. Fra l' altro, non sapevo che ad un certo punto della sua esistenza, dovesse 'prendere' la decisione di soffrire per poi tornare a volare e nutrirsi.
Il paragone con la classe politica italiana, (la quale,a
differenza dell'acutissima vista dell'aquila, è notoriamente affetta da miopia cronica)viene quasi con sé ma le speranze di un rinnovamento, quella gente, le ha fatte svanire da un pezzo. Disgraziatamente , quegli esseri, sono la', nei loro dorati palazzi...:sino ad'ora,pero!

riccardo gavioso ha detto...

Ireneo: quella dell'aquila è una leggenda biblica che affonda le radici nei tempi e non credo abbia dei riscontri scientifici, ma ben si presta a sottolineare che non si può andare avanti così ancora per molto...

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