anoressia: gli avvoltoi amano i corpi denutriti


Molti ricorderanno la foto del Biafra dove un avvoltoio fissava da pochi metri un bimbo denutrito accucciato al suolo. Come non collegarla con la foto di Toscani che campeggerà su tutti i nostri muri, e mostrerà il corpo inesistente di una ragazza arrivata a pesare circa trenta chili e prossima ad essere uccisa dall'anoressia.
Le polemiche sono già iniziate e si sprecheranno, ma nessuno vi dirà quello che sto per dirvi. Siamo impazziti tutti... campi magnetici o inquinamento, siamo impazziti tutti! Siamo diventati tutti delle bestie?
Perchè?
Entriamo nel bestiario.
Oliviero Toscani campa da anni con quella sua aria da " finto intellettuale da bere " su cadaveri di vario genere, - nessuno avrà dimenticato le sue preziose campagne socio-commerciali che hanno fatto grande il suo amico Benetton... oltre che cambiare il mondo, s'intende. Peraltro sui cadaveri ci campano da sempre anche necrofori e becchini, ma nessuno di loro ha mai avanzato pretese di maître a penser.
Addentriamoci nel bestiario, ora.
Nulla vieta ad un'azienda che si occupa di fashion di schierarsi contro l'anoressia, flagello, peraltro, creato proprio dalle aziende di fashion e imposto come stile di vita, fino a quando il mucchio di cadaveri non iniziava a farsi imbarazzante e ad infastidire gli imbecilli che pendevano dalle loro labbra. Quindi lo faccia, ma lo faccia nelle sedi opportune, oppure paghi le provvigini all'avvoltoio dello scatto, ma eviti di mettere il proprio logo sulle foto che dovrebbero rappresentare una campagna sociale: i vampiri , versioni cinematografiche a parte, non sono solitamente ben visti, figuriamoci i vampiri ipocriti.
E che dire del ministro Turco - non quello della Turchia, la Turchia avrebbe ragione ad offendersi - pronta prestare soccorso al pupillo Toscani che per lei ha organizzato quella simapatica campagna pubblicitaria dove la Sanità viene rappresentata con guance rosee, sorriso smagliante ed espressione rassicurante, impreziosita dallo slogan: "pane, amore e sanità ". Tutti gli italiani non crederanno ai loro occhi e, per quanto fini ed educati, non riusciranno a trattenere un " ma che c.... avrà da ridere ", salvo ragionare e concludere che forse ride perchè ha appena comunicato ad un poveraccio la data di prenotazione di un esame medico.
Concludiamo la nostra passeggiata con le associazioni che lottano contro l'anoressia. Ci fanno saper che l'immagine è troppo cruda e rischia di offendere la sensibilità delle famiglie che vivono il problema, ma poi affermano che l'immagine potrebbe attizzare fenomeni d'emulazione... solo per saperlo, ma sono l'unico a vederci una lampante contraddizione? ... fatemelo sapere, perchè se sono l'unico la pianto qui!
Personalmente, se ancora non si fosse capito, sono tre le cose che mi urtano enormemente dell'immagine: l'ambientazione " glamour " che sembra ingentilire l'orrore di un corpo arrivato agli estremi margini della consistenza, il marchio commerciale che fa bella mostra di sè, e la firma di quel Cartier-Bresson da "Billionaire" che ha aggiunto un'altra perla alla sua collezione.
Vogliamo tirare le somme: per Toscani, qualche milioncino in più, e non cambierà di molto anche se verrà fuori che li gira in beneficienza. Per un'azienda poco conosciuta una campagna pubblicitaria che varrà decine di miliardi e la farà assurgere all'Olimpo delle Griffe, per la Turco la possibilità di reclamare ulteriore visibilità e per le associazioni contro l'anoressia, quella di raggiungerne una che non hanno mai avuto... dimenticavo, per la modella una morte quasi certa... si scusate, un piccolissimo danno collaterale...

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento di uno studente di terza media, lapidario: "Che schifo!"
La dice lunga sulla scarsità di mezzi che riusciamo a dare ai ragazzi per decodificare certi linguaggi. La giovane anoressica è ridotta a una brutta donna nuda - e il messaggio, che dovrebbe rivolgersi particolarmente ai giovani, non viene affatto colto. Forse se si perdesse meno tempo in laboratori inutili e si dedicasse più tempo ai concetti base per comprendere le varie realtà linguistiche, la scuola potrebbe fare un servizio molto migliore alla società.

Anonimo ha detto...

C'è da dire che...
La ragazza fotografata ama farsi fotografare e pare abbia un blog in Francia ricco di foto delle sue... ossa.

A Milano c'è la settimana della moda femminile, sinceramente ieri in Duomo c'erano ragazze molto belle... ma anche ragazze del tutto scarnificate e più simili ad un attaccapanni che a delle indossatrici... e ahimè il confine tra questi sta diventando sempre più sottile.

Posso dire che un anno e mezzo fa sono stata ricoverata nel reparto di endocrinologia ed il 90% delle ragazze ricoverate per anoressia erano lì per aver inseguito l'ideale del "mai troppo perfetta". Da "normali diete" erano passate e non vedersi mai esattamente come desideravano arrivando a cubare lo stadio psicologico della malattia per poi divenire anoressiche.

Dico che se a volte abbracciassimo le nostre figlie dicendo loro "sei bellissima" ci sarebbe molta meno preoccupazione e paura nei riguardi dell'anoressia.

Io vivo lo stato opposto, per un problema metabolico in pochissimo tempo sono arrivata a prendere anche 20 chili in più e ponderalmente in un anno aumento di una decina.
Credete che ci sia qualcuno che apprezza le mie forme? Mia madre ha iniziato ad accettare di non avere più la bella figlia di una volta solo ora che altri problemi hanno preso il posto della disumana condizione di "una figlia obesa".
Io per prima mi sento in un mondo sbagliato e vi assicuro che la tentazione di rinunciare definitivamente al cibo pur di tornare ad un peso civile mi è passata più volte nella testa.

Dico che non se ne parla comunque abbastanza e che sono contenta ci sia con questa foto modo di snaturare ancora una volta il problema. Sarà anche non collegato alla moda... ma sicuramente sulle riviste più che una taglia 40 a pubblicizzare un abbigliamento non si vede.
Credo che un messaggio migliore sarebbe stato quello di comunicare oltre che con l'immagine anche con un messaggio.
Qualcosa tipo: "La prossima volta che vedi la tua compagna di banco saltare il pranzo... dille che è bellissima"
Perchè purtroppo le immagini a volte non vengono comprese o non ne vengono interpretati più significati oltre alla prima impressione.

Ecco cosa ne pensa una "signora" che vive da vicino i problemi che riguardano i disturbi metabolici e dell'alimentazione.

riccardo gavioso ha detto...

Cara Manuela, tutte le tue osservazioni sono totalmente condivisibili, ed è ottimo il richiamo all'affetto che potrebbe, e dovrebbe, prevenire certe tragedie.
Devo dire che il problema anoressia mi sta a cuore: ho recentemente visto un documentario lunghissimo su sky ed è davvero impressionante il calvario che queste ragazze devono affrontare.
Ma...
Lo scopo del mio post era un altro: stigmatizzare i comportamenti di chi con i problemi sociali ci campa lautamente e pretende pure il meritato tributo per il suo pseudo-impegno intellettuale.
E gli stilisti: prima creano il problema e ci fanno i soldi, poi fanno i finti moralisti per farci altri soldi. Che genialità da alta scuola di marketing: non si butta via niente... a parte qualche vita, ovviamente.
Macine da mulino, lago profondo e basta!
Piuttosto sarebbe utile un confronto per capire se per affrontare il problema, sia più utile un manifesto del genere depurato dai loghi degli sciacalli o un'impostazione diversa come quella che mi sembri suggerire.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo anche io sullo schifo della "mercificazione" del tutto inevitabile oramai
Diciamo che ho preso il tuo intervento da più punti di vista, tagliando fuori quello più triste e che meno da valore alla "causa".

Anonimo ha detto...

Non so se si può dire se hai ragione oppure se non hai completamente torto. Premesso che quelle di Oliviero Toscani per me sono braccia tolte all'agricoltura, mi chiedevo se quelle foto sarebbero state giudicate diversamente se non le avesse fatte lui. In inghilterra, ad esempio, non ci sono andati con i piedi di piombo con le campagne di sensibilizzazione contro gli incidenti stradali e contro il fumo. Non mi pare che le avesse fatte Oliviero Toscani. Insomma, quello che volevo dire, è se non ci sia un pizzico di prevenzione nel tuo e nel mio giudizio.

riccardo gavioso ha detto...

Il problema non è, a mio avviso, sulla crudezza dell'immagine. Io ritengo che, a volte, immagini dure, e anche durissime, possano servire a sensibilizzare l'opinione pubblica: non a caso sul mio blog ho usato quella del Biafra che è una delle immagini più dure che si siano mai viste. Sul mio sito, alcuni amici si dicono certi che un'impostazione più morbida sia quella che può dare i risulatati migliori, e i rispetto la loro opinione. Il punto, però, è un altro. Il punto è: il finto sociale a scopi meramente commerciali. Toscani ha incassato dei bei soldoni e oggi è l'uomo più citato in assoluto, con quel che ne consegue. Una griffe, praticamente sconosciuta, da qualche ora ha ottenuto l'effetto di essere sulla bocca di tutti, cosa, che con una campagna tradizionale, gli sarebbe costate dalle dieci alle cento volte di più. Quanto agli stilisti più blasonati, dopo aver rovinato migliaia di ragazze in tutto il mondo, ora potranno autoassolversi dicendo di aver fatto tutto il possibile.

Anonimo ha detto...

Faccio parte di una di quelle famiglie che vive l’orrore dell’anoressia e se mi permetti vorrei dire una cosa a tutti: basta segregare l’anoressia ad effetto collaterale della moda, non c’entra un benemerito c….o; le cause dell’anoressia sono ben diverse, sono la solitudine, la depressione, l’assenza di attenzioni; la storia della finta bellezza vale solo (forse) per le modelle, obbligate a un regime sempre più nazista di alimentazione.

Io credo che sia ora di rendere pubblico questo problema, scandalizzare l’opinione pubblica, terrorizzare i genitori e le associazioni dovrebbero prendere questa palla al balzo per attivare una campagna di informazione su le cause che portano una ragazza o un ragazzo a distruggersi; c’è troppa ignoranza su questa malattia, noi famigliari siamo lasciati allo sbando, e tutto il volgo pensa che sia un problema di dieta. SBAGLIATO, SBAGLIATO E ANCORA SBAGLIATO

Bravo Toscani e bravo chiunque prenderà spunto da questa provocazione per iniziare uan campagna seria contro l’anoressia

riccardo gavioso ha detto...

Davvero curioso che tu plauda a chi si sta facendo i soldi con una malattia che a te deve costare parecchio (in senso morale, intendo).

Quanto al fatto che la moda non abbia ingenerato fenomeni di emulazione, oltre che con me, non ti trovi in sintonia con tutte le associazioni che combattono l’anoressia.

Comunque si può dare una mano a rendere pubblico il problema anche senza guadagnarci una lira. Io, per esempio, non ci sto guadagnando una lira.

Posso comunque sottoscrivere le tue ultime parole, e auspicare che qualcuno inizi una campagna SERIA contro l’anoressia.

Anonimo ha detto...

Penso che abbiate ragione tutti e due, difficile stabilire in questo come in altri casi simili dove finisce la provocazione e dove inizia lo sciacallaggio.

riccardo gavioso ha detto...

Un commento ragionevole e condivisibile, al di là delle opinioni personali.

Di questi tempi è veramente molto.

Grazie.

Anonimo ha detto...

La mia situazione è talmente disperata che il fatto che qualcuno ci possa guadagnare è irrilevante per me, pur di avviare delle serie iniziative di informazione e di lotta a tale fenomeno! Se magari qualche genitore troppo impegnato a curare le proprie relazioni extra familiari vede quella pubblicità magari ripensa a come educare e curare i propri figli.

Sono sinceramente stupito dalle associazioni che non prendono questa provocazione come base di spunto per emergere dal nascosto? Va anche bene una protesta accesa in modo da farsi sentire

riccardo gavioso ha detto...

Nessun intento polemico: come avrai intuito il proplema mi sta a cuore e, visto il notevole afflusso di traffico sul mio sito, credo che la cosa valga per molti. Concordo inoltre con te, come avrai letto, per quanto riguarda la sorprendente reazione delle associazioni.

Natralmente ti faccio i miei più sinceri auguri che la tua situazione possa migliorare al più presto.

Anonimo ha detto...

Io credo che l'aspetto più triste sia nella totale NON comprensione del problema. Il ribaltare il messaggio da "magro è bello" a "magro è brutto" non cambia la sostanza. Che dovrebbe essere: il valore personale non si misura in KG. Che dovrebbe essere: Tu sei un essere unico ed in quanto tale meraviglioso.
Ma viviamo in tempi in cui l'apparire conta almeno quanto (se non più) dell'essere.
L'anoressia è la lotta verso il controllo onnipotente e la perfezione che ne consegue. Non ha come scopo la bellezza.
Mettere in bella vista un mucchio d'ossa su un cartellone pubblicitario non fa che spostare l'aggettivo da "bella" a "martire". Ma è pur sempre al centro dell'attenzione, dell'ammirazione. e per chi di attenzione ha disperatamente fame, diventa solo un modello da emulare. tanto quanto le modelle in passerella.
Alle vostre figlie, amiche (mi rifaccio a commenti letti qua e là), invece di dire "sei bellissima", ricordatevi di dire "ti voglio bene e sei importante per me".

riccardo gavioso ha detto...

Grazie della visita e dell'ineccepibile commento. Sicuramente il tuo invito, e quello di Manuela, a non far mancare affetto a chi ci è vicino, può essere davvero il modo di sottrarli alle lusinghe seminate ad arte.
Ma...
Ottimo il dibattito che stiamo portando avanti, ma figlio illegittimo delle astuzie di marketing per decuplicare le vendite di " Nolita ".

Anonimo ha detto...

"Soffro di disturbi alimentari da dodici anni e la malattia mi sta lentamente portando alla fine.
Ho girato tutta italia alla ricerca di aiuto, e quello che mi è stato dato è sfiducia, perdita di tempo e danaro e una dipendenza da psicofarmaci (perchè è così che ti curano).
Ho vissuto 24 anni a vedere inerme la malattia disintegrarmi il corpo e l'anima davanti agli occhi, ho visto cadermi i denti e i capelli, tante ragazze mie compagne di terapia sono morte.

Erano tante quelle che ogni mattina affollavano le sale d'aspetto degli ospedali, accompagnate da genitori distrutti, ed erano ragazze che avevano l'aspetto e il peso di Isabelle Caro.
Ho visto corpi ancora più emaciati del suo, per cui queste foto a me non spaventano per nulla.
Mi spaventa la crudeltà del marchio Nolita e di quest'uomo orribile che si permette di spacciare per opera buona un evidente tentativo di lucro su una malattia che uccide senza pietà.
Allora facciamo anche una pubblicità con una bella tetta marcia di cancro per Intimissimi a questo punto, no? Perchè per parlare di anoressia bisogna per forza fare queste stupidaggini?
E la De Clerq ha pienamente ragione, perchè ha posto l'attenzione su un aspetto dell'anoressia che il signor Toscani avrebbe dovuto scoprire prima di fare la sua ennesima uscita da fotografo dissacrante: il web è popolato da siti e video "pro ana" e "pro mia" gestito da ragazze nel pieno della malattia.
Ad un certo punto nella fase anoressica si avverte come una sorta di onnipotenza e subentra la sensazione di tenere finalmente in pugno il proprio corpo e le proprie emozioni.
Controllarsi fino all'autolesionismo, sopprimere i bisogni naturali del proprio corpo e piegarli al proprio volere in questa fase sembra grandioso, e questi siti sono popolati da immagini chiamate "thinsipiration" in cui ragazze che sono arrivate a 40 chili guardano ossessivamente foto di ragazze che ne pesano 30 per darsi forza.
Ad un'anoressica in questa fase, lo sbattere lo scheletro di una ragazza sui tabelloni pubblicitari fa pensare solo "ecco non mi aiutano perchè sono ancora troppo grassa,posso diventare anche io così".
Grazie Toscani per averci dato una nuova thinspiration con cui fare i conti.
Questa malattia ha dinamiche che possono sembrare totalmente assurde per chi non la vive...per questo sarebbe cosa buona e giusta che chi non ne capisce un cazzo tenesse la bocca chiusa invece di fare danni."

Anonimo ha detto...

Ecco, appunto. Io sono una psicoterapeuta e sento e ho sentito tante storie di ragazze, donne e uomini (un forte stereotipo culturale ci porta a pensare che sia un problema tutto femminile... purtroppo non è affatto così).
Ben venga che qualcuno guadagni dei soldi se riesce a fare qualcosa che aiuti le persone a capire meglio, ad affrontare in modo diverso queste problematiche complesse e dolorose.
Fare dello sciacallaggio inutile, anzi dannoso, perchè sbatte su un manifesto, con un marchio commerciale, solo un riassunto degli stupidi stereotipi che contribuiscono ogni giorno a generare e mantenere i disturbi alimentari... questo è vergognoso.
E volersi anche sentire "buoni", attivi, socialmente utili. é troppo.
Sciacalli, questa è l'unica parola corretta.
Che alimentano l'ignoranza e la cecità.
Perfetti figli e seguaci di quella società che l'anoressia la provoca.

riccardo gavioso ha detto...

Certamente la tua è una testimonianza autorevole, di cui ti ringrazio, e come non notare che le tue conclusioni sembrano concordare con le motivazioni che mi hanno fatto scrivere questo post.
La nostra unica possibilità di reazione, come sottolineo nella continuazione di questo post, è il boicottaggio degli sciacalli. Se invece il meccanismo funziona, e con poche lire ci si paga una campagna che vale decine di miliardi, ne vedremo ancora delle belle.

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