rivendico il diritto di bruciare la bandiera del mio paese... specie ora!


egregio dott. Gianfranco Fini, mi degno di scriverle questa lettera aperta per un solo motivo. Se la ritenessi al livello di un Calderoli o di un Bondi, certo non sprecherei il mio tempo: il mondo si divide in idioti e idioti di dostoevskiana memoria, e le lascio immaginare come classifico i due succitati, mentre di lei ho un opinione leggermente migliore.

Ecco perché le scrivo.

La sua esternazione sulla gravità dei fatti di Verona e di Torino si commenta da sola, e mettere sullo stesso piano un pezzo di stoffa e una vita umana è cosa di cui dovrebbe vergognarsi e scusarsi con tutti gli italiani. Sono appena rientrato dal funerale di un amico di trentaquattro anni stroncato da un aneurisma, e lei non può neppure immaginare quanto dolore ci sia dietro una vita che così presto si trasforma in morte, e sicuramente non può immaginare quanto ce ne sia in una vita distrutta per una sigaretta o, più esattamente, per il tentativo di ribellarsi ad un’arroganza che lei dovrebbe ben conoscere. A meno che nel pezzo di stoffa lei non identifichi un'ideologia o una “sindone” del potere, cosa che renderebbe il tutto più indegno e più grave.

Io rivendico il mio diritto a bruciare la bandiera di qualsiasi paese come segno di profondo dissenso verso la politica di quel paese, e se qualche polveroso codicillo legale fosse dalla sua parte, dalla mia c’è la Storia… vuol mettere? Comunque, quanto a ipocrisia, lei è in ottima compagnia: uno dei candidati in corsa per la presidenza di quella che lei ritiene la più grande democrazia del mondo, partecipava a manifestazioni pacifiste contro la guerra in Vietnam dove venivano bruciate bandiere a stelle e strisce, e ora appoggia una legge che definisce lo stesso gesto reato. Io di bandiere ne brucerei parecchie: quella del paese cui facevo riferimento, quella che è stata appena bruciata nella mia città e quella che sventolerà in compagnia dei cinque cerchi delle Olimpiadi… e molte altre, ovviamente. Ma soprattutto rivendico il diritto di bruciare la bandiera del mio paese, specie ora che è rappresentato da individui della sua risma.

35 commenti:

Audrey ha detto...

Caro Rick, prepariamoci.
E' inutile negare l'evidenza: ci aspettano 5 anni di dichiarazioni ed atteggimenti di questa risma da parte di uomini che dovrebbero rappresentare, in ambito istituzionale, noi tutti.
Comunque anche l'opposizione non ci fa mancare nulla: Ho appena ascoltato REALACCI del PD al TG1 dichiararsi certo che FINI non intedeva quello che TUTTI hanno udito ed interpretato.
Evidentemente il ruolo dell'opposizione è ormai interpretato come un ruolo di appoggio e copertura: Benvenuti nell'epoca del VELTRUSCONI.
Ciao, Audrey

Anonimo ha detto...

Caro riccardo,

io ti confesso che non brucerei nessuna bandiera.

Ma sentire paragonare un gesto come quello all'omicidio (volontario o pretereintenzionale che sia) di un essere umano...beh, è troppo anche per me.

E' noto (per i pochi che hanno la gentilezza di seguirmi) che considero Fini un politico largamente sopravvalutato.

Purtroppo, l'ennesima dimostrazione di questa mia personale convinzione mi ha dato solo amarezza e malinconia.

Pensando alle vite spezzate troppo presto, questo è il mio pensiero. E un abbraccio anche a te e ai familiari del tuo amico.

Carlo, con stima e affetto.

isline ha detto...

Io non brucerei nessuna bandiera perchè è un simbolo molto forte di un'identità nazionale che va rispettata. D'altro canto è solo un pezzo di stoffa, e fare paragoni mi sembra assurdo...

Joe ha detto...

Quanti morti per colpa di questi pezzi di stoffa colorata! Almeno gli Italiani hanno il senso pratico di usare la bandiera come simbolo commerciale su scatole di tonno, olio estavergine di oliva, scatole di pelati ecc.
Per me le bandiere sono una icona odiosa che rafforza i confini che separano l'umanita'.
Bruciamole pure tutte, ma non come ha fatto il compagno Bossi in Svizzera con i suoi tirapiedi!

Finazio ha detto...

Abbiamo reagito alla medesima notizia con le medesime modalità: una lettera aperta. Io però le bandiere non le brucerei. I falò di bandiere li lascerei a quelli che hanno le "matrici" comuni con Fini.

Franca ha detto...

Ci si poteva forse aspettare qualcosa di diverso da chi è passato dalla camicia nera al doppio petto grigio ma porta ancora la croce celtica al collo?
Come si fa a dire che bruciare una bandiera è più grave che ammazzare un ragazzo che, tra l’altro, non ha fatto nulla?

Anch’io fino a poco tempo fa avrei condannato “senza se e senza ma” chi bruciava le bandiere di Israele.
Però con quello che sta accadendo in Palestina comincio invece a trovare tanti se e tanti ma.
Gaza è ormai un campo di concentramento a cielo aperto e solo perchè Israele e USA non hanno accettato un Governo legittimo e democraticamente eletto.

Senza considerare il rispetto che hanno per la bandiera italiana i suoi amici e colleghi della Lega...

Crocco1830 ha detto...

Sono d'accordo con te, riccardo. Anch'io rivendico lo stesso diritto per gli stessi motivi.
E credo che Fini non sia uno sprovveduto, che si lasci scappare un gaffe di questo tipo. Perciò sono convinto che con quell'affermazione, Fini abbia voluto lanciare un messaggio: certe proteste sono più criminali di un omicidio volontario.
Prova a trarre le conclusioni ...

riccardo gavioso ha detto...

@ audrey: come sempre, centri il problema. L'atteggiamento di Fini è vergognoso, ma prevedibile, quello del PD folle: le cose vanno messe sullo stesso piano?! ...non dirò a che piano metto loro, ma lo puoi immaginare.

un abbraccio e una buona serata

riccardo gavioso ha detto...

@ comicomix: anch'io non ho mai bruciato una bandiera: sotto quella italiana si sono riconosciuti anche Falcone e Borsellino, e quella d'Israele ricomprende le vittime dell'olocausto e quelli che ora lo minacciano. Resta comunque il più violento dei gesti non violenti, e come tale va valutato. La penna è fatta a suo modo e alle provocazioni risponde nello stesso modo... anzi, spesso rilancia.

un saluto e un grazie, Riccardo.

Anonimo ha detto...

La penna graffia come pochi, e centra un punto secondo me nodale: c'è qualcosa di più importante della vita umana?

Secondo me (e secondo la penna) no. SIamo tutti d'accordo? Io penso di sì, ma non si sa mai...

C

riccardo gavioso ha detto...

@ isline: il bruciare una bandiera è il più violento dei gesti non violenti, non intendo sottovalutarne la valenza, ma anche solo mettere sullo stesso piano un pezzo di stoffa e la vita di un ragazzo è cosa che chiama i toni che ho usato.

una buona serata

riccardo gavioso ha detto...

@ joe: dovremo ricordarci tutti che l'unica bandiera davvero importante è quella dell'umanità cui apparteniamo, e che calpestiamo spesso e volentieri.

una buona serata, anche se non ricordo di quante ore siete indietro :)

riccardo gavioso ha detto...

@ finazio: anch'io non le brucerei, ma combatterei fino alla morte perchè a tutti fosse possibile bruciare anche la mia nel caso ne avessi una

vengo a leggere

riccardo gavioso ha detto...

@ franca: hai ragione, tutto secondo copione... e forse siamo solo al primo atto.
Ottima osservazione quella sui compagni di merende che si dicono padani e usano quella pseudo stelletta ninja ;)

una buona serata

Joe ha detto...

Sei ore. Spiace essere indietro, ma che ci vuoi fare? ;-)

riccardo gavioso ha detto...

@ davide: come potesse esistere una scala di valori... gran belle parole!
Avremo modo di capire i valori di chi ci governa, ma personalmente un'idea l'avrei ;)

una buona serata

riccardo gavioso ha detto...

@ crocco1830: Fini in effetti non è uno sprovveduto, e queste sono solo le prove di quello che ci spetta.

riccardo gavioso ha detto...

@ joe: visto come vanno le cose, e non fosse per la data, mi sa che siete avanti di diciotto :)

Laura Raffaeli ha detto...

io non brucio nulla, ma ne approfitto di questa geniale lettera aperta per dire una cosa: Fini toglie la macchina dal marciapiede, abitavo attacata a casa tua fino ad un anno fa e tutti stavamo per la strada, perché il ministero degliinterni ti da il permesso, e me ne fergo se hai "bonificato" un parco attaccato a casa tua, per portare con la scorta il tuo cane a fare bisogni.
davanti a casa tua c'è anche una scuola, e tutti stanno in mezzo alla strada per colpa della tua auto messa di traverso dal palazzo alla strada: io mi vergognerei già di questo al tuo posto.. poi delle bandire me ne frego, ma chi le vede più? mi serve strada però, e mi serve aria, che togli con i tuoi sistemi di sicurezza in zona e la solita auto pure sempre accesa.
grazie riccardo per questo mio sfogo, lo faccio a nome di tutti coloro che subiscono da anni il fini casalingo ;O) ciao laura

Tiziana ha detto...

Facciamo una piccola riflessione:

Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, 5 così percossa, attonita la terra al nunzio sta,

muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; né sa quando una simile

10 orma di pie' mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà.

Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque;

15 quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito mista la sua non ha:

vergin di servo encomio

20 e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all'urna un cantico che forse non morrà.

25

Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai,

30 dall'uno all'altro mar.

Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui

35 del creator suo spirito più vasta orma stampar.

La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile

40 serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar;

tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio,

45 la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull'altar.

Ei si nomò: due secoli,

50 l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor.

55

E sparve, e i dì nell'ozio chiuse in sì breve sponda, segno d'immensa invidia e di pietà profonda, d'inestinguibil odio

60 e d'indomato amor.

Come sul capo al naufrago l'onda s'avvolve e pesa, l'onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa,

65 scorrea la vista a scernere prode remote invan;

tal su quell'alma il cumulo delle memorie scese. Oh quante volte ai posteri

70 narrar se stesso imprese, e sull'eterne pagine cadde la stanca man!

Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte,

75 chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir!

E ripensò le mobili

80 tende, e i percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir.

85

Ahi! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere

90 pietosa il trasportò;

e l'avv�ò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza,

95 dov'è silenzio e tenebre la gloria che passò.

Bella Immortal! benefica Fede ai trionfi avvezza! Scrivi ancor questo, allegrati;

100 ché più superba altezza al disonor del Gòlgota giammai non si chinò.

Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola:

105 il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò.

Il Cinque maggio,fu scritta per la morte di Napoleone. Manzoni raccontava di aver visto l'imperatore in un palco della Scala e di essere rimasto impressionato dalla potenza del suo sguardo. "Che occhi aveva quell'uomo!" diceva. Animato da sentimenti di italianità egli compose due tragedie e Marzo 1821. Celebre come letterato, fu nominato senatore. Nel 1861 partecipò a Torino alla seduta del Parlamento che proclamava Roma capitale d'Italia. Mentre la folla acclamava, Manzoni uscì da Palazzo Madama dando il braccio al conte di Cavour che disse: " Questi applausi sono per lei, don Alessandro". "Tutt'altro" rispose Manzoni " Sono per lei." E prese a battere le mani gridando: " Viva Cavour!".

p.s.Come si può solo pensare di bruciare un simbolo importante che evoca una storia così ricca, anche se accennata in queste brevi righe? Un abbraccio, Tiziana.

Anonimo ha detto...

Ciao Riccardo, ho criticato anch'io il pensiero della terza carica dello stato,nulla da aggiungere.

Posso obiettare solo un particolare, io non brucerei la bandiera di alcuno,si può criticare ferocemente qualsiasi governo per le posizioni e azioni che esercita,ma sfregiando la bandiera si offende anche chi pur essendo in un paese criticabile,dissente,nello specifico penso che le azioni criminali degli ebrei nella terra dei palestinesi siano criminali,ma non punto il dito solo su un soggetto,di responsabilità nel caso specifico ne esistono in ambedue le parti,con diverse responsabilità naturalmente,ho idea che solo la diplomazia,il dialogo,possa un giorno segnare la definitiva tregua,altrimenti sarà come una colossale faida e si perderà nella notte dei tempi.

Un saluto,Ivo

Anonimo ha detto...

in qualche modo Fini lo stimo...ma dovrebbe ricordarsi di attaccare il cervello alla presa prima di parlare.

Mamma Simona ha detto...

oTTIMA CONCLUSIONE.

Vale ha detto...

Sottoscrivo parola per parola

riccardo gavioso ha detto...

@ blindsight: come detto, questo post voleva essere una risposta provocatoria a una provocazione. Quanto purtroppo all'incontro tra un cittadino e un suo rappresentante, non ho dubbio su chi abbia la peggio, e le tue parole ne sono testimonianza.

ciao Laura

riccardo gavioso ha detto...

@ tizy: neppure io brucerei la bandiera italiana per il motivo che in essa si sono riconosciuti quelli che hanno creato la nazione, come giustamente ricordi, e quelli che ce l'hanno restituita sottraendola al controllo del nazifascismo. Non brucerei neppure la bandiera di Israele che ricomprende anche le vittime del nazismo la cui memoria ho difeso in parecchi scritti, ma, andrei a distribuire alcune delle foto che mostrano gli orrori di Gaza alle autorità in transito al Salone del Libro.
Questo post, come detto è una provocazione in risposta a una gravissima provocazione, ma ribadisco che reputo che il bruciare una bandiera non sia reato, e come tale neppure lontanamente paragonabile al reato più grave che esiste.

un abbraccio, Riccardo

riccardo gavioso ha detto...

@ ivo: credo che il commento precedente possa farti capire che condivido le tue osservazioni quasi completamente. In particolare, quelle sull'utilità del dialogo come strumento di pace.

un saluto notturno, Riccardo

riccardo gavioso ha detto...

@ aleappo: Fini non è uno sprovveduto, e partendo da questo presupposto, quel che ha detto mi pare ancor più grave.

grazie della visita

riccardo gavioso ha detto...

@ simona: grazie simona, e un saluto notturno

riccardo gavioso ha detto...

@ stellavale: ti ringrazio di cuore e, vista l'ora, buonanotte :)

zefirina ha detto...

come per altri personaggi pubblici gradirei che prima di parlare, riflettessero su quello che stanno per dire e su come dirlo, non ammetto scusanti, nè su frasi che possano essere fraintese, nè su parole offensive nè tantomeno su turpiloqui.
Pretendo educazione e rispetto per l'altro.
Un po' come quando si litiga in famiglia: dico sempre ai ragazzi che anche quando si è molto arrabbiati bisogna sforzarsi di non dire parole che possano ferire, perchè poi comunque rimangono lì e cementano e fanno male, e poi ci si pente di averle dette. (questo magari non c'entra niente con il tema del post, ma era per far capire meglio cosa intendo dire)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Appuntamento a Torino e le bruciamo tutte, tutti insieme appassionatamente :-)))

A parte la boutade, credo che bruciare la bandiera sia poco utile. La protesta in Piazza invece lo è.

Penso che le affermazioni di Fini siano assurde ovviamente e ritengo che si debba invece proteggere il nostro Paese da chi quella bandiera la vuole di nuovo infangare e trasformare da un allegro tricolore ad una bandiera a 4 colori con il nero predominante...

Un saluto Rock
Daniele

Anonimo ha detto...

dovremo ricordarci tutti che l'unica bandiera davvero importante è quella dell'umanità cui apparteniamo, e che calpestiamo spesso e volentieri.


Belle queste parole. Le sottoscrivo. A me le bandiere non hanno mai importato nulla, nel puro senso "internazionalista" del concetto.
Non so la bandiera, ma il passaporto lo brucerei volentieri...

Joe ha detto...

E questa umanita' e' la stessa a cui tutti appartenevamo prima che religioni e stati fossero inventati.
Chissa' perche' quando voliamo non vediamo i confini delle varie nazioni, cosi' rilevanti sulle carte geografiche?

Tanuccio ha detto...

Se quel povero ragazzo fosse stato ammazzato da qualche extracomunitario avrebbe avuto più rispetto...

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